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giovedì 17 settembre 2015
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commovente
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Ho visto questo film dal salotto di casa insieme alla mia ragazza entrambi ventenni e entrambi cresciuti con Doraemon.
Vederlo in una nuova grafica all'inizio mi ha spaventato perché non sono un amante della Computer Grafica, però devo dire che l'utilizzo di questa tecnica ha dato un ottimo contributo alla sfera emotiva dei personaggi rendendoli più vivi semplicemente arrosando parti del viso.
Un film che va capito e analizzato in una linea di pensiero Giapponese come ad esempio l'obbiettivo prioritario di avere un futuro lavorativo e di mettere su famiglia che è il classico "Sogno Giapponese".
Come nel titolo: Commovente! Proprio così, questo film ci ha fatto scendere i lacrimoni più di una volta.
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Ho visto questo film dal salotto di casa insieme alla mia ragazza entrambi ventenni e entrambi cresciuti con Doraemon.
Vederlo in una nuova grafica all'inizio mi ha spaventato perché non sono un amante della Computer Grafica, però devo dire che l'utilizzo di questa tecnica ha dato un ottimo contributo alla sfera emotiva dei personaggi rendendoli più vivi semplicemente arrosando parti del viso.
Un film che va capito e analizzato in una linea di pensiero Giapponese come ad esempio l'obbiettivo prioritario di avere un futuro lavorativo e di mettere su famiglia che è il classico "Sogno Giapponese".
Come nel titolo: Commovente! Proprio così, questo film ci ha fatto scendere i lacrimoni più di una volta...per non parlare degli insegnamenti di vita e frasi motivanti.
Doppiaggio come sempre ottimo per la serie Doraemon, un esempio pratico è stato veder impersonare lo stesso personaggio (Nobita) in età differenti e avere un dialogo con se stessi facendo comunque sentire la maturità che proviene da un vera recitazione e non solo da una sfumatura di voce, in più il mantenere il cast originale è sicuramente una mossa vincente.
Per concludere un film da non perdere! Soprattutto per i fan della serie.
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melvin ii
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domenica 2 novembre 2014
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credere in noi stessi fin da bambino
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Il biglietto d’acquistare per “Doraemon il Film” è: 4)Ridotto
“Doraemon il Film” è un film del 2014 diretto da Takashi Yamazaki e scritto da Takashi Yamazaki e Fujio F. Fujiko, distribuito in Italia dalla Lucky Red.
Si fanno figli per amore, per continuare la specie e per tramandare le tradizioni di famiglia.
Si è zii per coccolare il proprio nipote e poter condividere con lui le passioni di una vita.
Sono un teledipendente cresciuto a pane e cartoni animati anni 80 che nella loro semplicità grafica erano unici, emozionanti, epici rispetto a quelli di oggi forse visivamente perfetti, magari in 3D, ma tristemente freddi.
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Il biglietto d’acquistare per “Doraemon il Film” è: 4)Ridotto
“Doraemon il Film” è un film del 2014 diretto da Takashi Yamazaki e scritto da Takashi Yamazaki e Fujio F. Fujiko, distribuito in Italia dalla Lucky Red.
Si fanno figli per amore, per continuare la specie e per tramandare le tradizioni di famiglia.
Si è zii per coccolare il proprio nipote e poter condividere con lui le passioni di una vita.
Sono un teledipendente cresciuto a pane e cartoni animati anni 80 che nella loro semplicità grafica erano unici, emozionanti, epici rispetto a quelli di oggi forse visivamente perfetti, magari in 3D, ma tristemente freddi.
Così quando qualche settimana fa ho visto il trailer di Doraemon, non ho avuto esitazione nel portare mio nipote Aldo a conoscere un vecchio amico.
Già il caro e onnisciente Doraemon, il gatto venuto dallo spazio ,su ordine del pro nipote del giovane Nabitta(Guglielmo da noi in Italia,) per aiutarlo a diventare meno indolente, pigro, lavativo e più studioso in modo da riscattare un futuro poco gratificante
Nabitta come tutti i bambini delle elementari viene preso di mira dal bullo di turno Gian, ama in maniera goffa la dolce Suneo e quando non riesce a fare una cosa piange disperato e chiede aiuto.
