noia1
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domenica 17 gennaio 2021
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esilarante esibizione tra trash horror e musical
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È morto Tano, un ̶ cosiddetto ̶ uomo d’onore, la comunità si raccoglie e lo commemora.
Uno sguardo sulla provincia siciliana, un musical pregno di colori e personaggi sopra le righe (neanche troppo romanzati) tra rioni che sono veri e propri teatri di posa, comari chiacchierone e duri maschi tutti d’un pezzo; come il nostro Tano, pianto da tutti, la cui scomparsa scombussola quelle quotidianità intense, sagge, ma allo stesso tempo spensierate e semplici.
Eppure un senso d’amaro prende piede, una misteriosa solennità, assolutamente da nascondere; Tano era un despota e la disperazione dei parenti non è che un rito, una messinscena.
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È morto Tano, un ̶ cosiddetto ̶ uomo d’onore, la comunità si raccoglie e lo commemora.
Uno sguardo sulla provincia siciliana, un musical pregno di colori e personaggi sopra le righe (neanche troppo romanzati) tra rioni che sono veri e propri teatri di posa, comari chiacchierone e duri maschi tutti d’un pezzo; come il nostro Tano, pianto da tutti, la cui scomparsa scombussola quelle quotidianità intense, sagge, ma allo stesso tempo spensierate e semplici.
Eppure un senso d’amaro prende piede, una misteriosa solennità, assolutamente da nascondere; Tano era un despota e la disperazione dei parenti non è che un rito, una messinscena. Amici si pugnalano alle spalle, quelle brave donne chiacchierone diventano ottuse serpi; un ambiente dove è più facile ucciderlo il marito piuttosto che provare a ragionare o rivolgersi alle autorità. Il pensiero degli amici del defunto ai debiti che ora non hanno più da saldare, sorelle e figlia che non possono più nascondere un evidente senso di liberazione.
Canzoni funky rock hip hop e tutto senza mai tradire la tipica ballata siciliana, vecchia come il mondo, in grado ora come in tutte le altre epoche di adattarsi alle mode, ai tempi che cambiano, coreografie spettacolari per un budget irrisorio. Rappresentazioni grottesche, quasi horror, dalla riunione mafiosa talmente esclusiva e referenziale ai potenti da farli sembrare un circolo omosessuale; la rissa in strada che diventa quasi una ridicola esibizione, il narratore che quando si rivolge al pubblico scende nella penombra.
La mafia nella sua essenza, una creatura assurda e che divora sé stessa così come tutto ciò che le sta attorno, una creatura che vive di quel trash voluto che il film non risparmia per nulla.
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sirio
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lunedì 13 febbraio 2017
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ogni volta vale la pena riguardarlo
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Come si combatte una piaga sociale ormai necrotizzata, ormai sopportata dalla gente del posto quasi fosse un "male necessario"? Ma con il riso! Con quel riso tanto odiato dal venerabile Jorge del Nome della Rosa, con quel gusto del cachinno, dello sbeffeggiamento elegante che non cade mai nella volgarità, con quell'eleganza superiore che ha valso al grandissimo Dario Fo il Premio Nobel per la letteratura e che - a mio modestissimo parere - ha condotto Eduardo nella leggenda con la sua lezione di pernacchio.
Quando uscì questo film portai i miei ragazzi - sono insegnante di liceo - a vederlo al cinema. E devo dire che il risultato fu ben superiore alle aspettative.
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Come si combatte una piaga sociale ormai necrotizzata, ormai sopportata dalla gente del posto quasi fosse un "male necessario"? Ma con il riso! Con quel riso tanto odiato dal venerabile Jorge del Nome della Rosa, con quel gusto del cachinno, dello sbeffeggiamento elegante che non cade mai nella volgarità, con quell'eleganza superiore che ha valso al grandissimo Dario Fo il Premio Nobel per la letteratura e che - a mio modestissimo parere - ha condotto Eduardo nella leggenda con la sua lezione di pernacchio.
Quando uscì questo film portai i miei ragazzi - sono insegnante di liceo - a vederlo al cinema. E devo dire che il risultato fu ben superiore alle aspettative. Troppe volte siamo abituati a film a foschissime tinte sulla criminalità organizzata, visti sia dalla parte dei "buoni" che dei "cattivi" (dal Sasso in bocca a Gomorra, dalla saga del Padrino al Camorrista, per dirne solo alcuni) pieni di omicidi, di qualsiasi efferatezza... ma mai nessuno si era permesso di prendere in giro la mafia! Sia che uno si schierasse dalla parte dei buoni o dei cattivi, era sempre una faccenda estremamente seria. E Roberta Torre ha tentato l'intentabile, ottenendo un capolavoro.
Una storia a tinte forti, due omicidi, un fratello-padrone di sorelle destinate ad essere per sempre - anche dopo la sua morte - vittime della sua gelosia totale ed assoluta, vista però con gli stilemi dello scherzo, del grottesco. Teschi luminosi che sballonzolano uno dopo l'altro su uno sfondo buio, donne di mafia che si rivelano orribili Gorgoni dai capelli di serpenti... ma come non riuscire a ridere di tutto ciò? Per non parlare della spassosissima cerimonia di iniziazione del neofita, con quel coretto indimenticabile Simm' a mafia... Il tutto condito con una freschezza impalpabile, come una nevicata di zucchero a velo sulla torta appena sfornata dalla nonna per merenda. Per finire poi con quel leggendario 'O rap 'e Tano, vertice assoluto di un Nino d'Angelo in stato di grazia, dentro la vera Vucciria palermitana.
Da vedere, da rivedere e rivedere ancora. Perché quando si ha il coraggio di ridere, come insegna Eduardo, si ha il coraggio di vincere.
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toty bottalla
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lunedì 24 febbraio 2014
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un viaggio nell'incubo del nulla senza ritorno!
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La bravura di roberta torre, sta nel fatto di essere riuscita a trascinarci in un incubo infernale tra: musica, ironia e balletti, rappresentando il profondo dolore dell'anima nascosto fra il nulla e l'addio, è un'opera di delirio la cui angoscia nessun musical può neanche parzialmente celare, e fai fatica perchè sembrava finito...poi finalmente si accendono le luci, quasi non ci credi, ma ti risvegli sfinito! Saluti.
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germi86
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giovedì 28 gennaio 2010
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'o rap i tano
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Opera interessante,che la naturalezza nel recitare della gente di palermo rende questo film
ancora più gradevole.Film che narra l'uccisione del boss tano guarrasi e il matrimonio,due anni dopo,di una delle 4 sorelle di tano.Belle le musiche di Nino d'angelo,specialmente la canzone finale e quella dei titoli di coda..
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erosdamico
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mercoledì 25 giugno 2008
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film cult! l'opera della torre è memorabile.
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Le musiche sono fantastiche. Il film è un ribaltamento di tutti gli schemi. La fantasia creativa si manifesta in tutta la sua bellezza. Complimenti enormi a Roberta Torre ed agli attori presi dalla strada, come pure a Nino D'angelo l'autore della magnifica colonna sonora. Non ci si stanca mai di rivederlo e di riascoltarlo!
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