Quinto e, molto probabilmente, non ultimo capitolo della saga, ormai ben più che celebre, dei Transformers sempre diretto da Michael Bay.
In questo capitolo, scritto da un'equipe di addirittura sette persone (le stesse che hanno anche scritto altri quattro capitoli, tra sequel e spin-off), si approfondiscono i vari spunti, appena accennati nei primi tre capitoli e già un po' più considerati nel quarto, che espandono la storia in varie epoche (in questo caso sia catapultati nel 400/500 d.c), nelle quali erano già presenti i robottoni Hasbro e nelle quali quest'ultimi hanno influito moltissimo, scoprendo così che i Transformers hanno contribuito nel cambiare la nostra storia.
Certo, devo ammettere che la confusione non manca, anzi soprattutto all'inizio non si capisce un bel niente; ma andando avanti si comincia capire qualcosina.
Di problemi ce ne sono a bizzeffe e anche più gravi e visibili, soprattutto presenti nei dialoghi, messi particolarmente in evidenza dal lancinante doppiaggio italiano, che spesso risultano scritti in maniera pasticciona e sbrigativa.
Inoltre ci sono pecche anche nella trama che infatti, come ho detto prima, risulta all'inizio incomprensibile, ma questa è principalmente una conseguenza dei dialoghi.
Inoltre i tempi comici, qui presenti in modo molto più massiccio e prepotente rispetto ai precedenti capitoli e delineati da un timbro quasi marveliano, sono un'arma a doppio taglio perché, se nella prima parte sono fuori luogo, mal scritti e inutilmente numerosi;nella seconda parte, ovvero quando entra in gioco il personaggio di Anthony Hopkins e il transformer Cogman (I due personaggi a cui hanno assegnato più battute comiche è che maggiormente ho apprezzato), sono davvero ben contestualizzati e riescono a rendere il tono del film molto più divertente e leggero.
Ma per quanto questo quinto transformers sia cinematograficamente parlando una bestemmia, riesce comunque a intrattenere e divertire (come del resto anche gli altri quattro) .
Questo è merito di un ritmo veloce, dei personaggi ormai entrati nell'immaginario collettivo ma soprattutto è merito degli innumerevoli effetti speciali, realizzati perfettamente grazie al budget elevatissimo (217 mln) e delle scene d'azione mozzafiato, qui rese ancora più esaltanti grazie al grande aiuto dato dalle macchine da presa Imax 3D che, all'inizio, mi hanno un po' spaesato per via dei continui cambi di formato dell'inquadratura, ma, una volta abituato l'occhio, hanno reso le suddette scene molto più coinvolgenti e dinamiche (anche se, come nel mio caso, non si può beneficiare al meglio di quella tecnologia a causa di assenza dei cinema predisposti).
Inoltre ho apprezzato molto di più il personaggio di Mark Wahlberg, che qui si preoccupa di meno ad essere i padre premuroso e stereotipato del precedente episodio; i nuovi autobot, ovvero Hot Rod e Cogman, soprattutto quest'ultimo, sono davvero molto piacevoli sia da guardare che da ascoltare, a differenza dei nuovi decepticon, per fortuna meno presenti, che ho detestato per via del loro aspetto estetico e la loro caratterizzazione stereotipata e approssimativa.
VOTO : 6,5/10
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