La donna dello smartphone

Da sempre seguo il lavoro di Fabio Del Greco e credo che sia una delle più belle realtà del cinema indipendente d'autore. Tutta la sua filmografia ha un filo conduttore ben preciso: quello di scavare nella psiche dei protagonisti( persone comuni) dei suoi film e di metterli di fronte alle difficoltà che ognuno di noi vive quotidianamente. Questa sua "ossessione" è spesso messa in scena alternando filmati di vita vera a scene" costruite "( con grande occhio per l'inquadrature). Alle volte "esasperando" alcune situazioni per sottolinearle maggiormente e farle diventare surreali, quasi grottesche ( ma chi, di noi, non ha mai assistito a scene nella vita di tutti i giorni che sembrano uscire fuori dalla strada della realtà per imboccarne un'altra che porta all'assurdo e alla quale non crediamo rimanendone basiti). "La Donna Dello Smartphone" continua il percorso narrativo scelto dall'autore. Trovo che l'idea di farci "vivere" la vita della protagonista attraverso i video del suo telefonono sia veramente innovativa e riuscitissima ( non ricordo di aver visto un'altro film in cui veniva usata questa scelta visiva) e le sequenze di "raccordo" che ci portano nella vita del personaggio che trova il cellulare e in quelle della protagonista sono ben girate. Presente anche qui la divisione che il regista spesso usa tra la Roma "bene" e quella delle periferie. Una città che è  farzosa e glamur per poi ,di colpo, diventare decadente ,opprimente e violenta assurgento egli stessa a protagonista del film. Consiglio caldamente la visione di questa ultima (riuscitissima) fatica di un'autore non convenzionale, che si può apprezzare o meno( ovvio) ma che non è mai banale e ,cosa che apprezzo maggiormente, che ha una propia "visione" e idea di cinema forte e mai convenzionale.