andrearocky
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lunedì 14 ottobre 2013
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astuzia insieme ai muscoli, finalmente...
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Dopo anni, anzi decenni, le due icone del genere action, Sylvester Stallone ed Arnold Schwarzenegger, compaiono finalmente insieme in un pellicola, come protagonisti assoluti. Chissà in quanti avranno sognato un film così negli ultimi 30-40 anni... ed ora è realtà! Escape Plan vede la luce dopo anni di pre-produzione, cambi di regia e di protagonisti.
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Dopo anni, anzi decenni, le due icone del genere action, Sylvester Stallone ed Arnold Schwarzenegger, compaiono finalmente insieme in un pellicola, come protagonisti assoluti. Chissà in quanti avranno sognato un film così negli ultimi 30-40 anni... ed ora è realtà! Escape Plan vede la luce dopo anni di pre-produzione, cambi di regia e di protagonisti. La trama è semplice, stile anni '80: Ray Breslin (Stallone) è il più grande esperto di sicurezza delle prigioni statunitensi, e viene pagato per definirne efficienza ed inviolabilità. L'ultimo lavoro però si rivela una trappola: qualcuno lo vuole chiuso per sempre in una prigione di massima sicurezza costruita seguendo le direttive dello stesso Ray scritte nel suo libro-sacro sulle prigioni. Una volta dentro,Breslin fa amicizia con Emil Rottmayer (Schwarzenegger) e nasce così la squadra che tenterà l'evasione. Come antagonista principale troviamo un grandioso Jim Caviezel, che però non rispecchia il classico nemico anni '80, bensì un moderno duro intellettuale. Piccola parte anche per il roccioso Vinnie Jones, capo delle guardie. 50 Cent ed Amy Ryan compongono la squadra di Sly, ma compaiono talmente poco da non influenzare la pellicola.
Il regista del film è Mikael Håfström, svedese dedito all'horror ed al thriller, che compie un ottimo lavoro grazie a continui primi piani e campi larghi nei punti giusti. Smonta matematicamente a dettaglio lo svolgersi delle vicende per ottenere il massimo dalla splendida e veloce sceneggiatura di Miles Chapman e Jason Keller, ricca di astuzia, ingegno ed anche doppi giochi, presunti e reali. Lungo tutti i 105 minuti della durata del film, la tensione resta sempre alta, tranne che nelle scene iniziali che fungono da presentazione del protagonista e del suo mestiere. Le poche scene morte passano rapide e l'azione è scattante e ben montata. Gli effetti speciali sono curati al dettaglio (dal bravo Michael Lantieri) e la colonna sonora lega bene col progetto.
Chi paragonava questa pellicola a SORVEGLIATO SPECIALE, piccolo cult della filmografia del granitico Stallone, si dovrà ricredere. Non basta trattare il genere carcerario per paragonare due pellicole, che hanno ambientazioni e storie completamente differenti. Mentre ESCAPE PLAN è un film più ragionato e matematico, SORVEGLIATO SPECIALE ha più anima e cuore, che mancano invece quasi totalmente in ESCAPE PLAN.
Il duello Stallone-Schwarzenegger viene vinto da Arnold, che si ritrova tra le mani il personaggio più divertente e coinvolgente, che rimane più impresso dopo l'uscita dalla sala. Il personaggio di Sly resta più schematico e celebrale, perdendo un pò del fascino che Sly porta sempre ai suoi ruoli. Le scene più divertenti ed ironiche del film appartengono difatti tutte ad Arnold, mentre Sly ha più action ed arguzia nel suo copione. La scena finale di Schwarzenegger è un'autentica auto-celebrazione del mito che fu e sempre sarà, e sicuramente diverrà presto un cult del cinema action moderno. Imperdibile anche il "sorriso" che Arnold lancia alla telecamera di sicurezza, che ha divertito la sala piena di giornalisti e critici, a cui, sembra, sia piaciuto molto il film. Ma noi l'abbiamo adorato!
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filippo catani
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lunedì 21 ottobre 2013
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un film per staccare la spina
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Un uomo svolge un lavoro a dir poco particolare: viene pagato dal governo per testare i penitenziari di massima sicurezza per vedere se sono realmente a prova di evasione. Un giorno però, allettato anche dal lauto compenso previsto, l'uomo si trova imprigionato in un penitenziario speciale e dovrà scoprire chi lo ha incastrato e come fare per evadere. Troverà aiuto in un compagno di reclusione.
Cosa ci si può aspettare da un film con protagonisti i "vecchietti terribili" Stallone e Schwarzenegger? Un film non troppo verosimile ma che ci sappia regalare qualche momento di sana azione. Ecco per questo film si può parlare di missione compiuta.
