Sceneggiatore con Ugo Pirro,il regista procede il discordo incominciato con "Camorra" e mette in scena il passato del suo paese per meglio comprendere le ragioni del presente(emblematico il bellissimo ma pleonastico piano sequenza-finale).Di fatto è uno dei suoi lavori migliori,con personaggi vigorosi(compresi quelli secondari come Aiossa e Gigino "o'carognone"),un'ottima ambientazione e un'atmosfera popolare che quasi si può palpare,da vecchio cinema di genere sanguigno e passionale,tra momenti folkloristici e lampi di brutalità(piuttosto amaro il finale).Scontata ambiguità di fondo,nell'esaltazione degli uomini d'onore buoni e persino disposti alla disfatta pur di non calpestare onore e amicizia,mentre l'analisi sociale del crimine resta abbozzata.