themorenina
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lunedì 14 marzo 2016
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crudele
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Film molto crudele e tutto sommato non male, almeno per quanto mi riguarda.
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ashtray_bliss
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martedì 5 gennaio 2016
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revenge movie scioccante e claustrofobico.
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Devo ammettere che è un'impresa commentare un film del genere, come un'impresa è guardarlo fino alla fine. Seasoning House è certamente un film ma che si ispira ad eventi drammatici e di una brutale violenza dalla quale è difficile dissociarsi mentalmente durante la visione. Il setting è quello dei Balcani, teatro di guerra alla fine degli anni '90, e gia' trattare di guerra è uno sforzo notevole; se poi ci aggiungiamo la serie di violenze e soprusi che si sono consumati, specialmente contro le donne, il risultato è avere a che fare con un prodotto 'pugno nello stomaco' perchè si intuisce facilmente che degrado, barbarie, violenze di quel tipo sono veramente sucesse (e purtroppo succedono ancora).
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Devo ammettere che è un'impresa commentare un film del genere, come un'impresa è guardarlo fino alla fine. Seasoning House è certamente un film ma che si ispira ad eventi drammatici e di una brutale violenza dalla quale è difficile dissociarsi mentalmente durante la visione. Il setting è quello dei Balcani, teatro di guerra alla fine degli anni '90, e gia' trattare di guerra è uno sforzo notevole; se poi ci aggiungiamo la serie di violenze e soprusi che si sono consumati, specialmente contro le donne, il risultato è avere a che fare con un prodotto 'pugno nello stomaco' perchè si intuisce facilmente che degrado, barbarie, violenze di quel tipo sono veramente sucesse (e purtroppo succedono ancora).
Non è quindi possibile difinire tale pellicola ''bella'' come potremmo dire di qualsiasi altro film. L'aggetivo 'bello' qui non ha alcuno spazio o senso. Ma è un film che ti colpisce, disturba, impressiona e ti inquieta e quindi, necessariamente, ti resta a lungo impresso nella mente, ti insegue e non puoi facilmente ignorarlo. Se valutiamo solo le impressioni ed emozioni che i film possono lasciarci, allora questo è decisamente un film riuscito; che cattura l'orrore della violenza contro le donne (e specialmente le minori indifese) unendolo all'orrore della guerra in un mix che non può lasciare impassibile alcuna persona coscienziosa. Guardarlo, infatti, è un'esperienza dolorosa come poche quando si parla di cinema e forse in questo elemento si racchiude il suo successo; del resto è impossibile non tifare ed immedesimarsi con Angel e l'inferno che è costretta a sopportare, pur essendo lei la piu' 'fortunata' tra le ragazze del bordello. L'attrice poi, Rosie Day è bravissima e molto impegnata (teniamo presente le difficoltà che pone rivestire un ruolo simile), e pur non emettendo una singola parola per tutta la durata della pellicola (interpreta una sordomuta) riesce benissimo a trasmettere le emozioni del suo personaggio agli spettatori, attraverso gli sguardi, i movimenti, i flashback.
Il film però, oltre ad essere pesante, causa gli argomenti trattati, è in buona parte anche angosciante e claustrofobico. Più della metà della durata complessiva del film, si svolge all'interno della casa/bordello dove le ragazze vengono sequestrate, legate e poi costrette a prostituirsi; la sensazione predominante è esattamente quella di essere intrappolati, anche come spettatori, in un ambiente buio, lugubre, fatiscente e sopratutto sudicio dove regna la depravazione e la violenza della peggior specie, quella che si consuma su vittime inermi. Una sensazione che ti mette indubbiamente a disagio, ti irrita e ti arrabbia, ma che contemporaneamente ti incastra obbligandoti a seguire fino alla fine le vicende della piccola Angel e di come quest'ultima riuscirà a ribaltare i ruoli e prendere in mano la situazione. La svolta nella trama avviene attraverso l'amicizia che si instaura tra una ragazza che conosce la lingua dei segni ed Angel (il cui compito è drogare le ragazze per prepararle agli incontri), e come quest'ultima resti sconvolta quando assiste alla morte della sua amica per mano di un violentissimo soldato. Sicuramente ci sono alcune forzature da quel momento in poi, dato che la giovane e minuta ragazzina si trasforma in una assassina inarrestabile, anche suo malgrado, riuscendo sempre efficaciemente a sfuggire ai suoi aguzzini e persino batterli in tempo e astuzia. Angel, nella sua disperata fuga verso la libertà, riesce comunque a ripristinare l'ago della bilancia chiamata Giustizia, e quindi vendicarsi di tutti i suoi aguzzini che le hanno prima ucciso la famiglia per poi rapirla e sequestrarla, costringendola a vivere in un bordello, sfruttata e minacciata. Ma Angel è anche l'angelo della vendetta per tutte quelle ragazze torturate e uccise (o lasciate morire) in seguito ai brutali soprusi cui sono sottoposte. E forse in questa chiave di lettura, del riscatto del più debole, della lotta per la sopravvivenza contro ogni chance e probabilità di salvezza, seppur dall'esito incerto; in quello bisogna trovare l'elemento vincente del film. Che racconta la violenza estrema attraverso una persona disabile, e quindi doppiamente penalizzata.