Doraemon è come il pozzo di San Patrizio, si sforza per realizzare tutti i desideri o se volete i capricci di Nabita uscendo dalla sua infinita tasca incredibili e fantasiosi oggetti del futuro.
Il compito di Dorameon è rendere felice Nabita e soprattutto cambiare il suo atteggiamento passivo nei confronti della vita e così per spronarlo gli mostrerà momenti del suo roseo futuro con Suneo, provocando l’attesa reazione emotiva del protagonista.
La sceneggiatura è abbastanza fluida, semplice e scritta con un linguaggio quasi sempre accessibile ai più piccoli anche se risulta in alcuni punti eccessivamente retorico e ridondante.
La regia è di buona qualità mescolando con effocaccia elementi educativi a spunti creativi e comici, ma il ritmo del film cala nella seconda parte risultando meno incisivo e più lento.
Il messaggio che il film vuole trasmettere è duplice:Il primo è quello di credere in noi stessi e nelle nostre capacità fin da bambino perché solo da noi dipende il nostro futuro e in secondo luogo l’aiuto tecnologico per quanto prezioso e utile non deve essere usato in maniera smodata o sbagliata se no si rischia di subire effetti collaterali sgraditi.
Il finale a lieto fine strappa un sorriso ai più grandi e una lacrima ai più piccoli.
Tutti noi avremmo voluto da piccolo un amico e mentore come Doreamon e ieri sera uscendo dalla sala quando mio nipote mi ha chiesto quali altri cartoni vedevo da piccolo gli ho risposto sorridendo”Non ti preoccupare li conoscerai presto, sono sempre felici di fare nuove amicizie”
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(di toothless)
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enigmista12
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domenica 23 agosto 2015
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doramon, questa specie di gioco
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Nobita Nobi è un bambino di undici anni, principale vittima dei bulli del quartiere, un disastro nello studio e nello sport; unica sua consolazione è l'amica Shizuka, del quale ha una cotta. Destinato a un futuro pieno di insuccessi (si sposerà con la sorella del violento bullo Gian, e riempirà la famiglia di debiti fino a ridurla alla povertà) in suo aiuto, una sera, giungono dal futuro suo pronipote Sewashi che gli affida il gatto robot Doraemon, che gli renderà la vita migliore grazie ai suoi "Chiusky" (oggetti del futuro di capacità straordinarie). Ma non sempre potrà contare sull'aiuto dell'amico metallico e dei suoi fantastici oggetti, e presto imparerà a cavarsela da solo.
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Nobita Nobi è un bambino di undici anni, principale vittima dei bulli del quartiere, un disastro nello studio e nello sport; unica sua consolazione è l'amica Shizuka, del quale ha una cotta. Destinato a un futuro pieno di insuccessi (si sposerà con la sorella del violento bullo Gian, e riempirà la famiglia di debiti fino a ridurla alla povertà) in suo aiuto, una sera, giungono dal futuro suo pronipote Sewashi che gli affida il gatto robot Doraemon, che gli renderà la vita migliore grazie ai suoi "Chiusky" (oggetti del futuro di capacità straordinarie). Ma non sempre potrà contare sull'aiuto dell'amico metallico e dei suoi fantastici oggetti, e presto imparerà a cavarsela da solo. Io con Doraemon ho uno strano rapporto: direi di amore-odio. Da un lato lo adoro,ma dall'altro un po' mi è insopportabile; è stata dura scegliere le parole per scrivere una recensione, e ci ho messo un bel po'. La storia non è affatto male: l'idea di un gatto robot che giunge dal futuro per aiutare un bambino schiappa in tutto quello che fa, è molto originale, così come l'ambientazione a tratti fantascientifica. Tuttavia, ho qualche dubbio riguardo ai personaggi. Il film in 3D è stato fatto molto bene, forse unica eccezione per Suneo, poichè la bocca è stata resa più che altro surreale, e ben lontana dal tratto comico che aveva della serie, così come i pianti delle persone. Il film ha un bel ritmo, facile da godere sia per grandi che per piccoli, così per le scene di volo con il