C'è tempo

Se amate Veltroni alla follia, se siete inesorabilmente attratti dalla sua visione del mondo e delle cose, dal suo modo di esprimersi in politica, dalle sue preferenze artistiche ed estetiche, dai suoi tic e tabù, allora questo film appagherà ogni vostra aspettativa. Perché tutto, ma proprio tutto, rimanda alla personalità del vostro idolo: i buoni sentimenti che l'hanno vinta su tutto e tutti, il politicamente corretto - la scena della coppia lesbica incontrata in un casolare di quella bella campagna che fa tanto "il paese che amo" è del tutto fuori contesto, ma bisogna pur mandare un messaggio di affetto per tutte le minoranze e contro tutte le possibili discriminazioni, no? - , i paesaggi e gli interni affrescati da cartolina, la nostalgia per i film "giusti" (memorabile l'esplorazione della stalla di Novecento, con inserto esplicativo dalla pellicola originale e immedesimazione del ragazzino nell'eroe-contadino), la passione per i/le cantanti jazz. E credo di dimenticare più di un elemento della serie. Se invece questo entusiasmo per il veltronismo non lo avete, rischiate di giudicare "C'è tempo" un prodotto insulso, mal recitato dall'imoprobabile e ingessato bambino, scontato. E penserete che il tempo lo avete sprecato.