Stupendo, l'ho visto, rivisto e guardato ancora e se mi capiterà ancora lo riguarderò.
Recitato benissimo, descrive appieno la rabbia e l'odio di chi ha il cuore marcio, così bello e realista che si fa perdonare le varie esagerazioni ad uso del pubblico che qui e lì lo rendono un po' carico, soprattutto nel finale, non spoilero, però.
Incorniciato in una vecchia Milano tanto bella quanto claustrofobica e terrorifica, in alcune scene sono passati sotto casa mia, valore aggiunto solo per me!
Non è un capolavoro per la trama, ma perchè vedendolo ti sembra di essere seduto in un trani a sentire le spacconate del balordo di turno, e pensi che potrebbero essere vere.
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Stupendo, l'ho visto, rivisto e guardato ancora e se mi capiterà ancora lo riguarderò.
Recitato benissimo, descrive appieno la rabbia e l'odio di chi ha il cuore marcio, così bello e realista che si fa perdonare le varie esagerazioni ad uso del pubblico che qui e lì lo rendono un po' carico, soprattutto nel finale, non spoilero, però.
Incorniciato in una vecchia Milano tanto bella quanto claustrofobica e terrorifica, in alcune scene sono passati sotto casa mia, valore aggiunto solo per me!
Non è un capolavoro per la trama, ma perchè vedendolo ti sembra di essere seduto in un trani a sentire le spacconate del balordo di turno, e pensi che potrebbero essere vere.
Assurde ma assolutamente vere, io ho provato questo brivido vedendolo, e pure parlando con certi soggetti in certe situazioni reali, stupendo. |
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blacknight22
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giovedì 10 marzo 2016
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miglior film del genere "poliziottesco"
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Tra i poliziotteschi, cioè polizieschi italiani (genere super in voga nei mitici anni 70) è il migliore. Un genere rivalutato recentemente, dato per "fascista" in anni di facile (e fievole aggiungo) fermento politico. Il Maestro Umberto Lenzi dà un atmosfera cupa, scura a un film carico di violenza e crimini. Giulio Sacchi è il protagonista, interpretato da un fantastico Tomas Milian, un uomo che vive di violenza gratuita, attratto dal denaro ma forse non troppo portato per essere un criminale di successo. Giulio Sacchi mette su un sequestro di persona in cui gli omicidi si susseguono di continuo, la violenza di Sacchi spesso diventa quasi ironica. Da segnalare un Henry Silva fantastico!
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fedeleto
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lunedì 26 gennaio 2015
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milian odia, il pubblico non puo criticare
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Giulio sacchi è un criminale ambizioso che rapisce la figlia di un ricco industriale, lasciando dietro di se in cumulo di morti, vittime della sua ferocia paranoica.Il commissario farà giustizia andando oltre la legge.Lenzi (Milano rovente, spasmo, paranoia) dirige il suo capolavoro, merito anche dell'ottima sceneggiatura di Ernesto Gastaldi.La pellicola si incentra sulla criminalità cinica e violenta che assale Milano e Giulio Sacchi interpretato da un Tomas Milian straordinario, tanto folle da sembrare comico, e' decisamente un film da antologia.Bravo anche Silva nella parte del commissario idealista.Interessanti comunque anche alcuni simboismi come la scena finale in cui il commissario uccide Sacchi vicino l'immondizia (una chiara metafora dei rifiuti della società).
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Giulio sacchi è un criminale ambizioso che rapisce la figlia di un ricco industriale, lasciando dietro di se in cumulo di morti, vittime della sua ferocia paranoica.Il commissario farà giustizia andando oltre la legge.Lenzi (Milano rovente, spasmo, paranoia) dirige il suo capolavoro, merito anche dell'ottima sceneggiatura di Ernesto Gastaldi.La pellicola si incentra sulla criminalità cinica e violenta che assale Milano e Giulio Sacchi interpretato da un Tomas Milian straordinario, tanto folle da sembrare comico, e' decisamente un film da antologia.Bravo anche Silva nella parte del commissario idealista.Interessanti comunque anche alcuni simboismi come la scena finale in cui il commissario uccide Sacchi vicino l'immondizia (una chiara metafora dei rifiuti della società).Una pellicola di forte impatto e con una dose di violenza superiore ai suoi simili fratelli poliziotteschi.Un capolavoro in cui Lenzi trova la sua massima espressione.
