luigi chierico
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sabato 11 ottobre 2014
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vedere oltre
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Peccato che questo film sia uscito in sordina senza il clamore che avrebbe meritato, ma visto il film, più che dignitoso, se ne comprendono le ragioni.
Tratta una materia scottante, che brucia al punto che piuttosto che spegnerla se ne sta lontano, distaccati, quasi a dire con Totò:”la questione non mi tange”.
L’argomento è trattato con feroce schiettezza; “al diavolo”, “meglio non parlarne”!
Le scene di una violenza e ferocia inaudite non sono un’oscura verità, sono la verità alla luce del giorno in centinaia di nazioni, che in passato ed in presente hanno conosciuto la sopraffazione del potere da ovunque provenga, dall’interno o dall’esterno. Già, perché non basta il tiranno ad imporre la sua legge, che comunque corre dei rischi, ma c’è chi standone a casa, al sicuro, forse anche stimato ed apprezzato, alle spalle soffia sul fuoco, costi quel che costi, lui è al sicuro.
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Peccato che questo film sia uscito in sordina senza il clamore che avrebbe meritato, ma visto il film, più che dignitoso, se ne comprendono le ragioni.
Tratta una materia scottante, che brucia al punto che piuttosto che spegnerla se ne sta lontano, distaccati, quasi a dire con Totò:”la questione non mi tange”.
L’argomento è trattato con feroce schiettezza; “al diavolo”, “meglio non parlarne”!
Le scene di una violenza e ferocia inaudite non sono un’oscura verità, sono la verità alla luce del giorno in centinaia di nazioni, che in passato ed in presente hanno conosciuto la sopraffazione del potere da ovunque provenga, dall’interno o dall’esterno. Già, perché non basta il tiranno ad imporre la sua legge, che comunque corre dei rischi, ma c’è chi standone a casa, al sicuro, forse anche stimato ed apprezzato, alle spalle soffia sul fuoco, costi quel che costi, lui è al sicuro.
Mi riferisco alle tante multinazionali, ai tanti venditori di mine e di armi, a tanti speculatori sulla droga, sui diamanti, sulle miniere, ai venditori di medicinali ecc. che non fanno proprio nulla per gli oppressi se non per il proprio interesse, addirittura speculando sulla buona fede. Il film è tutto qui. Le scene dei massacri per le strade, nelle boscaglie, nelle città come nelle campagne , non conoscono differenza. Si aggiunge la violenza sulle donne inermi e,come se non bastasse peggio ancora, sulle ragazzine,fiori ancora sul punto di sbocciare. Alla violenza non c’è limite se ci sono in gioco milioni di dollari. In questa foresta di bestie umane spiccano tre colombe rappresentate molto bene da Deborah Kara Unger. Andy Garcia e Forest Whitaker ed Eva Longoria, rispettivamente Morgan Swinton,sorella di Bruce a capo della multinazionale per la privatizzazione dell’acqua, Jack Begosian,radiocronista,Francisco Francis che si batte per la libertà ed i diritti umani,Mia Francs, la sua coraggiosa moglie.
La fotografia è apprezzabile, veloce come ogni azione impone, l’ambiente vero, il ritmo non conosce pause. Buono il dialogo, giustificate le sparatorie, il finale anticipato è una nota negativa, anche se evita un eccesso di adrenalina nello spettatore,partecipe alla buona o cattiva azione, l’oscura verità! Pur sapendo di andare controcorrente non posso dare meno di tre stelle, anzi merita qualcosa in più.chibar22@libero.it
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luigi chierico
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domenica 28 settembre 2014
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Peccato che questo film sia uscito in sordina senza il clamore che avrebbe meritato, ma visto il film, più che dignitoso, se ne comprendono le ragioni.
Tratta una materia scottante, che brucia al punto che piuttosto che spegnerla se ne sta lontano, distaccati, quasi a dire con Totò:”la questione non mi tange”.
L’argomento è trattato con feroce schiettezza; “al diavolo”, “meglio non parlarne”!
