Vittoria e Abdul

In sostanza sono d'accordo con questo commento anche se lo trovo un po' troppo severo. Il film manca di spessore sia in quel che dovrebbe essere il nucleo centrale, cioè la forte intesa tra i due, sia nelle implicazioni politiche e sociali che dovrebbero costituirne lo sfondo e il supporto, o il contraddittorio.Ho trovato inoltre una difficile conciliazione tra il tono dissacrante, a volte umoristico, e gli aspetti drammatici. Non si può negare , però, che ci siano scene magnifiche, non solo sul piano estetico, e che Judi Dench supplisca ampiamente alla mediocrità dei suoi comprimari.

Il film si incentra su una storia tenuta segreta per anni dalla monarchia inglese per motivi di incomprensibile vergogna, ma che nasconde invece il seme della vera amicizia e lealtà. La regia, priva di licenze poetiche o artistiche, è funzionale alla fluidità e classicità dello script, nonché all’interpretazione di Judi Dench e Ali Fazal. L’opera è come una favola che nel mostrare un’amicizia impossibile, invita a scacciare la paura dello straniero sempre minaccioso e a superare il problema dell’integrazione. Al di là dei nobili intenti, però, nel suo complesso, seppur tenera, toccante e ricca di humor, non è eccelsa.