Il figlio di Saul

Sono d'accordo con nadiamaria!! FILM DA NON PERDERE!!! pero' come stona quel doppiaggio in italiano!! Dall'inizio ci siamo abituati ai sottotitoli, con le belle voci in originale, poi ogni tanto, quel doppiaggio in Italiano che sorprende, stona.- Ma perche'?? era proprio necessario?? Mi si perdoni, ma gli attori hanno delle bellissime voci, perche' offenderli con dei doppiaggi falsi e inappropriati?? Ho visto IL GRANDE DITTATORE, con la bella voce di Chaplin, sottotitolato: una meraviglia!!! e allora...VIVA gli originali!!! VIVA i sottotitoli, e abbasso il doppiaggio!!!

“Il figlio di Saul”, Gran Premio della Giuria a Cannes ’15 e di tanti altri meritati premi, č un film toccante e riflessivo, non banale e molto interessante. Il cinema sulla Shoah ridisegnato dall’esordiente regista ungherese László Nemes a livello formale, stilistico e morale. Piani-sequenza e bruschi stacchi, riprese quasi esclusivamente in mezzi primi piani, m.d.p. addosso al protagonista, le proporzioni del formato in 4:3, l’effetto sfocatura, la violenza lasciata fuori campo, l’atmosfera claustrofobica e disturbante, sono solo alcune tra le principali e allegoriche caratteristiche di questa importante e ottima pellicola. Un’opera che evita ogni tipo di spettacolarizzazione e che affronta il rischio della rappresentazione di ciň che č da sempre incomunicabile (anche con e nell’arte): la tragedia e l’orrore della Shoah. [+]

“Il figlio di Saul”, Gran Premio della Giuria a Cannes ’15 e di tanti altri meritati premi, č un film toccante e riflessivo, non banale e molto interessante. Il cinema sulla Shoah ridisegnato dall’esordiente regista ungherese László Nemes a livello formale, stilistico e morale. Piani-sequenza e bruschi stacchi, riprese quasi esclusivamente in mezzi primi piani, m.d.p. addosso al protagonista, le proporzioni del formato in 4:3, l’effetto sfocatura, la violenza lasciata fuori campo, l’atmosfera claustrofobica e disturbante, sono solo alcune tra le principali e allegoriche caratteristiche di questa importante e ottima pellicola. Un’opera che evita ogni tipo di spettacolarizzazione e che affronta il rischio della rappresentazione di ciň che č da sempre incomunicabile (anche con e nell’arte): la tragedia e l’orrore della Shoah. Riuscendoci egregiamente e puntando tutto sul punto di vista morale/affettivo di Saul e il suo gesto d’umanitŕ in un luogo dove tutto č sfocato, assurdo, perduto… [-]

Vedo che questo č un film che offre posizi8ni assai distanti. Io l' ho trovato orrendo e le novitŕ del regista mi sembrano tutte elementi peggiorativi che fanno dimenticare anche il dramma rappresentato. Devo ammettere che non ho resistito fino alla fine