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philse
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domenica 23 giugno 2013
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capolavoro
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uno dei miei film preferiti, respiri la tensione di quei difficili anni. Un film violento come pochi e nello stesso tempo molto reale. Ritmo incalzante, e la sensazione di sentirsi dalla parte dei cattivi.
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vinny d
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giovedì 28 febbraio 2013
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milano odia :il precursore di tarantino
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affresco sulla milano nera degli anni 70 :rapine ,stupri , uccisioni,rapimenti tutto questo commentato dalla malinconica musica di morricone.Molte sono le affinità con il prototipo americano "ispettore callaghan il caso scorpio è tuo" ma questo gli è di gran lunga superiore sia per il virtuosismo del montaggio che per la crudezza delle scene di violenza tanto da paragonarsi ad arancia meccanica per la scena nella villa.A seguire le folle gesta di milian c'è un henry silva nella sua interpretazione migliore mai così glaciale e determinato tanto da fare invidia al più cupo dei clint eastwood.Il finale amaro spesso ricorrente nel poliziesco nostrano verrà come dicevo prima ripreso dal prototipo americano, e inoltre il grande doppiatore italiano nando gazzolo che qui dà la voce a silva la darà anche a eastwood per il sovracitato film.
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affresco sulla milano nera degli anni 70 :rapine ,stupri , uccisioni,rapimenti tutto questo commentato dalla malinconica musica di morricone.Molte sono le affinità con il prototipo americano "ispettore callaghan il caso scorpio è tuo" ma questo gli è di gran lunga superiore sia per il virtuosismo del montaggio che per la crudezza delle scene di violenza tanto da paragonarsi ad arancia meccanica per la scena nella villa.A seguire le folle gesta di milian c'è un henry silva nella sua interpretazione migliore mai così glaciale e determinato tanto da fare invidia al più cupo dei clint eastwood.Il finale amaro spesso ricorrente nel poliziesco nostrano verrà come dicevo prima ripreso dal prototipo americano, e inoltre il grande doppiatore italiano nando gazzolo che qui dà la voce a silva la darà anche a eastwood per il sovracitato film.Una menzione speciale a Milian davvero straordinario ai limiti dell autoparodia e anche ai fidi artigiani del poliziottesco di cui si ricordano :luciano catenacci,nello pazzafini ray lovelock,tom felleghi,giuseppe castellano,vittorio sancisi ,vittorio pinelli e tanti altri ancora che attribuiscono al film più scorrevolezza e gli danno una marcia in più.Efficiente e brutale la regia di lenzi con venature noir e calata in un clima d angoscia dove può succedere di tutto all'improvviso.Prodotto cult e di ottima fattura non il migliore del genere però tra quelli più belli.Cinema casereccio ma come oggi non se ne fa più
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sacchi giulio
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martedì 28 agosto 2012
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formidabile !
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Questo film è un capo lavoro, si puo dire solo cosi ! C'è tutto : violenza, pistole, polizia e cattivi, Milano, e Tomas Milian. Tutto per fare un film indimenticabile ! Da vedere assolutamente !
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paolo 67
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venerdì 11 maggio 2012
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neri anni d'italia
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Forse il più violento poliziesco all'italiana mai girato, considerato uno dei migliori in assoluto dal genere sia dalla critica che dal pubblico. I film violenti si erano affermati in anni in cui il pubblico aveva bisogno di una catarsi rispetto alla violenza e alle insicurezze sociali, attraverso una scarica delle stesse nello spettacolo. Interpretato da attori del calibro di Henry Silva nei panni di un commissario freddo e determinato e Tomas Milian, in quelli di un assassino psicopatico folle, incredibilmente violento, così esasperato nella sua ferocia che solo un attore bravissimo (che aveva lavorato con registi tra i più grandi) come Milian poteva renderlo in maniera convincente e realistica (si aiutò nell'espressività coll'alcool e qualche pillola).
