Vincitore della 43esima dell'Efebo d'Oro, l'opera di Joao Botelho è una trasposizione dell'omonimo libro di Josè Saramago.
di Fabio Fulfaro Sentieri Selvaggi
Josè Saramago incontra nella finzione letteraria Fernando Pessoa. E immagina che uno dei suo eteronimi Ricardo Reis, sopravviva ancora per nove mesi dopo la morte dello scrittore che lo ha creato. Joao Botelho adatta il libro di Saramago cercando di mescolare la finzione poetica con la storia politica del Portogallo. Il 1936 è un anno cruciale perché inizia la guerra civile spagnola e il dittatore portoghese Salazar, in carica dal 1932, segretamente appoggia i miliziani di Francisco Franco. Ricardo Reis, medico monarchico e conservatore, fugge dalle rivoluzioni (prima da quella fascista nel Portogallo del 1932 e poi da quella bolscevica nel Brasile del 1935) e intanto si innamora di due donne diametralmente opposte: la devota cameriera Linda (Cararina Wallestein) e la nevrotica Marcenda (Victoria Guerra). [...]
di Fabio Fulfaro, articolo completo (3679 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 22 novembre 2021