Astolfo |
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Un film di Gianni Di Gregorio.
Con Stefania Sandrelli, Gianni Di Gregorio, Simone Colombari, Agnese Nano.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Italia 2022.
- Lucky Red
uscita giovedì 20 ottobre 2022.
MYMONETRO
Astolfo
valutazione media:
3,07
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Astolfo, un antieroe con il dono della grazia
di Alberto Crespi La Repubblica
Alla verdissima età di 73 anni Gian ni Di Gregorio ha diretto solo cinque film, da Pranzo di Ferragosto (2008) in poi, ma fa un cinema riconoscibilissimo ed è fra i pochi cineasti italiani ai quali si può rilasciare la patente di "autore", perché scrive, dirige e interpreta, mettendosi in scena (quasi) senza filtri: i suoi film "'sono lui", con il suo umorismo, le sue fragilità, i suoi tic e la sua vita insieme allegra e malinconica.
Questo Astolfo, appena passato alla Festa di Roma e da oggi in sala, è una vicenda che i suoi amici hanno sentito raccontare chissà quante volte, e ogni volta il commento era: "Ammazza Gianni che storia, è già una sceneggiatura, devi farci un film". E la storia è quella della casa di famiglia in Abruzzo, dei preti avidi che piano piano si erano mangiati il palazzo avito pezzo per pezzo, della burocrazia folle che gli impediva di far valere le Sue ragioni. In fase di scrittura è stata aggiunta una love story "anziana" fra l'Astolfo del titolo, lo stesso Di Gregorio, e una signora del posto interpretata da Stefania Sandrelli (con l'apporto di Marco Pettenello, un padovano che ha cominciato con Carlo Mazzacurati e ha in filmografia alcuni gioielli come Short skin di Duccio Chiarini e lo sono Li e Welcome Venice, entrambi di Andrea Segre). Il tutto con la delicatezza e la leggerezza di cui Di Gregorio è maestro, mentre le asperità - perché la vita non è tutta rose e fiori - sono riservate alla storia, diciamo così, primaria: che vede Astolfo, pensionato e single felice, improvvisamente sfrattato dalla sua casa romana di Monteverde Vecchio e quindi costretto a ritornare "al paese". Dove un prete mellifluo e un sindaco imbroglione hanno però fatto carne di porco delle proprietà della sua famiglia, nobile e un di potente. In quel che resta della magione, infatti, è appeso il ritratto di un antenato -di nome Astolfo, come l'eroe ariostesco-al quale il nostro antieroe si rivolge con amarezza: «Tu eri in gamba, ma dopo di te in famiglia abbiamo tutti fatto cagare. Probabilmente nulla eguaglierà mai la sorpresa che tutti ci colse di fronte a Pranzo di Ferragosto, un esordio miracoloso nella sua semplicità. Ed è altrettanto probabile che il miglior film di Di Gregorio resti Lontano lontano (2019), interpretato da una squadra di fuoriclasse come Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli, Roberto Herlitzka e Galatea Ranzi. Astolfo è più esile e ha un finale un po' appeso, si vorrebbe vedere qualche scena in più (speravamo, a dirla tutta, che quella serpe del parroco ricevesse la giusta punizione). Ma sia il rapporto con i buffi drop-out del paese, sia la storia d'amore con la bella Stefania sono raccontati con una grazia che fa pensare, più che a Woody Allen (ovvio termine di paragone, da quando Gianni è uscito allo scoperto), a Eric Rohmer. Film adorabile.
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