felicity
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venerdě 23 agosto 2024
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violenza nella sua forma piů cruda
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Irréversible: uno schermo nero ci accoglie. Solo nero, niente loghi di produzioni, come un presagio dell'oscurità nella quale ci apprestiamo a tuffarci. Quando tutto ad un tratto compaiono non i titoli di testa, bensì quelli di coda. Lo spettatore, preso inizialmente alla sprovvista, capisce a poco a poco, scena dopo scena, che si tratta di una narrazione a ritroso.
La storia presentata non sarà quindi lineare, ma invece comincerà dalla fine per poi concludersi con quello che in teoria sarebbe l'inizio.
Noè mette in scena una storia semplice, minimale, ma potente come uno schiaffo dato da una mano di ferro. Due uomini cercano vendetta, non sappiamo ancora il perché.
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Irréversible: uno schermo nero ci accoglie. Solo nero, niente loghi di produzioni, come un presagio dell'oscurità nella quale ci apprestiamo a tuffarci. Quando tutto ad un tratto compaiono non i titoli di testa, bensì quelli di coda. Lo spettatore, preso inizialmente alla sprovvista, capisce a poco a poco, scena dopo scena, che si tratta di una narrazione a ritroso.
La storia presentata non sarà quindi lineare, ma invece comincerà dalla fine per poi concludersi con quello che in teoria sarebbe l'inizio.
Noè mette in scena una storia semplice, minimale, ma potente come uno schiaffo dato da una mano di ferro. Due uomini cercano vendetta, non sappiamo ancora il perché. Sono nervosi oltre ogni limite e pronti a tutto. Man mano che il film scorre, o meglio, si riavvolge, capiamo le ragioni di quella coppia di apparenti balordi. E fidatevi, voi spettatori che ancora non avete visto il film, avrete di che soffrirne. Una sorta di climax alla rovescia, psichedelico, rumoroso e tesissimo dove la vicenda parte al massimo, spingendo sul pedale della violenza, della tensione, della rabbia e del disgusto brutalizzando lo spettatore negli occhi, nelle orecchie, nello stomaco e nel cuore, fino ad arrivare alla scena clou del film, posta esattamente nel mezzo della vicenda.
Dieci insostenibili minuti in cui una bellissima Monica Bellucci viene letteralmente demolita, privata di ogni sua dignità e distrutta fisicamente. Uno spezzone di film talmente violento, sofferto e disgustoso che raramente al cinema si è vista qualcosa del genere.
Dopo l’apice della violenza, i toni si fanno più rilassati, quasi a voler concludere la vicenda con un lieto fine (o meglio, un lieto inizio) che, in realtà, rincara la dose aggiungendo ai pugni elargiti finora una sonora dose di ulteriore raccapriccio.
L’esibizione della violenza nella sua forma più cruda e spogliata di senso è funzionale all’esaltazione del suo contrario, l’amore che il sesso celebra anziché avvilire e che, grazie al sesso non strumentale e non manipolatorio, permette alla vita di esultare e di rinnovarsi, di sopravvivere all’azione rapinosa del tempo.
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andrew66
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lunedě 18 maggio 2020
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due scene estreme ne giustificano l'esistenza.
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L'impianto generale del film non ha niente di innovativo (si tratta di una vendetta), tanto che il regista ha deciso di adottare la tecnica dell'inversione narrativa per aumentarne l'intensità, perchè partendo dalla fine lo spettatore dovrebbe rimanere (nella sua intenzione) ancorato alla poltrona con il desiderio di sapere perchè siamo arrivati a tanto. Quindi, il film vive essenzialmente su due scene: quella dell'assassinio con l'estintore nel bordello gay e dello stupro della sensualissima Monica Bellucci. Devo dire che in queste due scene il regista riesce a fare centro ed è difficile spiegarne la ragione. Io personalmente sono stato disgustato dall'uccisione con l'estintore, una violenza brutale che non rientra nelle mie corde, forse perchè non mi piace lo scempio inutile di un corpo umano.