Curatissimo nei minimi particolari, dalla fotografia che evoca un'atmosfera di degrado e squallore, agli effetti speciali finendo col make-up degli attori. Tutto contribuisce a creare un'atmosfera dannatamente reale e verosimile, il tutto peggiorato dalla consapevolezza che la storia si ispira a eventi tragici che accadono quotidianamente.
Per fortuna, bisogna ammettere che, anche se le scene di violenza ci sono e fanno schifo, il regista non cade mai nella trappola del vero e proprio splatter o della tortura, evitandoci scene ancora più cruente e sanguinolente che avrebbero veramente portato all'esaurimento nervoso anche il più freddo (e distaccato) spettatore.
Concludo dicendo che non sono certa che il regista volesse fare un film horror di denuncia, ma certamente un film del genere dovrebbe portare un briciolo di consapevolezza e sensibilità in più su certi argomenti e problematiche attuali. Se non altro, è un valido motivo per ricordare a noi stessi l'inutilità delle guerre e la scia di barbarie e sangue (tra cui sevizi, sfruttamenti e torture) che si portano dietro. Sempre ed ovunque.
L'ultima parte difficile di questa recensione è assegnare un voto. Quattro stelle che equivalgono ad un ottimo film e qui non vi è nulla di ottimo. Ma le sensazioni, il disgusto, la tristezza che si prova sono troppo forti e dannatamente difficili da ignorare. Un film che ti fa provare emozioni, anche nel peggiore dei modi, è un film che ha colpito nel segno.
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peer gynt
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sabato 15 agosto 2015
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film di genere o film oltre il genere?
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Difficile dare un giudizio su questo film. In questo caso tutto dipende, e non sembri esagerato, dal genere al quale lo facciamo appartenere. Non è certamente un film di denuncia di una situazione tragica della storia più recente: l'indicazione della didascalia iniziale "The Balkans 1996" è un puro pretesto per inserire i personaggi in una situazione di grande, esasperata violenza. Quella situazione storica di guerra e sopraffazione è appena accennata e, pare chiaro, non interessa agli autori del film. La vicenda, sicuramente aderente a situazioni dolorosamente vere, è quella di un bordello/casa di tortura gestito da spietati e disumani personaggi che permettono ai propri clienti non solo di violentare le ragazze rinchiuse ma anche di brutalizzarle in modo talmente crudele da arrivare spesso ad ucciderle.
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Difficile dare un giudizio su questo film. In questo caso tutto dipende, e non sembri esagerato, dal genere al quale lo facciamo appartenere. Non è certamente un film di denuncia di una situazione tragica della storia più recente: l'indicazione della didascalia iniziale "The Balkans 1996" è un puro pretesto per inserire i personaggi in una situazione di grande, esasperata violenza. Quella situazione storica di guerra e sopraffazione è appena accennata e, pare chiaro, non interessa agli autori del film. La vicenda, sicuramente aderente a situazioni dolorosamente vere, è quella di un bordello/casa di tortura gestito da spietati e disumani personaggi che permettono ai propri clienti non solo di violentare le ragazze rinchiuse ma anche di brutalizzarle in modo talmente crudele da arrivare spesso ad ucciderle. La più piccola di queste ragazze, una sordomuta ribattezzata Angel, non deve prostituirsi ma ha solo il compito di curare le ragazze, cancellare i segni più vistosi del passaggio dei clienti e drogarle per permettere loro di continuare nella loro attività.