Le scene di una violenza e ferocia inaudite non sono un’oscura verità, sono la verità alla luce del giorno in centinaia di nazioni, che in passato ed in presente hanno conosciuto la sopraffazione del potere da ovunque provenga, dall’interno o dall’esterno. Già, perché non basta il tiranno ad imporre la sua legge, che comunque corre dei rischi, ma c’è chi standone a casa, al sicuro, forse anche stimato ed apprezzato, alle spalle soffia sul fuoco, costi quel che costi, lui è al sicuro.
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Peccato che questo film sia uscito in sordina senza il clamore che avrebbe meritato, ma visto il film, più che dignitoso, se ne comprendono le ragioni.
Tratta una materia scottante, che brucia al punto che piuttosto che spegnerla se ne sta lontano, distaccati, quasi a dire con Totò:”la questione non mi tange”.
L’argomento è trattato con feroce schiettezza; “al diavolo”, “meglio non parlarne”!
Le scene di una violenza e ferocia inaudite non sono un’oscura verità, sono la verità alla luce del giorno in centinaia di nazioni, che in passato ed in presente hanno conosciuto la sopraffazione del potere da ovunque provenga, dall’interno o dall’esterno. Già, perché non basta il tiranno ad imporre la sua legge, che comunque corre dei rischi, ma c’è chi standone a casa, al sicuro, forse anche stimato ed apprezzato, alle spalle soffia sul fuoco, costi quel che costi, lui è al sicuro.
Mi riferisco alle tante multinazionali, ai tanti venditori di mine e di armi, a tanti speculatori sulla droga, sui diamanti, sulle miniere, ai venditori di medicinali ecc. che non fanno proprio nulla per gli oppressi se non per il proprio interesse, addirittura speculando sulla buona fede. Il film è tutto qui. Le scene dei massacri per le strade, nelle boscaglie, nelle città come nelle campagne , non conoscono differenza. Si aggiunge la violenza sulle donne inermi e,come se non bastasse peggio ancora, sulle ragazzine,fiori ancora sul punto di sbocciare. Alla violenza non c’è limite se ci sono in gioco milioni di dollari. In questa foresta di bestie umane spiccano tre colombe rappresentate molto bene da Deborah Kara Unger. Andy Garcia e Forest Whitaker ed Eva Longoria, rispettivamente Morgan Swinton,sorella di Bruce a capo della multinazionale per la privatizzazione dell’acqua, Jack Begosian,radiocronista,Francisco Francis che si batte per la libertà ed i diritti umani,Mia Francs, la sua coraggiosa moglie.
La fotografia è apprezzabile, veloce come ogni azione impone, l’ambiente vero, il ritmo non conosce pause. Buono il dialogo, giustificate le sparatorie, il finale anticipato è una nota negativa, anche se evita un eccesso di adrenalina nello spettatore,partecipe alla buona o cattiva azione, l’oscura verità! Pur sapendo di andare controcorrente non posso dare meno di tre stelle, anzi merita qualcosa in più.chibar22@libero.it
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luigi chierico
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giovedì 25 settembre 2014
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Tratta una materia scottante, che brucia al punto che piuttosto che spegnerla se ne sta lontano, distaccati, quasi a dire con Totò:”la questione non mi tange”.
L’argomento è trattato con feroce schiettezza; “al diavolo”, “meglio non parlarne”!
Le scene di una violenza e ferocia inaudite non sono un’oscura verità, sono la verità alla luce del giorno in centinaia di nazioni, che in passato ed in presente hanno conosciuto la sopraffazione del potere da ovunque provenga, dall’interno o dall’esterno. Già, perché non basta il tiranno ad imporre la sua legge, che comunque corre dei rischi, ma c’è chi standone a casa, al sicuro, forse anche stimato ed apprezzato, alle spalle soffia sul fuoco, costi quel che costi, lui è al sicuro.
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Peccato che questo film sia uscito in sordina senza il clamore che avrebbe meritato, ma visto il film, più che dignitoso, se ne comprendono le ragioni.