copter. Ma ora vediamo i personaggi, la parte forse che mi sconcentra di più della storia; è vedendo i personaggi che potrò dare altre descrizioni del film. So per certo che alla parola "sconcentrata" i fan di Doraemon che stanno leggendo questa recensione ora mi staranno insultando in novanta modi diversi,ma vi prego, non fraintendetemi e continuate a leggere. Il personaggio di Nobita è forse quello che mi compliaca di più l'idea di come lo trovo: mentre con gli altri lo so per certo, lui nelle sue scene mi confonde così tanto, che alla fine dell'episodio oltre ad essere arrabbiata (per i bulli che non vengono puniti a dovere) o divertito (quando gli viene data una lezione) mi sento più frastonato che dopo un giro sull'ottovolante. Se da un lato mi faceva pena e compassione per tutte le sue sfortune, per il quale mi ricordava molto Paperino, dall'altro mi seccava la sua brama di potere e l'incapacità di fare qualsiasi cosa (anche se sapevo per certo che non era colpa sua). Quello del film era più semplice: era un semplice sfortunello che però la sua rivincita alla fine se l'è presa, e comunque non venivano mostrati i suoi veri piagnistei per cui era diventato famoso e i modi cattivi e metalliflui per rubare i chiusky a Doraemon. Incredibile ma vero, ho quasi pianto nella scena in cui trovava la forza di rialzarsi in piedi e sconfiggeva Gian, cosa che neanche il film Titanic e L'attimo fuggente sono riusciti a fare (effettivamente l'unico film in cui ho mai pianto veramente è stato Il bambino col pigiama a righe, ma insomma avete capito il concetto); è stata la primissima volta dove ho visto il VERO Nobita. Poi c' è Doraemon: lui è più semplice. Nel film è stato fatto veramente bene, il più simile alla sua controparte da manga. Il suo carattere mi è piaciuto quasi quanto l'originale, forse un po' più melodrammatico, cosa che mi ha un po' innervosito visto che nei film d'animazione non mi piacciono tanto le scene tristi. Gian e Suneo? Sei parole: GLI ODIO, GLI ODIO, GLI ODIO! Sul serio, fra i personaggi che odio di più in TV loro sono tra i primi dieci. Cattivi, meschini, vigliacchi e ladri. Nel film i loro caratteri si rispecchiavano perfettamente, e nella battaglia tra Nobita e Gian stavo per urlare: DISTRUGGILO NOBITA, AVANTI! Non gli perdono per lo scherzo crudele che hanno fatto a Nobita sul fatto che Doraemon era tornato, e nemmeno per il cane. Meno male che non avevo IO la pozione Inverti-Bugie, perchè per lo meno gli avrei aizzato contro il Dorsorugoso di Norvegia di Harry Potter. Vi sembrerà che esageri, ma pensate che queste cose accadono anche nella realtà! Almeno così i bambini imparano com'è quando uno subisce delle prepotenze, e non lo fanno; io ogni volta che vedo un'angheria che quei due fanno mi allontano dal televisore e mi immagino di conciarli per le feste: così imparano! Infine c'è la dolce Shizuka. Quello che non sopporto di lei è il modo in cui difende Nobita: davvero patetico.Io al suo posto mollerei un gancio destro a Gian che gli faccio saltare via due denti come minimo. Poi mi sembra assurdo che porti sempre la gonna: si potrebbe dargli un abbigliamento diverso per una volta? Tipo jeans o leggins? Ma purtroppo resta così. Potrei anche dirvi sul fatto della fanciulla in pericolo, ruolo suo da un'eternità, ma perderei troppo tempo. Era abbastanza carina nel film, e il carattere agrodolce come al solito. Dekisugi mi sembrava più carino senza quelle sopracciglia troppo grosse. Comunque, per chi se lo sta chiedendo, il motivo per cui amo-odio Doraemon (la serie e il film, non il personaggio) è solo per i personaggi di Gian, Suneo e Shizuka. Per il resto il film è godibile e molto bello. A volte mi chiedo come sarebbe se fossi cresciuta con Doraemon come molte persona, ma l'ho scoperto solo qualche anno fa, quindi il mio giudizio è questo e rimane invariato. Ma quasi quasi il film è un tantino meglio degli altri su Doraemon, peccato che sia stato in parte rovinato dal troppo drammaticismo più simile a scene di film tristi americani che quelli comici giapponesi.
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