Nostalgia |
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Un film di Mario Martone.
Con Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Italia 2022.
- Medusa
uscita mercoledì 25 maggio 2022.
MYMONETRO
Nostalgia
valutazione media:
3,82
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Napoli è un labirinto di Escher
di Fabio Ferzetti L'Espresso
La vecchia madre non ci vede quasi più. Quando apre la porta del seminterrato prima appaiono le sue dita, Doi il viso. Quel figlio che non vedeva da quarantanni quasi non lo riconosce. Eppure lui è venuto fin li per lei. Per lei, per la sua adolescenza perduta, per quel Rione Sanità da cui fuggi a 15 anni, complice involontario di un delitto impunito. Quarantanni in Africa e in Medio Oriente, dove ha fatto fortuna, lo hanno trasformato. Ora Felice (stupefacente Piertrancesco Favino) parla e si muove come un arabo ma deve fare mille cose. Ritrovare quella città di mare e di catacombe. Occuparsi della madre (meravigliosa Aurora Quattrocchi),darle una nuova casa, accudirla (Scene memorabili).Soprattutto deve vedere Oreste, l'amico perduto (un inquietante Tommaso Ragno). Oreste che da ragazzo uccise un uomo e oggi è uno dei boss più temuti a sanità, nascosto chissà dove come un minotauro nel Sono chiarissimi. Ma Felice coltiva un rimorso che stinge in se in film tutto al femminile colpa significava corpo e desiderio, qui comandano crimine e violenza (o desiderio sublimato in violenza). Così Martone pedina i suoi amici-nemici, un po' Caino e Abele, un po' Castore e Polluce, fino a estrarre dal trascinante romanzo postumo di Ermanno Rea un film-ragnatela, tutto girato dal vero e letteralmente riscritto addosso ai corpi e ai luoghi di quella città dentro la città. Fondendo con arte suprema esterno e interno, testimonianza e metafora. ove Pensiamo al capitolo sulla madre ritrovata. Agli incontri con gli abitanti del Rione, organizzati dal prete anticamorra Don Luigi (l'elettrico Francesco Di Leva, volto-chiave della laviscena napoletana), che guardano quel figliol prodigo come un alieno. All'ostinata ingenuità con cui Felice cerca i segni di una nuova vita. Ma anche all'uso magistrale degli co la spazi, strade, scorci, strapiombi, scalinate, con cui Martone ti scolpisce un labirinto che alla fine non è più Napoli, non è la Sanità, è un quadro di Escher, un trompe l'oeil. Un luogo mentale in cui ognuno di noi può credere di ritrovarsi solo per smarrirsi più a fondo.
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