Film drammatico ambientato nel mondo della boxe, lo sport che si presta meglio ad esser fatto oggetto di rappresentazione cinematografica e che ne ha ricevute in numero nettamente superiore rispetto agli altri; in questa pellicola diretta da Robert Rossen ne vengono impietosamente raffigurati tutti gli aspetti meno edificanti. Tutto il marcio che stava dietro all’ambiente pugilistico americano di quegli anni viene denunciato, senza fare sconti, con una rappresentazione molto realistica e ben costruita.
I punti forti dell’opera sono la trama e l’ottima sceneggiatura, che fa partire la pellicola dalla notte della vigilia del grande match per poi ripercorrere gli accadimenti che hanno portato il protagonista sino a quel punto.
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Film drammatico ambientato nel mondo della boxe, lo sport che si presta meglio ad esser fatto oggetto di rappresentazione cinematografica e che ne ha ricevute in numero nettamente superiore rispetto agli altri; in questa pellicola diretta da Robert Rossen ne vengono impietosamente raffigurati tutti gli aspetti meno edificanti. Tutto il marcio che stava dietro all’ambiente pugilistico americano di quegli anni viene denunciato, senza fare sconti, con una rappresentazione molto realistica e ben costruita.
I punti forti dell’opera sono la trama e l’ottima sceneggiatura, che fa partire la pellicola dalla notte della vigilia del grande match per poi ripercorrere gli accadimenti che hanno portato il protagonista sino a quel punto.
I personaggi sono quelli divenuti classici in film di questo genere: il campione che rischia di finire sulla cattiva strada; la ragazza perbene che lo ama sinceramente, contrapposta all’avida femme fatale; la madre dai sani principi che incarna i valori familiari, contrapposta al manager senza scrupoli.
Bene affrontata la tematica della trappola costituita dai soldi facili che possono traviare i giovani indirizzandoli verso strade che sembrano lastricate d’oro ma che in realtà li porteranno a epiloghi tristi ed infausti, come viene ricordato dall’emblematico personaggio del pugile rovinato dagli organizzatori senza scrupoli che lo hanno usato solo per arricchirsi.
Ottima la regia di Rossen che adopera una narrazione molto fluida e scorrevole.
La parte del protagonista è affidata all’adattissimo John Garfield che già in passato aveva interpretato il boxeur nel grande schermo e che da giovane aveva praticato questo sport. Il resto del cast è composto da ottimi attori, tutti perfettamente in parte e credibilissimi nei ruoli loro assegnati: la madre è interpretata da Anne Revere, insuperabile in parti di questo genere; la ragazza perbene, onesta compagna del protagonista è interpretata da Lili Palmer, mentre la conturbante Hazel Brooks è perfetta nella parte dell’amante venale e arrivista; infine molto convincenti Joseph Pevney nel ruolo del malavitoso organizzatore di incontri e Canada Lee che interpreta il pugile sconfitto e caduto in disgrazia. C’è anche William Conrad nella parte del manager anch’egli addentro ai loschi traffici.
Sicuramente uno dei migliori film hollywoodiani dedicati alla “nobile arte”.
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