ashtray_bliss
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lunedì 11 marzo 2019
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il prossimo passo dell'evoluzione umana.
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Upgrade è una piccola, rigorosamente indipendente, gemma low budget che miracolosamente ha trovato la via della distribuzione cinematografica. Non perchè sia un film particolarmente di nicchia ma perchè semplicemente, i film indie, a basso budget e con attori sconosciuti non vendono e non competono come quelli delle major. Ebbene, questa è stata una fortunatissima eccezione poichè Upgrade è molto di più di ciò che sembra e racchiude nella sua solida storia dark, che rievoca con le ambientazioni cyberpunk fumettistiche, alcuni dei punti più salienti della filosofia del transumanesimo. L'evoluzione dell'essere umano non è più d'altronde materiale distopico per novelle di fantascienza e conseguenti trasposizioni cinematografiche.
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Upgrade è una piccola, rigorosamente indipendente, gemma low budget che miracolosamente ha trovato la via della distribuzione cinematografica. Non perchè sia un film particolarmente di nicchia ma perchè semplicemente, i film indie, a basso budget e con attori sconosciuti non vendono e non competono come quelli delle major. Ebbene, questa è stata una fortunatissima eccezione poichè Upgrade è molto di più di ciò che sembra e racchiude nella sua solida storia dark, che rievoca con le ambientazioni cyberpunk fumettistiche, alcuni dei punti più salienti della filosofia del transumanesimo. L'evoluzione dell'essere umano non è più d'altronde materiale distopico per novelle di fantascienza e conseguenti trasposizioni cinematografiche. Siamo all'alba di una totale e completa rivoluzione che già prevede la fusione, irreversibile, dell'uomo con la macchina. Un potenziamento, un upgrade, sostanziale e non solo più teorico al quale assistiamo, in valori più o meno estesi, quotidianamente. Al giorno d'oggi quindi parlare di poteniamento della specie umana non è soltanto materiale da Isaac Asimov ma una realtà concreta e tangibile, che ci circonda e ci trasforma grazie all'ausilio delle nano e biotecnologie, dell'ingegneria genetica, delle tecnologie informatiche che fanno passi da gigante, giorno dopo giorno e secondo dopo secondo. Già viviamo in un mondo dominato e guidato dalle tecnologie, le intelligenze artificiali sono una parte integrante della nostra quotidianità e non si limitano a Siri e Cortana. In effetti bisogna chiederci quanto ci separa, in termini di tecnologie e di tempo, dall'era iper-tecnologica che viene rappresentata in Upgrade? Quanto siamo lontani dall'ottenere quella forma completa e assoluta di potenziamento che ci porta nei meandri controversi e oscuri del concetto di Singolarità ? E sopratutto, la domanda forse più importante di tutte benchè sia quella che ci poniamo di meno, ci saranno mai dei limiti (etici) a questo progresso tecnologico senza precedenti? I limiti sono fatti, come sappiamo, per essere infranti ma quando la tecnologia si impadrona, e letteralmente si impossessa delle nostre vite i limiti potrebbero essere l'unica salvaguardia dal prossimo e inevitabile passo: l'estinzione dell'essere umano.
Immagino che questo prologo sia lungo, e fuori luogo ai sensi di una semplice recensione di un film, ma onestamente credo che il regista Whannell abbia voluto portarci proprio a ragionare e pensare in questa direzione. A porci quesiti riguardo la natura umana e il potenziale illimitato, ma anche pericoloso, che la tecnologia offre noi sino al punto da creare una precisissima e insidiosa una A.I. senziente capace di arrivare persino al punto di impadronirsi del nostro corpo, oltre che della nostra mente, portandoci a compiere azioni che non avremmo voluto, a vivere vite che non siamo più in grado di tenere sotto controllo e gestire autonomamente.
Attraverso la creazione di un thriller distopico, dal forte e marcato tono cyberpunk e neo-noir, Whannell propone una storia di vendetta e redenzione, di amore e dolore, perdita e rinascita delle tante che abbiamo visto al cinema e sempre ci appassionano. Qui però l'intenzione è usare questo pretesto narrativo funzionale per mettere in scena una visione decisamente dark, cinica e disturbante del futuro che ci attente e delle possibili pieghe che esso può prendere.
Attraverso eloquenti coreografie action, una notevole dose di humor e ironia ma sopratutto grazie alla claustrofobica ambientazione noir e iper high-tech ci pone alcuni dei dilemmi più importanti relativi all'avvento di questa nuova era tecnologia già in atto da tempo. Grey, il protagonista, è un meccanico di auto all'antica e retrò, tecnofobico e propenso a continuare a lavorare e riparare vecchi modelli d'auto ormai diventati pezzi di metallo obsoleti, in circolazione solo per pochi privilegiati. Durante una consegna d'auto ad un giovanissimo magnate di una società tecnologica, accetta il passaggio di ritorno a casa dalla moglie con la sua auto, rigorosamente automatizzata e intelligente. Qualcosa però va storto, il sistema operativo dell'auto viene hackerato e la macchina finisce per trasportare la coppia in una zona pericolosa della città dove subiscono un incidente. Da quel momento in poi, per il protagonista, ha inizio una vera escalation di dramma e dolore, in quanto la moglie viene uccisa e lui resta ferito e irrimediabilmente paralizzato. Costretto su una sedia a rotelle per il resto della sua vita, Grey medita vendetta e accetta il trapianto di un microscopico ma potentissimo chip d'I.A., senziente e in grado di restituirgli autonomia. Gray diventa dunque un "potenziato" alla pari di molti altri eletti, specialmente criminali dei bassifondi, in grado di fidarsi e affidarsi ciecamente alla macchina che lo sostiene, lo guida, lo difende e lo protegge. STEM, questo il nome del microchip, sembra aiutarlo in ogni aspetto della sua vita e del suo percorso di giustizia privata, ma il prezzo da pagare è inimmaginabile, spiazzante e sconcertante.
