Transformers - L'ultimo cavaliere

non è un film di Eisenstein quindi non mi aspettavo certo un gran montaggio analogico ma alla totale assenza di montaggio in una qualunque sua forma non ero certo preparato pur conoscendo la quasi totale misconoscenza del regista Michael Bay per quanto riguarda il concetto di sceneggiatura. Il film è l'apice della schizzofrenia bayana ovvero un guazzabuglio caotico e senza trama di azioni ridondanti di effetti speciali come se il film fosse la demo di un qualche programma di animazione 3d o la visione onirica di una gita scolastica nella mente di un autistico aggravato dalla comparsa in contemporanea della sindrome di Gilesl de la Tourette. Interessante forse dal punto di vista tecnico ma noiosissimo dal punto di vista filmico già dopo i primi 10 minuti. Unico momento divertente lo sguardo sognante del povero Hopkins che cerca di spiegare in due minuti la storia degli ultimi duemila anni con un demenziale sproloquio dove mancava solo RIn Tin Tin fratello separato alla nascita del principe Siddharta di Zorro e della Pimpa creatrice quest'ultima di un universo parallelo tramite il potere della nutella equosolidale della Coop aromatizzata al policarboinato di sodio in confezione tesseratto. Impossibile da vedere passata la pubertà senza sentire un notevole grado di insofferenza o  a meno che non si soffra di insonnia  nel qual caso il film potrebbe rappresentare un eccellente rimedio.