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L'impianto generale del film non ha niente di innovativo (si tratta di una vendetta), tanto che il regista ha deciso di adottare la tecnica dell'inversione narrativa per aumentarne l'intensità, perchè partendo dalla fine lo spettatore dovrebbe rimanere (nella sua intenzione) ancorato alla poltrona con il desiderio di sapere perchè siamo arrivati a tanto. Quindi, il film vive essenzialmente su due scene: quella dell'assassinio con l'estintore nel bordello gay e dello stupro della sensualissima Monica Bellucci. Devo dire che in queste due scene il regista riesce a fare centro ed è difficile spiegarne la ragione. Io personalmente sono stato disgustato dall'uccisione con l'estintore, una violenza brutale che non rientra nelle mie corde, forse perchè non mi piace lo scempio inutile di un corpo umano. Scena però disgustosa ed avvincente. La scena dello stupro è perversa e magnetica, ricalca contenuti estetici estremi di alcuni generi pornografici, ma è molto ben fatta e realistica,anche grazie alla sensualità della Bellucci che quando non si sforza di recitare ma si identifica col suo corpo dà il meglio di sè.
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francesco zennaro
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lunedě 2 settembre 2019
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conoscere il nostro destino? una tragedia!
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IRREVERSIBLE
Spiega quanto sarebbe atroce la vita se conoscessimo in anticipo il nostro futuro. Nel film, gli spettatori lo conoscono, ma i protagonisti (per fortuna) no.
Girato cronologicamente all'incontrario (con blocchetti di sequenze "quantizzate"), il film inizia con la fine tragico/violenta della storia, e finisce con l'inizio puro e immacolato della storia (una magnifica 7^ di Beethoven su un prato fiorito).
Geniale!!
P.S. le scene violente non sono gratuite, non sono ad effetto, bensì sono funzionali al soggetto del film.
P.
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IRREVERSIBLE
Spiega quanto sarebbe atroce la vita se conoscessimo in anticipo il nostro futuro. Nel film, gli spettatori lo conoscono, ma i protagonisti (per fortuna) no.
Girato cronologicamente all'incontrario (con blocchetti di sequenze "quantizzate"), il film inizia con la fine tragico/violenta della storia, e finisce con l'inizio puro e immacolato della storia (una magnifica 7^ di Beethoven su un prato fiorito).
Geniale!!
P.S. le scene violente non sono gratuite, non sono ad effetto, bensì sono funzionali al soggetto del film.
P.P.S. Dopo i primi 10 minuti volevo fuggire, ma poi...
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lulu66
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lunedě 12 agosto 2019
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poteva essere...ma non č
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Poteva essere un buon film, se:
1) non si infilase nello splatter più puro e violento, con poco realismo (ma avete mai sentito di un gay che violenta una donna? Io mai!)
2) riuscisse ad analizzare meglio di più le personalità dei protagonisti
La correzzione consigliata?
1) stupro fatto a un uomo e non a una donna (ma che c'entra? No, davvero!)
Sarebbe almeno sembrato più realista
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ennio
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giovedě 6 dicembre 2018
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crudo e originale
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Rivisto dopo molti anni, "irreversible" non ha perso la forza d'urto che mi aveva suscitato alla prima impressione. L'originalità nell'arte e quindi anche nel cinema andrebbe sempre premiata, quando è davvero creativa e non solo desiderio di distinguersi. L'idea della trama a rovescio non so se sia una novità assoluta ma in questo film l'idea si è adattata molto bene. Fino alla fine rimane la morbosa curiosità di conoscere gli antefatti.
Il film non annoia mai, a parte qualche scena d'amore un pò lunga tra Cassel e Bellucci, ma del resto sono due star molto acclamate quindi è comprensibile.
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Rivisto dopo molti anni, "irreversible" non ha perso la forza d'urto che mi aveva suscitato alla prima impressione. L'originalità nell'arte e quindi anche nel cinema andrebbe sempre premiata, quando è davvero creativa e non solo desiderio di distinguersi. L'idea della trama a rovescio non so se sia una novità assoluta ma in questo film l'idea si è adattata molto bene. Fino alla fine rimane la morbosa curiosità di conoscere gli antefatti.
Il film non annoia mai, a parte qualche scena d'amore un pò lunga tra Cassel e Bellucci, ma del resto sono due star molto acclamate quindi è comprensibile. In quanto alla Bellucci , non l'ho mai considerata un'attrice di livello ma, detto senza ironia, ha recitato molto bene nella scena madre dello stupro. Che a mio avviso è la più violenta, e quindi la migliore scena di questo tipo vista di recente al cinema. Forse paragonabile solo a quella di "chaos" di David Defalco.
