franco bartoli
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lunedì 27 giugno 2022
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un poliziesco vecchia maniera che ancora affascina
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Lento per i ritmi a cui siamo abituati oggi, un po' schematico nella recitazione e nella regia, è però un film con un suo fascino d'antan e che si vede volentieri. La storia tiene bene, gli attori, quasi sempre in primo piano, caratterizzano efficacemente le loro emozioni da duri sia buoni che cattivi. Una invernale Parigi anni '40 fa da contorno.
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wolvie
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martedì 1 marzo 2022
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tra destra e sociologia
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Nel 1975 Alain Delon interpreta il commissario della surete francese Roger Borniche, dal cui libro di memorie è tratto il film. Il fidato regista Jacques Deray dirige il tutto, forse senza sapere bene che strada percorrere, infatti non è propriamente un polar, un poliziesco classico, ne un trattato sociologo della psicopatia criminale reazionaria, anche se a tratti il tentativo sembra questo.
I metodi dell' ispettore Borniche sono quasi "maigrettiani". Il finale con il rapporto tra Borniche e lo spietato Buisson che spara agli operai a sangue freddo e odia gli scioperi di sinistra lascia più di una perplessità, così come Delon che guarda in macchina da presa e con stile documentaristico ci spiega come Buisson verrà condannato a morte e giustiziato nel 1956.
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Nel 1975 Alain Delon interpreta il commissario della surete francese Roger Borniche, dal cui libro di memorie è tratto il film. Il fidato regista Jacques Deray dirige il tutto, forse senza sapere bene che strada percorrere, infatti non è propriamente un polar, un poliziesco classico, ne un trattato sociologo della psicopatia criminale reazionaria, anche se a tratti il tentativo sembra questo.
I metodi dell' ispettore Borniche sono quasi "maigrettiani". Il finale con il rapporto tra Borniche e lo spietato Buisson che spara agli operai a sangue freddo e odia gli scioperi di sinistra lascia più di una perplessità, così come Delon che guarda in macchina da presa e con stile documentaristico ci spiega come Buisson verrà condannato a morte e giustiziato nel 1956.
Delon porta abiti fantastici, ma sicuramente troppo eleganti per un ispettore (che non smette mai di fumare Galuois). Ci sono due splendidi caratteristi italiani, Renato Salvatori e Giampiero Albertini. Luogo atipico per la resa dei conti, in una osteria, sotto copertura, addirittura accompagnato dalla fidanzata!!!
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