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Un uomo svolge un lavoro a dir poco particolare: viene pagato dal governo per testare i penitenziari di massima sicurezza per vedere se sono realmente a prova di evasione. Un giorno però, allettato anche dal lauto compenso previsto, l'uomo si trova imprigionato in un penitenziario speciale e dovrà scoprire chi lo ha incastrato e come fare per evadere. Troverà aiuto in un compagno di reclusione.
Cosa ci si può aspettare da un film con protagonisti i "vecchietti terribili" Stallone e Schwarzenegger? Un film non troppo verosimile ma che ci sappia regalare qualche momento di sana azione. Ecco per questo film si può parlare di missione compiuta. Fino ai venti minuti finali la trama scivola via piacevolmente con i suoi tipici personaggi: il cattivissimo e corrotto direttore del carcere e i due prigionieri che si coalizzano per cercare un modo per evadere. In tutto questo va anche riconosciuta l'originalità dell'ambientazione della prigione. Negli ultimi minuti succede ovviamente di tutto come era lecito aspettarsi. Ribadisco: da film del genere non è lecito aspettarsi e chidere verosomiglianza ma solo un po' di sano intrattenimento per staccare un po' la spina senza esagerare troppo come nel caso dei Mercenari. Da segnalare anche un cameo per Sam Neill. Insomma all'uscita della sala si ha la sensazione di aver passato un'ora e quaranta di spensieratezza con due "machi" che giocano anche a prendersi in giro e con anche un piccolo accenno di riflessione sui penitenziari speciali e specialmente quelli privati e il giro di soldi che c'è dietro. Accettabile.
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roghan
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lunedì 21 aprile 2014
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una coppia vincente
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Ho deciso di vedere il film più per curiosità e per vedere le parti dei 2 protagonisti, piuttosto che per interesse nella trama e nel film stesso. Pensavo di trovarmi davanti ad un film pieno di azione con poco senso, e una coppia di ex-tutti-muscoli Stallone/Schwarzenegger tornati sullo schermo solo per far parlare di loro. Invece ho trovato un film con una trama interessante, una giusta dose di azione ma mai frenetica o eccessiva, poco sangue e poca violenza spesso gratuita in questi film, e infine personaggi con una loro personalità e finalmente dotati di intelletto. Quest'ultimo è proprio il punto a favore secondo me, in quanto finalmente Stallone da una parte, ma anche Schwarzenegger dall'altra, rivestono i ruoli di personaggi che non hanno solamente (e oramai quasi non più) muscoli e armi con munizioni infinite, ma anche e soprattutto l'intelligenza, per riuscire a sopravvivere e a collaborare come vecchi amici di scuola.
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Ho deciso di vedere il film più per curiosità e per vedere le parti dei 2 protagonisti, piuttosto che per interesse nella trama e nel film stesso. Pensavo di trovarmi davanti ad un film pieno di azione con poco senso, e una coppia di ex-tutti-muscoli Stallone/Schwarzenegger tornati sullo schermo solo per far parlare di loro. Invece ho trovato un film con una trama interessante, una giusta dose di azione ma mai frenetica o eccessiva, poco sangue e poca violenza spesso gratuita in questi film, e infine personaggi con una loro personalità e finalmente dotati di intelletto. Quest'ultimo è proprio il punto a favore secondo me, in quanto finalmente Stallone da una parte, ma anche Schwarzenegger dall'altra, rivestono i ruoli di personaggi che non hanno solamente (e oramai quasi non più) muscoli e armi con munizioni infinite, ma anche e soprattutto l'intelligenza, per riuscire a sopravvivere e a collaborare come vecchi amici di scuola. Anzi, mi sarei aspettato qualcosa in più in termini di muscoli e sparatorie, facendo l'occhiolino alle vecchie glorie Commando, Predator, Rambo. Però è giusto così, gli anni passano, la forza passa e non basta spesso per superare gli ostacoli della scena e non solo all'interno della finzione.
Da vedere se siete stati ammiratori di uno dei 2 protagonisti, ma anche solamente se vi piacciono i film di azione con una trama alle spalle e non solo pallottole vaganti con cui ci siamo purtroppo abituati negli ultimi anni.
Voto: 3 nel complesso per il film. 4 per il ritorno finalmente alla grande di Stallone e Schwarzenegger.
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sev7en
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domenica 16 marzo 2014
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non chiamateli "rottamati"...
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Ammetto che ci vuole coraggio e tenacia per girare film del genere e farlo anche con una certa convinzione, peculiarità che di certo non mancano a due icone del cinema hollywoodiano, una eternamente mascellata e sfigata con e dal mondo, l'altra, prima della svolta "governativa", vero e proprio deus ex machina dell'ignoranza con stile e humor ma a suo, e mio, modo, comunque grandioso.
Il film parte da un'idea che almeno è originale, l'Houdini che anziché liberarsi dai cubi piedi d'acqua deve fare le scarpe ai servizi di sicurezza dei carceri piu' blindati al mondo ma per, diciamo, interessi superiori, il lavoro si rivela per quella pietra tombale che schiaccia tanti che non lo hanno.
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Ammetto che ci vuole coraggio e tenacia per girare film del genere e farlo anche con una certa convinzione, peculiarità che di certo non mancano a due icone del cinema hollywoodiano, una eternamente mascellata e sfigata con e dal mondo, l'altra, prima della svolta "governativa", vero e proprio deus ex machina dell'ignoranza con stile e humor ma a suo, e mio, modo, comunque grandioso.
Il film parte da un'idea che almeno è originale, l'Houdini che anziché liberarsi dai cubi piedi d'acqua deve fare le scarpe ai servizi di sicurezza dei carceri piu' blindati al mondo ma per, diciamo, interessi superiori, il lavoro si rivela per quella pietra tombale che schiaccia tanti che non lo hanno.
Le cose però sono meno scontate (almeno facendo finta di non capirlo...) di quello che sembrano e il semper eterno mai piu' mascella-moscia Stallone mostra un'intelligenza ed un acume a cui McGyver di certo avrebbe aspirato solo dopo sessioni di training autoipnotiche ("io so meglio dell'A-Team...).
Commando qui invece fa la parte della spalla, ne prende tante sacrificandosi per il bene superiore (la l....à) ma poi con un slow-motion in onore dei tempi che furono, il regista, senza stavolta chiedergli di mostrare il fisico, di fare tabula rasa di una legione intera.
Alla fine del film ci sono tanti di quei ? che si pensa magari ad uno scherzo del destino, chesso tipo un gatto nero che passa durante le riprese e taglia di netto la pellicola, e poi amen, ma la realtà è che qui, l'unica cosa tangibile, è la mascella di Stallone (lo era praticamente a 3/4 di schermo) smoothata da una decisa iniezione di botulino che ha finito di asfaltare ogni mimica facciale.
Voto... 3 ma giusto perché Schwarzy è un grande.
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fedeleto
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lunedì 18 maggio 2015
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stallone o schwarzenegger?
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Ray Breslin per vivere collauda i sistemi di sicurezza delle prigioni facendocisi rinchiudere e uscendone attraverso la scaltrezza.Quando gli viene proposto un nuovo carcere di massima sicurezza chiamato la Tomba , l'esperto accetta.Purtroppo è un losco tentativo di catturarlo e non farlo più uscire.Fara' amicizia con Rottmayer e forse la fuga sarà possibile...Stallone(mercenari, john Rambo) torna in un grande film d'azione avvincente, ed è affiancato da un altra star del cinema d'azione:Arnold Schwarzenegger. Inutile dire che l'azione non manca, e la regia di Mikael Hafstrom è ben curata, tagliata giusta per i due eroi, e la trama assume anche un piccolo aspetto originale.
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Ray Breslin per vivere collauda i sistemi di sicurezza delle prigioni facendocisi rinchiudere e uscendone attraverso la scaltrezza.Quando gli viene proposto un nuovo carcere di massima sicurezza chiamato la Tomba , l'esperto accetta.Purtroppo è un losco tentativo di catturarlo e non farlo più uscire.Fara' amicizia con Rottmayer e forse la fuga sarà possibile...Stallone(mercenari, john Rambo) torna in un grande film d'azione avvincente, ed è affiancato da un altra star del cinema d'azione:Arnold Schwarzenegger. Inutile dire che l'azione non manca, e la regia di Mikael Hafstrom è ben curata, tagliata giusta per i due eroi, e la trama assume anche un piccolo aspetto originale.A 67 anni Stallone ancora non sente la stanchezza e Arnold a 66 sembra ancora piu in forma.Quando si nasce star del cinema d azione si muore star.
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luigi chierico
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lunedì 20 luglio 2015
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solo da vedere
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Oggi William Shakespeare, invece che in Danimarca, direbbe:”C’è del marcio in America”.Un tempo, oramai tanto lontano, l’America portava sullo schermo storie del Far West, con pionieri, indiani, bufali, praterie, saloon e tanti pistoleri; oggi vanno di moda film devastanti, botte da orbi anche tra Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, nelle parti di Ray Breslin e di Emil Rottmayer. In America c’è del marcio dappertutto, finita l’era dei gangster,è iniziata la guerra subdola tra federali, CIA, F.B.I., militari, politici e potenti.
Anche questo film, realizzato benissimo ed affidato a due veterani del cinema, improntato sulla forza fisica, è una intrigata vicenda che vede coinvolti nel bene e nel male i così detti Servizi segreti, che poi tanto segreti non sono.