A questo punto risulta chiaro che il genere giusto in cui inquadrare il film potrebbe essere l'horror, nel suo sottogenere detto del "rape & revenge", perché ad una prima parte dove avvengono le violenze segue un finale dove assistiamo alla vendetta delle vittime. Fermiamoci qui, senza anticipare nient'altro. Basti solo dire però che, come horror di questo tipo, il film non potrà che deludere, sia per una sostanziale assenza di scene splatter (vediamo più gli effetti delle violenze che le violenze stesse, e complimenti agli autori di non aver ceduto alla tentazione di esibire le solite macellerie orrifiche) sia anche a causa di un finale inverosimile, quasi grottesco (e si sa che questo sottogenere horror ha, nell'eccesso di realismo e di verosimiglianza, la componente che più attira il suo pubblico).
Eppure il film è ben girato, ben interpretato e ha dalla sua alcune invenzioni di ottima qualità: una fotografia sporca dai toni prevalentemente ocra, perfettamente in linea con l'ambiente, lurido e degradato, e una parte audio ottima perché, quasi fosse una soggettiva della protagonista, ci presenta suoni, voci e rumori ovattati, come se li ascoltassimo dall'interno di una campana di vetro.
La soluzione sembra essere una sola: interpretarlo non come un horror, ma come una fiaba nera e terrificante, la favola dell'uomo nero stupidamente ed eccessivamente cattivo e del piccolo e indifeso eroe che sfugge in modo incredibile e rocambolesco alle violenze correndo verso la libertà (va sottolineato che la protagonista si trova a combattere, quasi senza armi, contro un drappello di militari spietati e armati fino ai denti!!!). Come se la nostra Angel fosse una specie di Gretel che sfugge alla strega cattiva. Se i fratelli Grimm vivessero oggi, è questa la fiaba del terrore che ci racconterebbero. Se lo vediamo così allora anche il finale del film, che ci potrebbe sembrare assurdo e totalmente sbagliato, trova una sua motivazione accettabile e la storia ci sembra plausibile. E merita dunque un giudizio positivo.
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iridenero
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domenica 19 luglio 2015
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Sullo sfondi di una delle più drammatiche guerre che il nostro continente abbia visto,ferita ancora aperta e motivo di vergogna per tutta l'europa che conta(?) si dipana una storia di violenza assurda. Film in cui lo stupro e la depravazione maschile trovano una delle massime espressioni cinematografiche,il risultato però non è un film di denuncia delle crudeltà avvenute ad un passo da casa nostra,ma un tipico horror all'americana,in stile "Hostel" con un occhio attento alla lezione impartita da "A serbian film" non sfiorando però i vertici di quest'ultimo. La trama è piatta come una sogliola,con l'indifesa protagonista che sul finale naturalmente si riscatta rivelandosi ben più letale di qualsiasi brutale mercenario.
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Sullo sfondi di una delle più drammatiche guerre che il nostro continente abbia visto,ferita ancora aperta e motivo di vergogna per tutta l'europa che conta(?) si dipana una storia di violenza assurda. Film in cui lo stupro e la depravazione maschile trovano una delle massime espressioni cinematografiche,il risultato però non è un film di denuncia delle crudeltà avvenute ad un passo da casa nostra,ma un tipico horror all'americana,in stile "Hostel" con un occhio attento alla lezione impartita da "A serbian film" non sfiorando però i vertici di quest'ultimo. La trama è piatta come una sogliola,con l'indifesa protagonista che sul finale naturalmente si riscatta rivelandosi ben più letale di qualsiasi brutale mercenario. Io potrei anche non contestare la violenza del film (anche se lo faccio) e l'atmosfera di disgusto che crea,ma bensì lo scenario nel quale avviene, che forse merita più rispetto di una pellicola così stupida.
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stk.invincibile
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venerdì 13 settembre 2013
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mamma mia....
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IL primo fine della visione di un film,anche di un horror perche' no,è di staccare in modo possibilmente disimpegnato daltran tran quotidiano distogliendone i pensieri... ma è preferibile che la visione del film ci lasci qualcosa di positivo o comunque un ricordo interessante.Questo film è brutto:i colori verdastri e sciapiti,la trama stoicamente squallida...non gli darei nemmeno mezza stella..mi spiace per uno degli attori che a me piace molto ovvero Paul Hayett (protagonista di Dog Soldiers e di ruoli secondari in film come Doomsday il giorno del giudizio)-
Io sconsiglio vivamente di detrarre tempo alla visione di un film migliore per questo floppone :)
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