Una fase di transizione, quasi propedeutica nella comprensione del cinema di N.W.Refn. Un film incompleto o forse semplicemente inafferrabile, in cui sono ravvisabili i principali mutamenti stilistici e linguistici, che lo porteranno da pellicole come Bleeder e la trilogia di Pusher fino a Bronson, Drive, Only God forgive. Complessivamente non vale nessuno dei citati ed è superiore solo a Valhalla Rising.
J.Turturro è un poliziotto che indaga ossessivamente sull'assassinio di sua moglie, brancolando nel buio. Cerca gli indizi tra i fotogrammi delle riprese a circuito chiuso dei sistemi di sicurezza, ma deve fare i conti con una pericolosa deriva psicologica, che lo porta a sospettare di chiunque.
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Una fase di transizione, quasi propedeutica nella comprensione del cinema di N.W.Refn. Un film incompleto o forse semplicemente inafferrabile, in cui sono ravvisabili i principali mutamenti stilistici e linguistici, che lo porteranno da pellicole come Bleeder e la trilogia di Pusher fino a Bronson, Drive, Only God forgive. Complessivamente non vale nessuno dei citati ed è superiore solo a Valhalla Rising.
J.Turturro è un poliziotto che indaga ossessivamente sull'assassinio di sua moglie, brancolando nel buio. Cerca gli indizi tra i fotogrammi delle riprese a circuito chiuso dei sistemi di sicurezza, ma deve fare i conti con una pericolosa deriva psicologica, che lo porta a sospettare di chiunque. icina a temi a il riscatto e insomnia.
Alla freddezza nordica delle immagini si affianca con il procedere del racconto un'America dai toni lynchani, gli stessi colori cupi e netti, gli stessi silenzi vibranti e carichi di significati, con l'apertura a situazioni kafkiane che però - forse questo il difetto principale del film – non vedono sviluppo coerente. Lo stesso regista considera Fear X come un'opera silenziosa, concepita sulla base di una sceneggiatura ridotta all'osso, e il cui sviluppo è affidato a movimenti di camera lenti e ossessivi, che si associano all'intrusività di musiche atmosferiche vibranti e tetre. Alcune scene e scelte stilistiche si materializzeranno in film successivi: l'ascensore dai significati rivelatori - come accadrà poi in Drive -, o la stessa bicromia del rosso e nero che contraddistingue Only God forgive.
Il risultato è interessante, soprattutto nella seconda metà in cui cambiano le prospettive. Nonostante questo, lo scarsissimo successo commerciale del film - il primo uscito in Italia della cinematografia dell'autore - è stato la causa della bancarotta della compagnia Jang Go Star, di proprietà dello stesso Refn. Eppure l'attuale successo che sta riscuotendo il suo cinema, - con delle scelte narrative più impattanti e radicalizzate anche a livello stilistico - è probabilmente figlio dell'analisi approfondita dei perchè di questo fallimento.
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