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Forse il più violento poliziesco all'italiana mai girato, considerato uno dei migliori in assoluto dal genere sia dalla critica che dal pubblico. I film violenti si erano affermati in anni in cui il pubblico aveva bisogno di una catarsi rispetto alla violenza e alle insicurezze sociali, attraverso una scarica delle stesse nello spettacolo. Interpretato da attori del calibro di Henry Silva nei panni di un commissario freddo e determinato e Tomas Milian, in quelli di un assassino psicopatico folle, incredibilmente violento, così esasperato nella sua ferocia che solo un attore bravissimo (che aveva lavorato con registi tra i più grandi) come Milian poteva renderlo in maniera convincente e realistica (si aiutò nell'espressività coll'alcool e qualche pillola). Lenzi carica il film sempre più di violenza fino alla catarsi finale dell'eliminazione del mostro “quasi umano” come recita il titolo straniero del film. Molte scene da antologia: il film, particolarmente feroce e teso, rende esattamente il clima di angoscia dell'Italia quegli anni, lacerata dagli scontri di classe e pervasa da un clima di incertezza e disordine. Il film rifletteva la gran parte della pubblica opinione per cui la legge era troppo permissiva e garantista. Servito dalla sceneggiatura tesa di Ernesto Gastaldi e dalla grandissima colonna sonora di Ennio Morricone, ossessiva e angosciante. Milian interpreta in modo affascinante un personaggio repellente, vile quanto spietato. Lenzi sottolinea però che, per quanto aberrante, anche un personaggio simile ha la radice dei suoi crimini (senza giustificarli) e della sua personalità delirante nell'ingiustizia di una società che gli appare misurare tutto solo col denaro. Non a caso quando Milian interpreterà un cattivo meno repellente, una specie di ribelle antiborghese iconoclasta in una dimensione di contestazione globale in ROMA A MANO ARMATA, buona parte del pubblico simpatizzerà con lui.
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nascimento
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martedì 7 febbraio 2012
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la grana: giulio sacchi è tra noi
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Le letture di questo film sulle linee: garantismo giudiziario, polizia con mani legate, impotenti di fronte ad una criminalità violenta sono a mio parere solo un corollario sul tema principale delle azioni di Giulio Sacchi e cioè fare "la Grana" a tutti i costi. Non ci troviamo di fronte ai film di Merli, dove i sopracitati temi appaiono con fin troppa ed ingenua chiarezza. Giulio Sacchi vuole fare i soldi il più presto possibile con ogni mezzo necessario in un Italia dove le legature sociali si allentano, le istituzioni non capiscono o forse lasciano fare, la Polizia è impegnata notte e giorno ad occupparsi dei "politici", piuttosto che dei criminali che fanno soldi indisturbati con droga, prostituzione e riciclano denaro nella capitale finanziaria che ne sò nella Banca Rasini.
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Le letture di questo film sulle linee: garantismo giudiziario, polizia con mani legate, impotenti di fronte ad una criminalità violenta sono a mio parere solo un corollario sul tema principale delle azioni di Giulio Sacchi e cioè fare "la Grana" a tutti i costi. Non ci troviamo di fronte ai film di Merli, dove i sopracitati temi appaiono con fin troppa ed ingenua chiarezza. Giulio Sacchi vuole fare i soldi il più presto possibile con ogni mezzo necessario in un Italia dove le legature sociali si allentano, le istituzioni non capiscono o forse lasciano fare, la Polizia è impegnata notte e giorno ad occupparsi dei "politici", piuttosto che dei criminali che fanno soldi indisturbati con droga, prostituzione e riciclano denaro nella capitale finanziaria che ne sò nella Banca Rasini. La figura del Commissario nel Film è piuttosto ambigua in questo senso, ogni energia è spesa a delineare la figura del Giulio Sacchi, il primo, forse criminale "iperrealista", un modello Pulp, ma forse troppo realista oggi, dove passati ormai 40 anni, con strumenti giuridici diversi per la polizia le cose non sono cambiate anzi, con buona pace dei "Merli", il crimine si è istituzionalizzato, si è integrato nella nostra vita di tutti i giorni. Giulio Sacchi è tra noi...
