topsykretts
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giovedì 22 marzo 2012
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horror artico poco avvincente
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La missione di un team di petrolieri, al lavoro nei pressi del Circolo Polare Artico, viene turbata da misteriosi e inspiegabili avvenimenti.
Secondo un esperto climatologo, che accompagna la spedizione per verificare l'entità dell'impatto ambientale delle trivellazioni, la causa di tali eventi sarebbe in qualche modo attribuibile al surriscaldamento globale; tuttavia, il resto dell'equipe considera le sue affermazioni semplici vaneggiamenti di un folle.
Più tardi, i membri del gruppo, isolati dal resto del mondo e sull'orlo della pazzia, iniziano a pensare che i misteriosi eventi non siano totalmente frutto della loro immaginazione...
Horror poco adrenalinico, The Last Winter ricorda il celebre "La Cosa" solamente per l'ambientazione artica, per il resto non è neanche paragonabile al cult di John Carpenter.
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La missione di un team di petrolieri, al lavoro nei pressi del Circolo Polare Artico, viene turbata da misteriosi e inspiegabili avvenimenti.
Secondo un esperto climatologo, che accompagna la spedizione per verificare l'entità dell'impatto ambientale delle trivellazioni, la causa di tali eventi sarebbe in qualche modo attribuibile al surriscaldamento globale; tuttavia, il resto dell'equipe considera le sue affermazioni semplici vaneggiamenti di un folle.
Più tardi, i membri del gruppo, isolati dal resto del mondo e sull'orlo della pazzia, iniziano a pensare che i misteriosi eventi non siano totalmente frutto della loro immaginazione...
Horror poco adrenalinico, The Last Winter ricorda il celebre "La Cosa" solamente per l'ambientazione artica, per il resto non è neanche paragonabile al cult di John Carpenter.
La scadente regia non fornisce alcuno spunto degno di nota, le scene si susseguono con prevedibilità e i personaggi appaiono troppo stereotipati.
Da segnalare la presenza di Zach Gilford e Connie Britton, entrambi nel cast di "Friday Night Lights".
Insomma, considerate le basi e lo scenario inesplorato, sarebbe potuto essere un film decisamente più avvincente e apprezzabile, ma pretende troppo: cerca di combinare horror, ambientalismo e tema apocalittico. Tentativo fallito.
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dian71cinema
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sabato 3 ottobre 2009
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tutto da rifare
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FILM DA DIMENTICARE DOVE LE STRATEGIE DI NARRAZIONE DI STRUTTURA DEL FILM SONO DAVVERO DELUDENTI. RESTANO I SUGGESTIVI PAESAGGI ARTICI..MA NON SONO NECESSARI IN QUESTO GELIDO FILM CHE LASCIA PERPLESSI DOVE POCHE SCELTE REGISTICHE HANNO UNA CORRETTA COLLOCAZIONE ED UN SENSO. SCONSIGLIATA LA VISIONE. VOTO 3.5
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fluturnenia
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martedì 16 giugno 2009
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pochi secondi e sarebbe stato tutto perfetto
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Molto drammatico ma poco o per nulla orrorifico secondo i canoni odierni. Le creature fino alla fine potrebbero essere tranquillamente pensate come il frutto dell'alienante esasperazione che l'isolamento tra lande sperdute e desolate provoca nella mente dei membri della squadra artica. Solo le immagini finali danno la quasi conferma che ci siano davvero e nn siano solo frutto della fantasia alterata degli sventurati di turno. Nn sn d'accordo sul fatto che la loro comparsa in carne e ossa, o forse spirito?!, sia fuori contesto o quanto meno pretenziosa. La vera nota dolente trovo invece sia l'ultima sequenza davvero incomprensibile: Abby si risveglia sana e salva all'ospedale tra dottori suicidatisi e infermieri scomparsi.
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Molto drammatico ma poco o per nulla orrorifico secondo i canoni odierni. Le creature fino alla fine potrebbero essere tranquillamente pensate come il frutto dell'alienante esasperazione che l'isolamento tra lande sperdute e desolate provoca nella mente dei membri della squadra artica. Solo le immagini finali danno la quasi conferma che ci siano davvero e nn siano solo frutto della fantasia alterata degli sventurati di turno. Nn sn d'accordo sul fatto che la loro comparsa in carne e ossa, o forse spirito?!, sia fuori contesto o quanto meno pretenziosa. La vera nota dolente trovo invece sia l'ultima sequenza davvero incomprensibile: Abby si risveglia sana e salva all'ospedale tra dottori suicidatisi e infermieri scomparsi. Nn ha senso! A mio parere tutto questo ambientalismo che permea l'intera pellicola nn è il vero fulcro del discorso. Cm molti registi o chi per loro sapientemente spesso fanno, a volte nn tanto sagacemente, anche Fessenden ha intriso una storia al limite della sopravvivenza con tematiche di stampo ecologista creando così una sorta di intreccio tra tema dinamico della trama e risvolti sociologici. Il film vive e viaggia così su due binari differenti ma complementari che si muovono di pari passo tanto da fondersi in un'unico apparente soggetto.
Furba manovra per accattivarsi le simpatie del pubblico o semplicemente elemento prezioso per dare corpo e senso alla storia? Questo buonismo cinematografico che molti spettatori avvertono chiaramente io lo trovo piuttosto un fattore di comodo o quantomeno un ingrediente rafforzativo del quale i mestieranti dell'arte si avvalgono. Io nn credo alle denunce sociali delle quali cinema e nn solo tanto danno impressione di esserne i portavoce.
Ho voluto egualmente assegnare al film 3 stellette x nn rovinare il giudizio maturato fino a poco prima del quasi happy end. Forse è davvero difficile dare un termine equilibrato e solido alle trame visto ke puntualmente tutti i films o quasi si sbriciolano sul finale rovinando drasticamente quanto fatto di buono prima. Un'altra occasione mancata!
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fluturnenia
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martedì 26 maggio 2009
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ha detto tutto andrea
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Beh che dire, Andrea ha detto tutto quello che c'era da dire. Altro sarebbe superfluo. Lo trovate in rete senza problemi in peer to peer.
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andrea
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lunedì 29 settembre 2008
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the last thing
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Una squadra di trivvellatori petroliferi accampata nelle sperdute terre del Circolo Polare Artico comincia ad avere dei problemi con alcuni membri del gruppo. Dopo il suicidio di uno dei componenti, uno di loro crede fermamente che la teoria del cambiamento climatico e dell'arrivo di esalazioni di gas dal sottosuolo siano la causa che porta alla pazzia i membri del team. Ma il mistero è appena svelato... The Last Winter si presenta allo spettatore come un horror vecchio stile, sul filone narrativo de La Cosa di John Carpenter, ma il tema dello script è diverso; e le azzeccate inquadrature aeree fanno da subito capire che il mistero non siano alieni o creature sconosciute. Larry Fessenden, regista di premiate pellicole indipendenti, è riuscito a creare atmosfera e tensione alternando queste due componenti a paesaggi tetri e sconfinati nel ghiaccio ma anche al problema del mutamento climatico e delle sue conseguenze sull'ambiente e sull'uomo.
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Una squadra di trivvellatori petroliferi accampata nelle sperdute terre del Circolo Polare Artico comincia ad avere dei problemi con alcuni membri del gruppo. Dopo il suicidio di uno dei componenti, uno di loro crede fermamente che la teoria del cambiamento climatico e dell'arrivo di esalazioni di gas dal sottosuolo siano la causa che porta alla pazzia i membri del team. Ma il mistero è appena svelato... The Last Winter si presenta allo spettatore come un horror vecchio stile, sul filone narrativo de La Cosa di John Carpenter, ma il tema dello script è diverso; e le azzeccate inquadrature aeree fanno da subito capire che il mistero non siano alieni o creature sconosciute. Larry Fessenden, regista di premiate pellicole indipendenti, è riuscito a creare atmosfera e tensione alternando queste due componenti a paesaggi tetri e sconfinati nel ghiaccio ma anche al problema del mutamento climatico e delle sue conseguenze sull'ambiente e sull'uomo. Purtroppo il finale con la rappresentazione di misteriose creature che attaccano i due protagonisti è mal comprensibile per il pubblico e poco centra con il tema della sceneggiatura. Il film però risale nelle ultime e apocalittiche inquadrature che trasmettono allo spettatore il tema portante del film: l'umanità è minacciata da qualcosa, il clima, ed ora è quest'ultimo a ribellarsi all'uomo. In generale, una pellicola incisiva a cui manca però un'anima nel raccontare alla perfezione i fatti narrati; senza però influire sul contenuto e messaggio comunicativo rivolto allo spettatore. Cast di volti non noti dal quale spicca però il massiccio Ron Perlman. In America uscito brevemente al cinema, in Italia solo in Dvd.
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