La regola del gioco

Acquista su Ibs.it   Dvd La regola del gioco   Blu-Ray La regola del gioco  
Un film di Michael Cuesta. Con Jeremy Renner, Rosemarie DeWitt, Ray Liotta, Tim Blake Nelson, Barry Pepper.
continua»
Titolo originale Kill the Messenger. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 111 min. - USA 2015. - Bim Distribuzione uscita giovedì 18 giugno 2015. MYMONETRO La regola del gioco * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Il coraggio di raccontare la verità. Valutazione 4 stelle su cinque

di ashtray_bliss


Feedback: 29534 | altri commenti e recensioni di ashtray_bliss
sabato 21 marzo 2015

Political drama ottimamente architettato ed interpretato da un Jeremy Renner sempre più impegnato e qui in forma veramente smalliante, nei panni di Gary Webb del quale racconta la difficile battaglia nel far emergere la verità su uno dei molteplici scandali della CIA e diffonderla. Inutile dunque ribadire che il film si ispira non solo a una storia vera, quella del tenace giornalista di una piccola e indifferente testata giornalistica della Baia, ma racconta in modo coerente e lucido di fatti realmente avvenuti (e frettolosamente insabbiati). Uno di quei soliti scandali che il governo ha più interessi a mascherare piuttosto che ammettere le enormi responsabilità del gioco sporco.
Kill the messenger, come da titolo originale, riporta alla luce del sole degli scandali che vennero a galla solo negli anni '90 (ma riguardanti la decade precedente) grazie al meticoloso e alquanto ostacolato lavoro investigativo di Webb che riusci a scoprire il coinvolgimento della CIA nello spaccio di droga (cocaina) negli USA. Droga che aveva come principali destinatari la popolazione afro-americana, e il ricavato delle vendite andava a sostenere i Contras del Nicaragua nella loro lotta per destabilizzare il governo comunista.
Webb, dedicò interi mesi e anni della sua vita a scrivere articoli sulla faccenda, incontrandosi e scontrandosi con persone che a volte lo aiutavano nell'investigazione e a volte lo ostacolavano. Da Los Angeles all Nicaragua e di nuovo a Washington. Gary cercava di far luce su uno degli scandali meno conosciuti della storia contemporanea e per farlo non si è mai tirato indietro da niente; Contattando giudici, avvocati, agenti governativi, attivisti e detenuti, il giornalista ha messo a puntino un lavoro schietto e onesto dove informava il mondo intero del losco ruolo ricoperto dalla CIA nell'importazione e spaccio di stupefacenti all'interno del Paese.
E se nei primi istanti l'uomo e la sua opera vengono acclamati e finiscono in tempo record sulle bocche di tutti, ben presto il tutto viene nuovamente occultato, come un'onda anomala che spazza via tutto in un batter d'occhio. Di fatti, una volta smaltito il rush e l'emozione delle politicamente scorrette informazioni che Webb continuava a divulgare attraverso i suoi articoli, le testate giornalistiche mainstream e su tutti l'Washington Post (col appoggio e le benedizioni della CIA) mettono a punto un contropiano per diffamare Webb e screditarne completamente il lavoro. A onor del vero, questo atteggiamento da parte dei colleghi più prestigiosi e importanti è una vendetta nei confronti di Webb e del giornale che rappresenta: un piccolo, insignificante giornale locale e un uomo che nessuno aveva mai sentito nominare prima avevano agiatato le acque internazionali con le loro scoperte. In tal modo, anni di ricerche e sacrifici personali vengono ridotti a mere congetture delle quali le prove sono più che scarse, le fonti men che meno attendibili. E l'onda anomala che investe e inghiottisce Webb non si limita al piano professionale (Gary viene allontanato dalla redazione del San Jose Mercury News), compromettendo così la sua sfera personale. In piena crisi matrimoniale l'uomo si vede costretto a lasciare temporaneamente casa e figli, distanziandosi anche dalla moglie. Rifugiatosi in una motel room, Gary continuò imperterrito il suo lavoro investigativo che nel frattempo non interessava più a nessuno e non occupava alcun spazio sulle testate giornalistiche statunitensi intente a coprire gli scoop mediatici dello scandalo Lewinski.
Michael Cuesta mette a punto un dramma personale e politico dal forte impatto narrativo ma più carente dal punto di vista del coinvolgimento emotivo. Manca una buona dose di pathos che riesca a coinvolgere e far appassionare lo spettatore medio alla storia che viene dispiegata sullo schermo. La sceneggiatura è strutturata in maniera lineare, semplice, tanto da darti l'impressione di seguire un vero e proprio reportage piuttosto che una pellicolla cinematografica. Non vi sono infatti alcuni picchi emotivi o colpi di scena eclatanti o memorabili. Anche la presentazione di alcuni personaggi secondari puo' apparire (volutamente o meno) caricaturale, vedi la Paz Vega delle prime sequenze. Paradossalmente pero', tutte queste mancanze e lacune della sceneggiatura non rovinano affatto la visione del film, il quale riesce a tenere acceso l'interesse dello spettatore complice il ritmo serrato che sostiene la pellicola e la storia veramente interessante, nonche' praticamente sconosciuta, che ci viene esposta.
Il merito però non va solo al regista (reo di serie tv di grande successo come Homeland) che dimostra di cavarsela bene anche confezionando prodotti di levatura impegnativa come il sudetto lungometraggio, ma anche e sopratutto a Jeremy Renner. In questo caso, Renner è la vera colla che tiene insieme l'intera pellicola, riuscendo a far esaltare il personaggio di Gary Webb, al quale dona spessore armandolo di verosimiglianza e facendone trapelare tutta la determinazione, il coraggio e l'integrità morale di un reporter della vecchia scuola, che resta fermamente convinto che la missione principale del suo mestiere sia far conoscere la verità, esponendola, divulgandola a quante più persone possibili e pagandone le conseguenze. Una verità scomoda che in molti hanno però cercato di insabbiare, ostacolando più volte lo stesso Webb e segnandone il rapido declino.
Un film di denuncia che merita di essere visto per (ri)spolverare una parte di Storia contemporanea alla quale i Media hanno dato ben poco risalto e per capire meglio alcune dinamiche attuali della politica statunitense. Ma anche per onorare la memoria di un uomo onesto che ha sacrificato tutto (inclusa la sua vita) a servizio della verità la quale venne definitivamente comprovata pochi anni dopo la sua morte.
E la vera ciliegina sulla torta? La soundtrack rock/punk che tra gli altri propone la classica Know Your Rights dei Clash.
Quando il cinema sociale riesce a lasciare il suo marchio distintivo. Imperdibile.

[+] lascia un commento a ashtray_bliss »
Sei d'accordo con la recensione di ashtray_bliss?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
93%
No
7%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di ashtray_bliss:

Vedi tutti i commenti di ashtray_bliss »
La regola del gioco | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
MYmovies
Emanuele Sacchi
Pubblico (per gradimento)
  1° | ashtray_bliss
  2° | great steven
  3° | filippo catani
Link esterni
Sito ufficiale
Shop
DVD
Uscita nelle sale
giovedì 18 giugno 2015
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità