L'evocazione - The Conjuring

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Un film di James Wan. Con Vera Farmiga, Joey King, Patrick Wilson, Mackenzie Foy, Ron Livingston.
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Titolo originale The Conjuring. Thriller, Ratings: Kids+16, durata 112 min. - USA 2013. - Warner Bros Italia uscita mercoledì 21 agosto 2013. - VM 14 - MYMONETRO L'evocazione - The Conjuring * * * 1/2 - valutazione media: 3,99 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Raffiche di scene inutili e male assortite Valutazione 2 stelle su cinque

di Paolo Salvaro


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venerdì 23 agosto 2013

Un film riuscito appena, salvato da alcune scene ben girate e sapientemente finalizzate in un oceano di elementi lasciati a morire o sfruttati non a pieno.   Avevo aspramente criticato pochi mesi fa la banalità e la serie infinita di clichè horror stupidi inseriti a forza ne La madre  (altro film al quale ho assegnato due stelle)  e qui ci sarebbe da incazzarsi tanto quanto allora, ma devo dire che questo mi è sembrato vagamente più riuscito, sebbene a sua volta non impressioni.  

Inanzitutto il numero dei personaggi inserito è eccessivo, in relazione all'argomento trattato e al modo in cui vengono sfruttati.   Nessuna delle personalità viene veramente approfondita salvo quella della chiaroveggente  Lorrein Warren  (o presunta tale)   realmente esistita e realmente fondatrice insieme al marito di un gruppo di cacciatori di fantasmi  (i  Ghostbusters?).   Se si esclude lei, ci si trova attorno una miriade di soggetti inutili, a cominciare dalle cinque figlie:   ammesso che realmente i coniugi Perron abbiano dato alla luce così tante pargolette, se si esclude la bambina sonnambula, la ragazza un pò più grandicella e la bambina che si fa tirare per i piedi, le quali entrano realmente in contatto con il demone che infesta la casa, le altre due sono perfettamente inutili.   Tanto valeva escluderle dalla sceneggiatura se le si deve infilare a forza anche dove non c'è spazio.   Stai raccontando una storia di fantasmi, non le vicende della famiglia di Abramo Lincoln, perciò cosa te ne importa di essere fedele alla "realtà"?    Una tale sovrabbondanza di personaggi male approfonditi (per ovvie ragioni di lunghezza della pellicola)  crea solo confusione.

Ma si può anche passare sopra a questo, non è un aspetto poi così importante.  Tanto per dire,  il primo Non aprite quella porta contiene una caratterizzazione dei personaggi prossima allo zero eppure è un horror con i controcoglioni.   D'altro canto la recitazione dell'intero cast mi è sembrata, a dispetto dei nomi non proprio altisonanti,  più che buona, così come anche l'accompagnamento sonoro.   Poi, ripeto, alcune scene sono girate davvero bene, tantoche ad un certo punto mi ero convinto di assegnare tre stelle a questo film.   Tuttavia il susseguirsi di scene inutili e senza uno scopo mi ha fatto cambiare idea.  Cominciamo dal cane.  Penso sia la partecipazione canina più inutile in un film!    Quel povero cane abbaia per due secondi in una scena, lo si inquadra una seconda volta durante la notte e la mattina dopo lo trovano morto, dopodichè lo seppelliscono e non ritornano su di lui nemmeno per un solo secondo.   Avrebbe avuto tutto un senso se quantomeno, nel corso della rassegna di eventi paranormali che avevano riguardato la casa come gli orologi sempre fermi alle 3 e 07 del mattino,  avessero incluso anche il fatto che il loro defunto cane si era rifiutato di entrare in casa fiutando il pericolo, per poi essere misteriosamente ucciso.   Invece, semplicemente, si ritrova morto e sepolto senza alcuno scopo.    Poi arrivano gli uccelli.  Ora,  James Wan, ma porca vacca, sei un regista dotato di un talento indiscutibile, quindi perchè devi citare Hitchcock così a cazzo in un film in cui non c'entra niente?   Ma anche qui, avessero avuto un senso!   Dal casino in sottofondo sembra che debbano far ribaltare le macchine e devastare mezza casa, mentre invece si accontentano di sfondare un finestrino ed una finestra per poi sparire così come sono arrivati.   Si può parlare quasi di un cameo degli uccelli, inutile tanto quanto quello di Pyramid Head nella prima trasposizione cinematografica di Silent Hill.   Terzo elemento fuori luogo :  la storia della bambola all'inizio del film ed il suo riapparire tanto inspiegabile quanto inutile di punto in bianco.  Anche qui:   ma CE L'HAI UN SENSO???    Si perdono minuti interi ad ascoltare la confessione delle ragazze che affermano di avere aperto la strada ad un demone in casa loro ed il tutto si riduce ad una mera presentazione dei due coniugi ghostbusters.   Successivamente la bambola riappare apparentemente con lo scopo di uccidere la loro figliola  (altro personaggio inutile)   in compagnia del demone protagonista,  salvo poi ritrovarsi misteriosamente di nuovo dentro la solida teca di vetro in cui il padre la teneva rinchiusa.  Come ha fatto ad uscire?   Era solo un'allucinazione della piccola?  Aveva stabilito con il demone ancora vivo contenuto nella marionetta una qualche forma di legame dopo averla vista per la prima volta?   Ma chissenefrega di spiegarlo, andiamo oltre!    (  ....  Censura .... )    

Il difetto principale di questa pellicola è per l'appunto l'eccessiva freneticità degli eventi.    Tutto viene affrontato in maniera velocissima e sbarazzina, con il risultato di non rappresentare per bene un bel niente.   Altro esempio, la crisi di identità della figlia adolescente, spunto narrativo iniziato nel momento stesso in cui la famiglia mette piede nella nuova casa,  in cui si intravede tutta la riluttanza della giovane, ripreso a casaccio una seconda volta mentre si sta lavando i denti in bagno ed infine affrontato brevemente una terza ed ultima volta nel momento in cui l'unico teenager o poco oltre del gruppo ghostbusters si scambia un cenno di intesa con la ragazza mentre le mostra come funzionano i raggi ultravioletti.   The end.   Lo spunto viene poi lasciato a morire, tanto che la madre  (SPOILER DEFINITIVO IN ARRIVO)   posseduta dal demone rapisce le due figlie più giovane e non la figlia più grande, così che il giovane arrapato non si mette alla ricerca della sua amata ma di una delle figlie più piccole.   

Complessivamente non è una pellicola scadente, anzi riesce ad intrattenere il pubblico e a tratti ad appassionare, ma se ci si comincia a fare delle domande sopra  (perchè ...  e te lo chiedo ... perchè ficchi dentro alla sceneggiatura il prete se poi quello manco viene in loro aiuto???)   ci si rende conto di quanto questo film lasci il tempo che trova.   Molto migliore di altri obbrobri cinematografici horror degli ultimi anni,  tenta di accostarsi ai grandi classici horror del passato come L'esorcista  e La casa ma senza grande successo.   In conclusione, lo si può benissimo guardare e ricordare, ma non si merita a mio avviso più di due stelle.   

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