Irreversible rimane comunque un film splatter, poco adatto a stomaci deboli.
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uno
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mercoledě 7 febbraio 2018
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duro e assolutamente realistico
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Vedo questo film solo oggi, a 15 anni dalla sua uscita, e la mia opinione è concorde con molti altri lettori.
L'inizio è senzaltro sconcertante e incomprensibile, con una macchina da presa che sembra appesa al polso di qualcuno, sballottata da una parte all'altra come fosse lasciata accesa per sbaglio e registrasse a casaccio.Effettivamente come diceva un altro lettore, nel primo quarto d'ora e difficile non cedere alla voglia di spegnere tutto.....passato questo tempo però, ecco che la matassa comincia a svolgersi, facendoci capire man mano i "perchè".Non siamo alla complessita del citato 'Memento", ma anche quì le conseguenze sono irreversibili.
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Vedo questo film solo oggi, a 15 anni dalla sua uscita, e la mia opinione è concorde con molti altri lettori.
L'inizio è senzaltro sconcertante e incomprensibile, con una macchina da presa che sembra appesa al polso di qualcuno, sballottata da una parte all'altra come fosse lasciata accesa per sbaglio e registrasse a casaccio.Effettivamente come diceva un altro lettore, nel primo quarto d'ora e difficile non cedere alla voglia di spegnere tutto.....passato questo tempo però, ecco che la matassa comincia a svolgersi, facendoci capire man mano i "perchè".Non siamo alla complessita del citato 'Memento", ma anche quì le conseguenze sono irreversibili.
Il film è duro e molto violento, e fa pensare:possibile che la razza umana arrivi a questi livelli di brutalità?
Cassell sempre efficace, la Bellucci....beh, basta la presenza.Per me 4 stelle meritate
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raysugark
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mercoledě 29 novembre 2017
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irréversible
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Solitamente la narrazione dei film passa dal inizio alla fine, come è di abitudine di far capire al pubblico su come conoscere i personaggi e seguire la storia. Ci sono però anche film che vengono raccontati al inverso, ovvero dalla fine al inizio, che può far confondere al pubblico su cosa sta succedendo nella storia. Infatti il regista Gaspar Noé assieme Monica Bellucci e Vincent Cassel realizzano Irréversible, ovvero un film sulla vendetta raccontato in 13 capitoli al inverso.
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Solitamente la narrazione dei film passa dal inizio alla fine, come è di abitudine di far capire al pubblico su come conoscere i personaggi e seguire la storia. Ci sono però anche film che vengono raccontati al inverso, ovvero dalla fine al inizio, che può far confondere al pubblico su cosa sta succedendo nella storia. Infatti il regista Gaspar Noé assieme Monica Bellucci e Vincent Cassel realizzano Irréversible, ovvero un film sulla vendetta raccontato in 13 capitoli al inverso. Il film è stato presentato al Festival de Cannes, dove ha ricevuto forti lamentele sul fatto che il film è molto violento e anche di come è stato girato con la macchina da presa. Il film è diventato famoso per le due sequenze, ovvero quella dell’estintore e quella di 12 minuti interminabili di stupro. Queste 2 sequenze hanno fatto molto discutere al Festival de Cannes, per quanto le sequenze sono estremamente violente. Irréversible è stato messo in discussion anche per la parte tecnica soprattutto la prima parte del film, per quanto la macchina da presa riprende le scene in modo irregolare causando nausea al pubblico. Il film è riconosciuto anche per essere raccontato in una sola sequenza aiutato da un ottimo montaggio, di cui si è visto nei film come Birdman di Iñárritu e Rope di Hitchcock. La prima parte del film ha un ritmo confuso che può stressare molto lo spettatore, invece la seconda parte del film diventa molto più lieve e comprensibile su come è cominciata la vendetta e chi sono i personaggi. Il cast rappresentano i loro personaggi come se nella situazione in cui stanno vivendo, è inaspettata al punto che non andrà a buon fine come viene descritta la frase del film ‘Le Temps Détruite Tout’ ovvero ‘Il Tempo Distrugge Tutto’.
