felicity
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martedì 18 agosto 2020
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attori giusti in un film tutto sbagliato
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Spinning Man - Doppia colpa: il professore universitario Evan Birch è diventato molto popolare grazie al suo fascino e alla sua reputazione, ma quando una studentessa, Hannah, scompare misteriosamente, la moglie di Evan inizia a mettere in dubbio l'alibi del marito. Il detective Malloy ha più di un motivo per non credere alla versione dell'uomo ed Evan si ritrova di fronte a molti ostacoli.
E qui iniziano subito i problemi del film: senza alcun crimine, nessuna prova e nessuna valida ragione per la scomparsa della ragazza, il poliziotto fa comunque di Evan il principale sospettato.
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Spinning Man - Doppia colpa: il professore universitario Evan Birch è diventato molto popolare grazie al suo fascino e alla sua reputazione, ma quando una studentessa, Hannah, scompare misteriosamente, la moglie di Evan inizia a mettere in dubbio l'alibi del marito. Il detective Malloy ha più di un motivo per non credere alla versione dell'uomo ed Evan si ritrova di fronte a molti ostacoli.
E qui iniziano subito i problemi del film: senza alcun crimine, nessuna prova e nessuna valida ragione per la scomparsa della ragazza, il poliziotto fa comunque di Evan il principale sospettato.
Incapace di difendersi adeguatamente, anche nei confronti della moglie confusa, le ombre del dubbio creano così tanti problemi per Evan che le cose non saranno più le stesse e la goffa sceneggiatura si accumula sui colpi di scena, più ingiusti dell'ingiustizia stessa per un uomo innocente.
È colpevole o solo una vittima del destino? Non faremo spoiler qui, ma diremo solo che il film è privo di suspense e addirittura di scopo.
Spinning Man non gira, non si muove nemmeno.
Chiaramente il film tenta di essere più serio del livello standard del genere, ma manca della coerenza sia per far risuonare pienamente i suoi temi intellettuali che per il suo mistero davvero poco intrigante.
Verso la fine del film, Evan entra persino nell'ufficio di Malloy a tarda notte per confessare, ma questa non è la soluzione e porta solo a ulteriori artificiose macchinazioni della trama che si rivelano del tutto insoddisfacenti.
Davvero non si riesce a dare un senso a tutta questa operazione.
È un peccato, perché la premessa del film sicuramente prometteva di essere intrigante.
La sceneggiatura funziona meglio non nei suoi aspetti melodrammatici o da soap opera, ma piuttosto negli incontri silenziosi tra poliziotto e sospettato in cui l'acuta intelligenza di entrambi gli uomini è ampiamente mostrata.
Pearce offre una performance di ammirevole intensità, mentre Brosnan interpreta il ruolo in modo intelligente, facendoci percepire i veri sentimenti di Malloy. Il bel lavoro dei due attori mantiene il nostro interesse fino alla fine che è più di quanto si possa dire della trama contorta.
Un caso classico di attori giusti in un film tutto sbagliato.
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elgatoloco
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mercoledì 16 ottobre 2019
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colpe vere/presunte
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In realtà"Spinning Man"(Simon Kaijser, da un romanzo di George Harrar, 2018)è un thiller ma anche una riflessione filosofica su ciò che si possa/debba intendere per"vero"oggettivamente e su invece come il"vero"venga soggettivamente inteso.Un equivoco continuo, dove non è tanto il fatto che sia un prof.di filosofia ad essere il protagonista(certo questo elemento"aggrava"la questione, se possibile)ma proprio lo svolgersi-dispiegarsi(nel senso di"aprirsi"e dunque di rivelarsi a chi è spettatore)mostra come-senza voler rinviare a"Rashomon", Shakespeare, Calderon de la Barca, Pirandello e a molti altri esempi letterari, teatrali e filmici- oltre ad elemnti oggettvi vi siano anche pulsioni, tensioni e ricordi che costituiscono elementi ostativi alla conoscenza e alla definizione di "verità"anche semplicmenete(? in realtà è questo di cui si tratta nel film, di una sudentessa morta, non si sa inizilamente se per uccisione o per un incidente)giudiziaria/ poliziesca, dove il detective è qui interpretato magistralmente da Pierce Brosnan, ormai non più identificabile in alcun modo con il personaggio di James Bond che per vari anni"gli è rimasto addosso".
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In realtà"Spinning Man"(Simon Kaijser, da un romanzo di George Harrar, 2018)è un thiller ma anche una riflessione filosofica su ciò che si possa/debba intendere per"vero"oggettivamente e su invece come il"vero"venga soggettivamente inteso.Un equivoco continuo, dove non è tanto il fatto che sia un prof.di filosofia ad essere il protagonista(certo questo elemento"aggrava"la questione, se possibile)ma proprio lo svolgersi-dispiegarsi(nel senso di"aprirsi"e dunque di rivelarsi a chi è spettatore)mostra come-senza voler rinviare a"Rashomon", Shakespeare, Calderon de la Barca, Pirandello e a molti altri esempi letterari, teatrali e filmici- oltre ad elemnti oggettvi vi siano anche pulsioni, tensioni e ricordi che costituiscono elementi ostativi alla conoscenza e alla definizione di "verità"anche semplicmenete(? in realtà è questo di cui si tratta nel film, di una sudentessa morta, non si sa inizilamente se per uccisione o per un incidente)giudiziaria/ poliziesca, dove il detective è qui interpretato magistralmente da Pierce Brosnan, ormai non più identificabile in alcun modo con il personaggio di James Bond che per vari anni"gli è rimasto addosso". Qui, Guy Pearce(il professore)ne è il "contraltare", volendo, ma non meno efficaci sono le presenze di Odeya Rush, Minnie Driver, ma anche di tutte le altre presenze che agisccono nel film, che ha trattati veramente "caleidoscopici", per dire come nel nostro tempo, oltre a quanto è già comunque sempre insito nel rapporto tra conoscenza e verità, macchina da presa e riproducibilità tecnica aumentino tale problema, rendendola più difficile. Per rimanere un precedente senz'altro noto a moltissime persone, basti rimandare a"Blow-up"di Michelangelo Antonioni, film che ha ormai più di mezzo secolo, ma rimane in qualche modo(anzi forse tout court)esemplare di ciò. Il cinema e la"fiction", anche più di documentazione e di quel genere"flou"che è la docufiction sono capaci di rendere ancora più problematicamente efficace il problema e non sapremo se sia così "facile"affermare con Wittgenstein/ampiamente citato nel film)che"l'enigma non esiste". El Gato
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