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hulk1
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venerdì 15 luglio 2011
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fracchia la belva umana
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Nel nostro paese abbiamo 300000 umini, tre polizie, un vero esercito , in continuo conflitto tra loro.
Questa lapidaria frase non è stata enunciata da un buonista 'Che vorrà di re poi?, ma dal capo dei 'Cattivi' l'attuale presidente del consiglio. Non solo, abbiamo la più alta concentrazione di uomini per cittadino, credo che rispetto agli inglesi da un agente ogni venti abitanti, a uno ogno 200. 'Ci volevano giovani con la terza media' Libro che consiglio. Il potere in poche parole ci vuole ignoranti in fabbrica, nelle caserme, negli uffici, per poter agire indisturbato. Se uno è un fascista, padrone di esserlo, l'importante è la coerenza.
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Nel nostro paese abbiamo 300000 umini, tre polizie, un vero esercito , in continuo conflitto tra loro.
Questa lapidaria frase non è stata enunciata da un buonista 'Che vorrà di re poi?, ma dal capo dei 'Cattivi' l'attuale presidente del consiglio. Non solo, abbiamo la più alta concentrazione di uomini per cittadino, credo che rispetto agli inglesi da un agente ogni venti abitanti, a uno ogno 200. 'Ci volevano giovani con la terza media' Libro che consiglio. Il potere in poche parole ci vuole ignoranti in fabbrica, nelle caserme, negli uffici, per poter agire indisturbato. Se uno è un fascista, padrone di esserlo, l'importante è la coerenza. tanto la musica non cambia, come negli anni settanta, scandalo petroli, i vertici delle fiamme gialle risultano corrotte, a Nassirya grazie all'incapacità, ottusità, dovuta alla mediocrità dei generali al comando, fu un massacro 'Ma cosa volete che ne sappiano gli americani', ignorarono completamente gli allerta e finì male. Tutti regolarmente condannati, qualcuno ha pure patteggiato. Torniamo al film 'I disastri di regan iniziamo a pagarli ' pur intitolato : la polizia.....si tratta a mio avviso di un noir, il protagonista è un criminale. Un Tomas in stato di grazia 'Si pippava otto Optalidon ed una bottiglia di wodka, prima di girarare, scuola actor studio', si tratta di uno psicopatico, feroce, violento, arrogante e vile. Un fracchia che mette in pratica quanto urlava alle spalle del suo capo. Il crescendo di ferocia , l'assoluta mancanza di scrupoli, empatia, l'omossessualità fortemente latente, fa impallidire Alex di arancia meccanica. Il mondo dei ricchi, a parole tanto odiato, è invece anelato, spasmodicamente ricercato. Il commissario un Henry Sylva al solito inespressivo e meccanico 'Sostituiva Richard Conte , scomparso poco prima dellle riprese' risulta paradossalmente congeniale al personaggio. Non siamo dalle parti dei Merli, Merenda commissari protofascisti che spaccano tutto e risolvono tutto a suon di mazzate e cannonate. Ma ripeto si tratta di un'opera complessa nella sua semplicità e distante dal manierismo. Dato che finalmente 'C'è voluto Tarantino' all'interno del 'poliziottesco' si trovano filoni diversi, generi , autori, in grado di tracciare una solida scuola con differenze tecniche, ideologiche, sociali . 'Furono girati film , polizziotteschi dichiaratamente di sinistra ', dato che per decenni la nostra insulsa, salottiera, festivaliera critica ha bollato tutto questo genere come reazionario e fascista e,non si è ancora pentita, l'unica speranza è che si estingua.
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nigel mansell
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mercoledì 15 giugno 2011
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con la colonna sonora dei calibro 35 pero'...
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Il film lo si conosce. Però proiettato al carroponte di Sesto ex Breda, con la colonna sonora dei Calibro 35 è impagabile.
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(di cornholio)
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