zarar
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domenica 28 giugno 2015
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teneramente e follemente ottimista
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Si può essere ottimisti se nella tua famiglia c’è un babbo affetto da disturbo bipolare (‘polar bear’ nell’immaginario della sua figlia più piccola), nullafacente, poco propenso a curarsi e con problemi di alcolismo in sovrappiù; una mammina costretta a trasferirsi a centinaia di chilometri di distanza per prendere un master nella speranza di trovare un lavoro qualificato; due bambine preadolescenti affidate al babbo di cui sopra e dunque precocemente avviate a contare soprattutto su loro stesse; dei nonni inesistenti e insensibili alle spalle? Ma certo che si può, in America e soprattutto in questo film. Perché se l’amore c’è, e il babbo nel fondo è un tenerone pieno di allegria e di spirito sessantottesco, e la mamma è dolce, non recriminante e ha una pazienza e una determinazione infinite, e le bimbe una resilienza e una capacità di adattamento sovrumane, ebbene sì, tutto è possibile.
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Si può essere ottimisti se nella tua famiglia c’è un babbo affetto da disturbo bipolare (‘polar bear’ nell’immaginario della sua figlia più piccola), nullafacente, poco propenso a curarsi e con problemi di alcolismo in sovrappiù; una mammina costretta a trasferirsi a centinaia di chilometri di distanza per prendere un master nella speranza di trovare un lavoro qualificato; due bambine preadolescenti affidate al babbo di cui sopra e dunque precocemente avviate a contare soprattutto su loro stesse; dei nonni inesistenti e insensibili alle spalle? Ma certo che si può, in America e soprattutto in questo film. Perché se l’amore c’è, e il babbo nel fondo è un tenerone pieno di allegria e di spirito sessantottesco, e la mamma è dolce, non recriminante e ha una pazienza e una determinazione infinite, e le bimbe una resilienza e una capacità di adattamento sovrumane, ebbene sì, tutto è possibile. E il bello è che arrivi alla fine del film credendoci un poco, persino un poco troppo, grazie a quattro attori (due grandi, due piccole) convincenti, ad una sceneggiatura magica nel dipingere con spudorata naturalezza la più improbabile delle situazioni, giocando con leggerezza su vari tasti, dal drammatico al sentimentale, dal serio al comico. E su due punti non puoi fare a meno di essere d’accordo con tutto il cuore: cose che sembrano essenziali nel comune sentire, una sana follia te le rivela inessenziali e, per quanto questo ci sorprenda sempre, la natura umana ha infinite possibilità di adattamento, soprattutto quando sei un bambino o conservi dentro di te un po’ del bambino che sei stato.
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rampante
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mercoledì 21 ottobre 2015
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una famiglia
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Bella, sorprendente commedia di una debuttante
Maya Forbes esordisce nella regia ricorrendo alla propria memoria infantile degli anni 70 e ci racconta la sua vita con un padre folle e disoccupato che affascina.
Siamo nel Massachusetts a Boston, la città americana tra le più antiche, la più colta ed aristocratica, la più "Europea".
La regista racconta la storia di un uomo meraviglioso ed imbarazzante, geniale ed ingestibile con la tenerezza che solo una figlia innamorata del padre sa elargire
a piene mani.
I genitore Cam e Maggie si sono conosciuti, innamorati e sposati ma Cam è affetto da sindrome bipolare e quando si ammala e perde il lavoro lo stress per Maggie diventa insopportabile ma non cessa il reciproco amore.
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Bella, sorprendente commedia di una debuttante
Maya Forbes esordisce nella regia ricorrendo alla propria memoria infantile degli anni 70 e ci racconta la sua vita con un padre folle e disoccupato che affascina.
Siamo nel Massachusetts a Boston, la città americana tra le più antiche, la più colta ed aristocratica, la più "Europea".
La regista racconta la storia di un uomo meraviglioso ed imbarazzante, geniale ed ingestibile con la tenerezza che solo una figlia innamorata del padre sa elargire
a piene mani.
I genitore Cam e Maggie si sono conosciuti, innamorati e sposati ma Cam è affetto da sindrome bipolare e quando si ammala e perde il lavoro lo stress per Maggie diventa insopportabile ma non cessa il reciproco amore.
Cam viene da una famiglia importante di Boston ed è mantenuto dai ricchi genitori, Maggie, ha la pelle nera e non viene dal privilegio e deve rimboccarsi le maniche e lavorare, l'instabilità emotiva e comportamentale rende Cam uomo, marito e padre inaffidabile ma l'amore tra loro resiste più forte di tutto.
