Non è eccezionale l’apporto di Claudio Villa a questo drammatico fumettone d’ambientazione esotica. Il cantante, soprattutto nelle sequenze successive all’arruolamento nella Legione Straniera e ambientate in un deserto ricavato dalle sabbie della... costa tirrenica, dà l’impressione di non prendersi troppo sul serio nel ruolo del povero gonzo vittima di una serie di terribili macchinazioni. Si muove come se fosse su un palcoscenico teatrale e non riesce mai a dare credibilità e spessore al suo personaggio. La sua recitazione è approssimativa e carente, quasi fosse alla prima esperienza su un set cinematografico. Tutti gli interpreti, comunque, appaiono un po’ sopra le righe e nel complesso il film intero patisce di questo limite.
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Non è eccezionale l’apporto di Claudio Villa a questo drammatico fumettone d’ambientazione esotica. Il cantante, soprattutto nelle sequenze successive all’arruolamento nella Legione Straniera e ambientate in un deserto ricavato dalle sabbie della... costa tirrenica, dà l’impressione di non prendersi troppo sul serio nel ruolo del povero gonzo vittima di una serie di terribili macchinazioni. Si muove come se fosse su un palcoscenico teatrale e non riesce mai a dare credibilità e spessore al suo personaggio. La sua recitazione è approssimativa e carente, quasi fosse alla prima esperienza su un set cinematografico. Tutti gli interpreti, comunque, appaiono un po’ sopra le righe e nel complesso il film intero patisce di questo limite. Il consueto mestiere di Marino Girolami non riesce a supplire alle mancanze evidenti d’organizzazione e ai limiti di una narrazione eccessivamente dilatata. Si salvano, come spesso accade, le canzoni, ma da sole non bastano a elevare la qualità del film. Tra le curiosità c’è da notare la presenza nel cast di Valeria Fabrizi, apprezzata interprete di pellicole di notevole impegno come “Le sorprese dell’amore” di Luigi Comencini nel 1959 e “Adua e le compagne” di Antonio Pietrangeli nel 1960.
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