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Oggi William Shakespeare, invece che in Danimarca, direbbe:”C’è del marcio in America”.Un tempo, oramai tanto lontano, l’America portava sullo schermo storie del Far West, con pionieri, indiani, bufali, praterie, saloon e tanti pistoleri; oggi vanno di moda film devastanti, botte da orbi anche tra Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, nelle parti di Ray Breslin e di Emil Rottmayer. In America c’è del marcio dappertutto, finita l’era dei gangster,è iniziata la guerra subdola tra federali, CIA, F.B.I., militari, politici e potenti.
Anche questo film, realizzato benissimo ed affidato a due veterani del cinema, improntato sulla forza fisica, è una intrigata vicenda che vede coinvolti nel bene e nel male i così detti Servizi segreti, che poi tanto segreti non sono. il racconto non è breve…: una fuga dal carcere. Questa volta però la storia è del tutto particolare. C’è modo e modo per finire in carcere, come c’è modo e modo per venirne fuori. Per preparare la fuga ci si mettono in due, in tre se necessario, si affrontano rischi, celle di isolamento e percosse, sala di medicazioni, ma val la pena rischiare. Per fuggire dall’inferno ci si deve prima andare in una “Tomba”, magari inventata proprio dal fuggiasco, ignaro di tutto. Vittima designata è Ray Breslin, esperto in fughe. Messo alle stretto deve studiare un piano in stretto contatto con un altro carcerato a vita, Emil Rottmayer. L’America marcia li ha voluti mettere nella “Tomba”, l’America sana li deve salvare. Inutile dire che fine faranno, certo i morti non si contano, ma quanti, finiti nella “Tomba” risorgeranno, a dispetto di tante mele marce, e quanti altri, invece, finiranno all’inferno, tra le fiamme!. Il film è condotto molto bene, ricco di momenti di tensione, tanto movimento e tanta azione, la trama è nuova ma non c’è da aspettarsi un gran dialogo, musica o fotografia, basta l’essenziale, dicasi così anche per la presenza femminile che ha il ruolo dell’America sana. Sebbene non sia eccezionale val la pena vederlo se non altro per chi apprezza le doti fisiche di Sylvester Stallone e di Arnold Schwarzenegger.chibar22@libero.it
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pensierocivile
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martedì 5 novembre 2013
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c'era una volta prison break....
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Davvero incredibile la carriera di Sylvester Stallone, un lungo viaggio fra vette (Rocky, Rambo, I falchi della notte, Cop land), cadute rovinose (Fermati, o mamma spara, Dredd – la legge sono io, Lo specialista) e resurrezioni (Rocky Balboa, John Rambo). Oggi Stallone è un appiglio, una scialuppa di salvataggio per un cinema d’azione alla disperata ricerca di muscoli “carismatici,” di “forza” da botteghino in soccorso delle pur solide spalle di Vin Diesel e Jason Statham.
Così, Escape Plan funziona come palcoscenico per la personalità di Stallone, per la curiosità del confronto col “rivale” Schwarzenegger (ridotto quasi a spalla del protagonista), per una storia apparentemente non banale e si lascia guardare, solo perché queste due icone si lasciano ancora guardare, con uno che non ha mai smesso di menar le mani e l’altro che imbraccia un mitra come Clint Eastwood indossa il cappello.
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Davvero incredibile la carriera di Sylvester Stallone, un lungo viaggio fra vette (Rocky, Rambo, I falchi della notte, Cop land), cadute rovinose (Fermati, o mamma spara, Dredd – la legge sono io, Lo specialista) e resurrezioni (Rocky Balboa, John Rambo). Oggi Stallone è un appiglio, una scialuppa di salvataggio per un cinema d’azione alla disperata ricerca di muscoli “carismatici,” di “forza” da botteghino in soccorso delle pur solide spalle di Vin Diesel e Jason Statham.
Così, Escape Plan funziona come palcoscenico per la personalità di Stallone, per la curiosità del confronto col “rivale” Schwarzenegger (ridotto quasi a spalla del protagonista), per una storia apparentemente non banale e si lascia guardare, solo perché queste due icone si lasciano ancora guardare, con uno che non ha mai smesso di menar le mani e l’altro che imbraccia un mitra come Clint Eastwood indossa il cappello. Al netto della coppia, il film soccombe di fronte ad una qualsiasi puntata di Prison Break, senza personaggi sfaccettati che possano innestare dubbi sul come andrà a finire, gioca a carte scoperte riducendosi a sequela di scazzottate per creare “il diversivo” e tornare a stupire col talento del protagonista. Non c’è spazio per altro, né per il peggior detenuto (un “buon uomo”), né per i veri criminali (fuori dal penitenziario).
Escape Plan non esiste, esiste solo “quel film con Stallone e Schwarzenegger”.
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