Per migliorare la sua posizione Maggie decide di riprendere gli studi e si trasferisce temporaneamente a New York lasciando Cam a casa ad occuparsi delle ragazze.
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mario nitti
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domenica 8 novembre 2015
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un po' buonista, ma ironico e gradevole
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Com’è crescere affidate ad un padre bipolare e schizofrenico perché la madre deve trasferirsi a New York per un master? Amelia e Faith, bravissime le due attrici bambine, si destreggiano nella follia del loro piccolo mondo dove l’incertezza regna su tutto, meno sul fatto che sono amate in modo solido, quasi disperato. Certo non tutto è credibile, a volte il buonismo americano irrita un po’, ma qui tutto è alleggerito da una piacevole ironia che fa guardare a tutta la storia con simpatia.
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melania
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lunedì 22 giugno 2015
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per chi ama spaccati di vita
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é un discreto film,adatto soprattutto per chi ama vite vissute,non ha aspetti particolari,è,come dire,la vita che scorre sullo schermo.è tutto piuttosto prevedibile.E, come nella vita,ci sono momenti di gioia e di sofferenza,di commozione e di tristezza.Non è un grande film ma,se si guarda in quest'ottica,può piacere.
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flyanto
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giovedì 25 giugno 2015
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cosa vuol dire avere a che fare con un padre bipol
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Cosa vuol dire trascorrere un'infanzia con un genitore disturbato dal punto di vista mentale viene raccontato dalla regista Maya Forbes nel film "Teneramente Folle". Una madre di famiglia (Zoe Saldana) con due bambine deve affrontare la situazione quanto mai critica di avere a che fare con un marito (Mark Rufalo) che soffre di un disturbo bipolare e pertanto quanto mai inaffidabile. Dopo un'ennesima crisi e la determinazione a lasciarlo definitivamente, la donna si lascia però convincere dal marito pieno di buona volontà, malgrado il suo stato di salute mentale, a lasciargli le due bimbe ed a far sì che egli se ne occupi i n tutto e per tutto mentre lei si trasferisce a New York per continuare e terminare gli studi di economia alla Columbia University.
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Cosa vuol dire trascorrere un'infanzia con un genitore disturbato dal punto di vista mentale viene raccontato dalla regista Maya Forbes nel film "Teneramente Folle". Una madre di famiglia (Zoe Saldana) con due bambine deve affrontare la situazione quanto mai critica di avere a che fare con un marito (Mark Rufalo) che soffre di un disturbo bipolare e pertanto quanto mai inaffidabile. Dopo un'ennesima crisi e la determinazione a lasciarlo definitivamente, la donna si lascia però convincere dal marito pieno di buona volontà, malgrado il suo stato di salute mentale, a lasciargli le due bimbe ed a far sì che egli se ne occupi i n tutto e per tutto mentre lei si trasferisce a New York per continuare e terminare gli studi di economia alla Columbia University. Nel corso delle giornate e dei mesi trascorsi col padre le bambine impareranno sempre di più a fronteggiare uno stile di vita alquanto singolare che il padre impone loro e soprattutto a relazionarsi col genitore e con le sue crisi. Tra alti e bassi e molta buona volontà da parte di tutti i componenti della famiglia la famiglia continuerà a vivere unita e sentimentalmente legata.
Maya Forbes affermata sceneggiatrice, qui alla sua prima esperienza come regista, confeziona un film autobiografico rappresentando la difficile situazione che sia lei che la propria sorellina con anche la madre hanno dovuto affrontare dovendo relazionarsi con un componente della famiglia, il padre, fortemente disturbato e soggetto di frequente ad alti e bassi di umore. Ovviamente questa condizione di instabilità emotiva, con anche ripercussioni di carattere finanziario, ha profondamente inciso su quella che doveva essere per le bimbe l'età spensierata dell'infanzia e che invece esse hanno dovuto vivere continuamente oberate da problematiche ed essendo così obbligate a crescere e maturare forzatamente ed in fretta.Condizione ed esperienze molto bene rappresentate e raccontate ma nell'insieme, a mio parere, il film ripete pedissequamente molte altre pellicole precedenti vertenti più o meno sullo stesso argomento e pertanto la mancanza di originalità o di qualche spunto od elemento che avrebbe potuto da esse distaccarlo e rendere il film maggiormente interessante lo penalizza fortemente, consegnando allo spettatore un prodotto già visto.
L'unico elemento di spicco e dunque da segnalare è l'ottima interpretazione di Mark Rufalo nella parte del padre disturbato che riesce molto efficacemente ad esprimere lo stato di salute mentale malato. Peccato, un'occasione un poco sprecata!
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