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evildevin87
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mercoledě 22 ottobre 2014
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elettroshock cinematografico
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Esperimento di cinema coraggioso del regista Gaspar Noè, che decide di far scorrere le scene dall'ultima alla prima attraverso una storia drammatica e tinta di ultraviolenza. E lo fa spudoratamente e non lasciando nulla all'immaginazione, con una regia che sembra premere soprattutto al disturbare psicologicamente lo spettatore. La pellicola causa emicranie e vertigini a più riprese, e in certi frangenti potrebbe anche causare epilessia a soggetti predisposti a quest'ultima. Claustrofobia, confusione, disorientamento, disgusto nelle esplicite scene di violenza (tra cui la celeberrima scena dello stupro), dare di matto per i personaggi che spesso parlano uno sopra l'altro.
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Esperimento di cinema coraggioso del regista Gaspar Noè, che decide di far scorrere le scene dall'ultima alla prima attraverso una storia drammatica e tinta di ultraviolenza. E lo fa spudoratamente e non lasciando nulla all'immaginazione, con una regia che sembra premere soprattutto al disturbare psicologicamente lo spettatore. La pellicola causa emicranie e vertigini a più riprese, e in certi frangenti potrebbe anche causare epilessia a soggetti predisposti a quest'ultima. Claustrofobia, confusione, disorientamento, disgusto nelle esplicite scene di violenza (tra cui la celeberrima scena dello stupro), dare di matto per i personaggi che spesso parlano uno sopra l'altro... è tutto negli intenti del regista nel voler rendere lo spettatore partecipe delle follie a cui assiste. Quello che angoscia di più è che ci viene mostrata una storia estremamente realistica sia a livello di svolgimento degli eventi che di reazioni umane. Tutto questo nella prima parte del film, nella seconda vediamo i protagonisti tranquilli, felici, spensierati e del tutto ignari del terribile destino che li attende. Questa, fondamentalmente, è la vita: l'inaspettato che può in un sol colpo stravolgerla.
L'unica pecca, se proprio la vogliamo trovare, è la recitazione quasi inesistente della Bellucci, ma questo non intacca minimamente l'efficacia del messaggio e delle sensazioni che il film vuole trasmettere.
Un film a dir poco malato, travolgente e originale, che mostra senza pudore alcuno i lati oscuri della vita. Non adatto a tutti però: la telecamera roteante con conseguente senso di disorientamento e confusione è un trip allucinante, e la cosa può dare sicuramente mal di testa a qualcuno. E anche la narrazione al contrario può non piacere in effetti, come d'altronde l'estrema violenza. Solo per chi vuole un po' di cinema estremo e fuori da ogni canone.
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andys80
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giovedě 9 febbraio 2012
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film disturbante per la violenza gratuita
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In questa pellicola i temi dello stupro e della violenza non lasciano molto spazio alla riflessione grazie alla scelta di una narrazione fin troppo realistica. Il film non lascia molto all'immaginazione con scene crudeli e disturbanti, a tratti insopportabili (lo stupro). Nel complesso non è un film piacevole visto che oltre al fastidioprovocato da alcune sequenza, non c'è nessun contenuto concreto, nessuna nota di merito nei contenuti.
Unico aspetto positivo: la scelta di narrare al contrario la storia dei protagonisti.
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oblivion7is
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domenica 28 agosto 2011
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sostanza, intrigo, c'č un perché. un mal di testa.
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Allora, premetto una cosa sulle tre stelle. Ero indeciso tra due o tre. Perché ho optato per tre? Perché il voto sarebbe un due e mezzo abbondante, quindi tre, però... un mal di testa incredibile! La telecamera va da tutte le parti, come un virtuosismo personalissimo ed inutile del regista Noè, tra l'altro ex-regista porno di culto, quasi volesse dire "Ehi, vedete, sono bravo, mica so solo riprendere gli amplessi!". 'mbeh, ma alla testa degli spettatori ci hai pensato? Forse si credeva Dio. Altra cosa da mal di testa: l'inizio, ovvero, dopo un prologo quasi insensato, il momento più "mi gira la testa del film". La telecamera errante viaggia come una turista in un postribolo gay dove non vi è risparmiato nulla (video porno-gay in mini-schermi appesi sulle pareti, sesso orale non troppo esplicito, primi piani di organi sessuali maschili e travestiti inclusi), mentre un ingrufolatissimo Vincent Cassel, che risponde al nome di Marcus, urla "Froci del cazzo!" a tutti alla cerca del misterioso Tenia.
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Allora, premetto una cosa sulle tre stelle. Ero indeciso tra due o tre. Perché ho optato per tre? Perché il voto sarebbe un due e mezzo abbondante, quindi tre, però... un mal di testa incredibile! La telecamera va da tutte le parti, come un virtuosismo personalissimo ed inutile del regista Noè, tra l'altro ex-regista porno di culto, quasi volesse dire "Ehi, vedete, sono bravo, mica so solo riprendere gli amplessi!". 'mbeh, ma alla testa degli spettatori ci hai pensato? Forse si credeva Dio. Altra cosa da mal di testa: l'inizio, ovvero, dopo un prologo quasi insensato, il momento più "mi gira la testa del film". La telecamera errante viaggia come una turista in un postribolo gay dove non vi è risparmiato nulla (video porno-gay in mini-schermi appesi sulle pareti, sesso orale non troppo esplicito, primi piani di organi sessuali maschili e travestiti inclusi), mentre un ingrufolatissimo Vincent Cassel, che risponde al nome di Marcus, urla "Froci del cazzo!" a tutti alla cerca del misterioso Tenia. Lo trova, e si picchiano. Tenia ha la meglio, ma inaspettatamente arriva l'amico di Marcus che, mentre i clienti del posto esultano e gridano, colpisce con un estintore il Tenia, riducendogli la faccia ad una poltiglia. Senza stacchi. Questa scena, semplice ed ovviamente cruda, dura 15 dolorosissimi minuti. Poi però la storia va all'indietro, ed entra la chiave di lettura, ovvero Marcus che va alla ricerca dello stupratore della fidanzata Alex insieme all'amico, che è il di lei ex-marito. Viene fatto vedere anche lo stupro, per via anale, di lei, che è Monica Bellucci, davvero moglie di Cassel da fine anni '90 (!). Ma torniamo allo stupro, che vediamo per intero nei suoi interminabili ed incredibilmente crudi 10 minuti scarsi, senza che ci venga risparmiato nulla. Lo stupratore, il Tenia, è di atteggiamento omosessuale, come abbiamo visto nelle prime scene, allora perché stupra una donna? Beh, la stupra per via anale, va bene, però... ed è qui che giunge qualcosa di quasi poetico, ovvero lo sfregiamento della faccia di Alex tramite pugni a tutto andare, con contenute quantità di sangue che sguazza da tutte le parti. La bella cosa? La scena ti impressiona. La brutta cosa? Questo film sembra quasi indirizzato ad un pubblico di omosessuali, benché nei primi 10 minuti Cassel li offenda da tutto andare, infatti quasi tutti gli organi sessuali visti nel film sono maschili, e perfino nella scena dello stupro, il "culetto" della Bellucci viene appena sfiorato dalla telecamera, nella quasi unica scena stabile del film. Poi torniamo indietro e il film diventa quasi una commedia a sfondo vagamente erotico, e uno si chiede "mo'? Perché ce lo fate vedere?". Beh, il significato del film è questo: Il tempo distrugge tutto. Se noi sapessimo il nostro destino, probabilmente non saremmo felici di alcune nostre azioni. Per questo il film è mostrato all'indietro. Per questo la telecamera (purtroppo) va da tutte le parti. Ottima l'idea, ottimi i tre protagonisti (un po' meno la Bellucci, ma non c'è la delusione), ma la sceneggiatura, la regia, la fotografia forse anche... Però c'è una scena davvero memorabile, tenera e che potrebbe benissimo far parte di un film da cinque stelle intere, ovvero la penultima scena, dieci minuti di Bellucci e Cassel a letto che parlano come una vera coppia, senza sapere della tragedia imminente. Per chi non è sazio di pellicole violente ma che vuole vedere qualcosa di più, il film giusto. Per chi non è sazio di film con un profondo significato ma vuole vedere un film violentissimo, il film giusto. Per quelli, come me, a cui tutto non fa nè caldo nè freddo, un'ottima prova di resistenza ed un buon intrattenimento. Obbligatoria l'aspirina dopo, però.
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