Wolverine - L'immortale

“Wolverine – L'immortale” è nel complesso interessante e coinvolgente, seppur non tutto appare riuscito perfettamente e qualcosa dello script si poteva migliorare. Grazie all’insostituibile interpretazione di Jackman, il suo personaggio esprime in questa pellicola tutta l’essenza dell’individualismo americano, qui messa a confronto anche con i limiti di una natura fisica, sociale e culturale che non è soltanto la propria (vedi il mondo giapponese e gli effetti del nucleare). Mangold poi, attraverso una messa in scena semi contemplativa, rende l’opera “meno fumettistica” e più “classica” ed evocativa dei film di Kurosawa o Tsukamoto. [+]

“Wolverine – L'immortale” è nel complesso interessante e coinvolgente, seppur non tutto appare riuscito perfettamente e qualcosa dello script si poteva migliorare. Grazie all’insostituibile interpretazione di Jackman, il suo personaggio esprime in questa pellicola tutta l’essenza dell’individualismo americano, qui messa a confronto anche con i limiti di una natura fisica, sociale e culturale che non è soltanto la propria (vedi il mondo giapponese e gli effetti del nucleare). Mangold poi, attraverso una messa in scena semi contemplativa, rende l’opera “meno fumettistica” e più “classica” ed evocativa dei film di Kurosawa o Tsukamoto. Azione e ritmi convulsi sono decelerati in funzione di un melodramma fine e trattenuto, in armonia con le vulnerabilità del suo (anti)eroe. Il risultato finale è quindi apprezzabile: un cinema curato ed elegante, che tenta di staccarsi un po’ dal tipico film di genere e, con sensibilità, legge anche nei tratti intimistici dell’animo umano, e non solo. [-]