Un Mondo Fragile |
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Un film di César Augusto Acevedo.
Con Haimer Leal, Hilda Ruiz, Marleyda Soto, Edison Raigosa, José Felipe Cárdenas
Titolo originale La tierra y la sombra.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Colombia, Francia, Paesi Bassi 2015.
- Satine Film
uscita giovedì 24 settembre 2015.
MYMONETRO
Un Mondo Fragile
valutazione media:
3,44
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La terra e l'ombradi enrico danelliFeedback: 6332 | altri commenti e recensioni di enrico danelli |
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domenica 25 ottobre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il titolo originale (la tierra y la sombra) senz'altro è più attinente e specifico di quello italiano (il generico "un mondo fragile"). L'ombra è quella rassicurante e accogliente dell'albero del pane sotto cui i personaggi del film si fermano spesso a discutere e riflettere sulla loro esistenza. La terra dovrebbe essere la terra-madre capace di nutrire i suoi figli. L'ombra adempie in pieno la sua funzione: il maestoso albero del pane è l'unico e ultimo baluardo che si erge contro la desertificazione della campagna causata dalla coltivazione intensiva della canna da zucchero. La terra ha invece perso la sua funzione : non nutre più nessuno se non qualche grossa compagnia che impiega e sottopaga i corteros de azucar (uomini - automi che tagliano le canne in Colombia ancora con metodi defatiganti e insalubri). Film quindi molto utile per la specifica denuncia visto che la Colombia è conosciuta ai più per il narcorraffico. Film in parte autobiografico visto che il regista ha subito in parte le vicende che il film narra (abbandono del padre). Film didattico visto che in esso si realizzano le fosche (e veritiere ?) profezie marxiste sulla fine di un sistema capitalistico vorace in cui il capitale divora tutto e tutti. Film sentimentale per l'intima introspezione dei personaggi che ovviamente non si tipizzano per la sola Colombia. L'orgoglio e la dignità contadina. Il rispetto portato agli anziani (la nuora chiama sempre il suocero Alfonso anteponendo il rispetto "Don", nonostante la sua fuga da casa anni prima). Il duro lavoro come unica ancora di salveza e riscatto. Una indubbia "cattiveria" finale del regista che condanna la anziana madre ad un vita di solitudine, ancorata alla sua testardaggine e alla terra, anche se ormai irriconoscibile e non più sua.
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