Ecco allora che in un finale amaro, cinico e pungente, il regista riesce nuovamente a collegarci a questa dimensione parallela, trasportandoci in questo "presente" che si avvicina sempre più rapidamente e si sviluppa sotto i nostri occhi, spesso distratti dalla nostra vita virtuale e poco propensi a concederci a discussioni, digressioni filosofiche di ben altre portate.
E se un film di serie b, essenzialmente d'azione ma dallo spirito sci-fi, riesce a scuotere qualcosa in noi...e se riesce a smuovere la nostra curiosità e porre le basi per una più dettagliata e approfondita di quello che verrà, allora non si può disconoscere il suo valore. Upgrade risulta molto più di un semplice prodotto d'entertainment cinematografico offrendosi come ponte tra l'arte cinematografia, la fantasia, la messinscena e il concreto avvicinamento di un'epoca per la quale siamo largamente impreparati. Getta le basi per la riflessione e la discussione non epidermica delle conseguenze e dell'impatto che queste tecnologie avranno su ogni essere umano, singolarmente, e pure collettivamente. Ma ciò avviene in modo non banale e nemmeno "letterario" o tanto meno impegnativo.
Ecco perchè Upgrade funziona estremamente bene sia a livello visivo, d'intrattenimento e spettacolo, sia dal punto di vista delle emozioni discordanti che suscita portandoci a riflettere e pensare, magari approfondendo adeguatamente l'argomento dell'evoluzione umana attraverso canali appropriati (libri, ricerche, journals).
Logan Marshall Green si dimostra un abile attore emergente, qui veramente calato nel ruolo e convincente. La sceneggiatura, come già anticipato, si allinea alla falsa riga dei revenge thriller, lineari e consueti, ma qui abbiamo un rivestimento della trama che solo banale o scontato non può definirsi, nonchè un formidabile colpo di scena finale. Perfetta la scenografia e la fotografia dai toni cupi e oscuri, in sintonia perfetta coi neo-noir distopici e futuristici alla Blade Runner. Ottimi gli effetti speciali e particolarmente notevole è la minuziosità, l'attenzione rivolta ai particolari, ai dettagli di ogni singola inquadratura. In definitiva, Upgrade è un prodotto fieramente indipendente capace di combinare in modo organico temi attuali e scomodi all'intrattenimento puro. Naturalmente, la tematica non è del tutto originale in quanto il tema dell'evoluzione umana tecnologicamente sostenuta è stata ampiamente visitata dal cinema di ogni genere, sia mainstream che indipendente (dall'eccellente e sottovalutato Ghost in The Shell appunto alla pietra miliare Blade Runner passando per Trascendence ed ExMachina). Ma questo non deve scoraggiare alcun spettatore in quanto il materiale qui è gestito in modo quasi perfetto e visivamente gratificante. Da vedere: 4/5.
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daniele t.
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giovedì 2 aprile 2020
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ma ci voleva tanto?!
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Ci voleva tanto a fare un bel film su questo genere?E ci sono riusciti con un budget ridotto, chapeau. Il film parte un po' lento ma si nota fin da subito un'ottima regia. Quando la situazione si evolve e arrivano le scene d'azione ne apprezzi la semplicità, senza particolare computer grafica, eppure così forti nella loro essenzialità che mi hanno stupito. Ottima la colonna sonora e ottime le interpretazioni, in particolar modo il protagonista, sosia di Tom Hardy (che se continua così potrebbe avvicinarsi al suo talento) che risulta molto efficace. Consigliato, da vedere!
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il ciadiano
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mercoledì 2 settembre 2020
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alla fine vincerà la macchina?
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I temi su cui riflettere nell'ambito dell'AI ci sono tutti: accettare o no l'aiuto dell'AI, anche invasivo per vivere meglio la nostra vita e per vincere le malattie (o incidenti) che limitano il nostro corpo? Come mantenere il controllo su macchine che diventano semp,re più intelligenti e capaci di fare ciò che facciamo ogni giorno? L'umo e la macchina si possono fondere e tuttavia rimanere umani? Quale legge etica può avere una macchina? L'uomo può, per essere felice, rinunciare alla realtà e rifugiarsi nel sogno virtuale? La polica riuscirà a controllare l'ambizione tecnica del potere economico?
Un bel film, coinvolgente, d'azione, non banale, con doppio colpo di scena finale.
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I temi su cui riflettere nell'ambito dell'AI ci sono tutti: accettare o no l'aiuto dell'AI, anche invasivo per vivere meglio la nostra vita e per vincere le malattie (o incidenti) che limitano il nostro corpo? Come mantenere il controllo su macchine che diventano semp,re più intelligenti e capaci di fare ciò che facciamo ogni giorno? L'umo e la macchina si possono fondere e tuttavia rimanere umani? Quale legge etica può avere una macchina? L'uomo può, per essere felice, rinunciare alla realtà e rifugiarsi nel sogno virtuale? La polica riuscirà a controllare l'ambizione tecnica del potere economico?
Un bel film, coinvolgente, d'azione, non banale, con doppio colpo di scena finale... e che fa pensare!
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