vanessa zarastro
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mercoledì 31 gennaio 2018
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controcorrente
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Exhibition on Screen è il titolo originale del film-documentario del 2017 che racconta le ultime due umostre di David Hockney tenutesi alla Royal Academy di Londra.
Hockney è un pittore britannico, un maestro del XX secolo, che da anni ha eletto la California come sua residenza. È stato un innovatore negli anni ’60 e ’70 diventando un autorevole esponente della Pop Art anglosassone. È inoltre fotografo, incisore, disegnatore, ritrattista e perfino scenografo. Negli ultimi anni ha introdotto l’uso dell’Ipad tra i suoi strumenti.
Nel film le interviste all’artista di Tim Marlow, Direttore Artistico della Royal Academy of Arts, sono inframezzate dai pareri dei critici d’arte Martin Gayford e Jonathan Jones, oltre a quello dell’artefice delle mostre Edith Devaney la curatrice del settore contemporaneo della Royal Academy.
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Exhibition on Screen è il titolo originale del film-documentario del 2017 che racconta le ultime due umostre di David Hockney tenutesi alla Royal Academy di Londra.
Hockney è un pittore britannico, un maestro del XX secolo, che da anni ha eletto la California come sua residenza. È stato un innovatore negli anni ’60 e ’70 diventando un autorevole esponente della Pop Art anglosassone. È inoltre fotografo, incisore, disegnatore, ritrattista e perfino scenografo. Negli ultimi anni ha introdotto l’uso dell’Ipad tra i suoi strumenti.
Nel film le interviste all’artista di Tim Marlow, Direttore Artistico della Royal Academy of Arts, sono inframezzate dai pareri dei critici d’arte Martin Gayford e Jonathan Jones, oltre a quello dell’artefice delle mostre Edith Devaney la curatrice del settore contemporaneo della Royal Academy.
La prima mostra - A bigger picture 2012 - è stata monografica sul paesaggio e Hockney ha dipinto appositamente i suoi quadri per quella occasione. Ad esempio le grandi dimensioni di alcune tele composite sono state progettate proprio per riempire la parete del museo. L’evento è raccontato molto bene, le immagini sono intense e i paragoni tra pittura open space e pittura a memoria è ben spiegata.
Qua e là emerge anche il privato di Hockney: la sua famiglia, il buon rapporto con le sorelle, la morte della madre. Ma anche altre morti che lo addolorano come quella dell’amico Jonathan Silver, anche lui nato e cresciuto a Bradford nello Yorkshire.
La seconda mostra - 82 Portraits and One Still Life 2016 - narrata nel filmato è posteriore di qualche anno, anch’essa monografica, ed ha raccolto ben 82 ritratti + una natura morta.
Hockney ha ritratto molti amici e collaboratori tutti seduti su una pedana e sulla stessa sedia. All’elaborazione di ogni tela è stato dedicato un tempo limitato di 3 giorni, anche per non affaticare i modelli occasionali. Tele identiche nelle dimensioni con sfondo identico di pedana verde e sfondo azzurro (o viceversa).
È interessane vedere come un pittore che è stato trasgressivo come lui, abbia scelto un genere così desueto per esprimersi. Questa sorta di catalogo di tipologie umane è pieno di luminosità, sottolinea le differenze nella posa, nella scelta dei vestiti, nel sottolineare le scarpe tutte scelte liberamente dai soggetti ritratti.
Purtroppo questa seconda parte non è ben montata, risultando piuttosto ripetitiva e la traduzione in italiano (invece dei sottotitoli) non è precisa. Ad esempio, invece di luminosità o brillantezza, light in un paio di casi è stata tradotto con “leggerezza”, un elemento che non mi pare faccia parte del repertorio hockneyiano. Ciononostante mi sembra meritorio divulgare le immagini di mostre che difficilmente molti di noi avrebbe potuto vedere.
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mauridal
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mercoledì 31 gennaio 2018
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l'arte rimane l'artista , si racconta.
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Quando l'artista vivente, ha l'opportunità di raccontarsi in prima persona , in un film con tecnologie avanzate che mostrano anche i suoi lavori nel mentre li realizza, allora si può affermare che l'arte contemporanea non ha più segreti per il grande pubblico e finalmente diventa arte popolare. Una conquista che avviene nonostante le intenzioni degli artisti stessi, poiche il cinema si impossessa dell'artista e della sua arte , nel momento in cui li racconta e con le immagini restituendo una visione un punto di vista che diviene popolare quando si moltiplica per le migliaia di sguardi degli spettatori del film. Ecco come il cinema si coniuga con l'arte ne diviene strumento di divulgazione e quindi favorisce la conoscenza e la comprensione.
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Quando l'artista vivente, ha l'opportunità di raccontarsi in prima persona , in un film con tecnologie avanzate che mostrano anche i suoi lavori nel mentre li realizza, allora si può affermare che l'arte contemporanea non ha più segreti per il grande pubblico e finalmente diventa arte popolare. Una conquista che avviene nonostante le intenzioni degli artisti stessi, poiche il cinema si impossessa dell'artista e della sua arte , nel momento in cui li racconta e con le immagini restituendo una visione un punto di vista che diviene popolare quando si moltiplica per le migliaia di sguardi degli spettatori del film. Ecco come il cinema si coniuga con l'arte ne diviene strumento di divulgazione e quindi favorisce la conoscenza e la comprensione. Tutto questo ovviamente non è potuto avvenire per gran parte della storia dell'arte e solo in questo secolo con l'uso di tecnologie appunto moderne, l'arte ha usufruito di un benefico apporto da parte del cinema. IL pittore britannico Hockney, gagliardo novantenne è riuscito ad approfittare del cinema per raccontarsi e per illustrare le sue opere insieme ai curatori delle sue mostre nei musei inglesi. Artsta e pittore dei nostri giorni , Hockney interpreta delle nostre realta fatta di paesaggi e di personaggi che possiamo incontrare facilmente passeggiando per zone di campagna o di natura. Certo la campagna o la natura dello Yorckshire , regione inglese, dipinta da Hockney, è unica come certe facce tipicamente britisch dei ritratti a figura intera , di personaggi quasi tutti amici dell'artista che messi in posa , si racconta per tre giorni, alla fine hanno contribuito a formare ad una vera galleria di tipi umani . Così il film racconta l'inizio e la realizzazione dei quadri, mentre il pittore li realizza , e alla fine li commenta con una sorta di auto ironia sui risultati raggiunti. A noi spettatori il piacere vedere il work in progress artistico e l'ottima qualità delle immagini digitali di questo docufilm . mauridal.
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