Tratta una materia scottante, che brucia al punto che piuttosto che spegnerla se ne sta lontano, distaccati, quasi a dire con Totò:”la questione non mi tange”.
L’argomento è trattato con feroce schiettezza; “al diavolo”, “meglio non parlarne”!
Le scene di una violenza e ferocia inaudite non sono un’oscura verità, sono la verità alla luce del giorno in centinaia di nazioni, che in passato ed in presente hanno conosciuto la sopraffazione del potere da ovunque provenga, dall’interno o dall’esterno. Già, perché non basta il tiranno ad imporre la sua legge, che comunque corre dei rischi, ma c’è chi standone a casa, al sicuro, forse anche stimato ed apprezzato, alle spalle soffia sul fuoco, costi quel che costi, lui è al sicuro.
Mi riferisco alle tante multinazionali, ai tanti venditori di mine e di armi, a tanti speculatori sulla droga, sui diamanti, sulle miniere, ai venditori di medicinali ecc. che non fanno proprio nulla per gli oppressi se non per il proprio interesse, addirittura speculando sulla buona fede. Il film è tutto qui. Le scene dei massacri per le strade, nelle boscaglie, nelle città come nelle campagne , non conoscono differenza. Si aggiunge la violenza sulle donne inermi e,come se non bastasse peggio ancora, sulle ragazzine,fiori ancora sul punto di sbocciare. Alla violenza non c’è limite se ci sono in gioco milioni di dollari. In questa foresta di bestie umane spiccano tre colombe rappresentate molto bene da Deborah Kara Unger. Andy Garcia e Forest Whitaker ed Eva Longoria, rispettivamente Morgan Swinton,sorella di Bruce a capo della multinazionale per la privatizzazione dell’acqua, Jack Begosian,radiocronista,Francisco Francis che si batte per la libertà ed i diritti umani,Mia Francs, la sua coraggiosa moglie.
La fotografia è apprezzabile, veloce come ogni azione impone, l’ambiente vero, il ritmo non conosce pause. Buono il dialogo, giustificate le sparatorie, il finale anticipato è una nota negativa, anche se evita un eccesso di adrenalina nello spettatore,partecipe alla buona o cattiva azione, l’oscura verità! Pur sapendo di andare controcorrente non posso dare meno di tre stelle, anzi merita qualcosa in più.chibar22@libero.it
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cipis
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sabato 20 aprile 2013
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la verità poche volte vince
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All'interno di un film d'azione ,che di per sè attira la massa,ci troviamo di fronte ad un tema sociale e politico fortemente impegnato.Si tratta del consueto predominio delle multinazionali sui paesi poveri,che vengono ingannati e costretti con la forza a subire programmi iniqui,in cambio di denaro allo stato, che si avvale dei militari contro il popolo.In questo caso si tratta del "commercio dell'"acqua";si proibisce alla gente di usufruirne,compresa l'acqua piovana.Così tra epidemie di tifo e repressioni armate nei confronti di chi tenta di ribellarsi e fuggire altrove,si giunge a vere e proprie stragi,che il mondo non conosce e contro le quali non c'è speranza di salvezza.
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purplerain
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martedì 16 aprile 2013
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per potere e per denaro!
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Il tema delle multinazionali che hanno i propri interessi in paesi poveri da qualche parte nel mondo è sicuramente un argomento non nuovo e già trattato in altri film. Anche qui il tema principale è dunque il potere del Dio denaro: una multinazionale provoca un attacco di tifo in un paesaggio e per coprire tutto, per evitare perdite di milioni, uccide tutti, appoggiata dall’esercito locale che, alimentato dai soldi sporchi di tale società, non si risparmia di fare il lavoro sporco per cancellare tutte le tracce. Per fortuna, come spesso accade, per ogni cattivo vi è una contrapposizione, una buona persona che decide di combattere i potenti. In questo caso i buoni sono due e hanno i volti di Andy Garcya, un ex agente C.
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Il tema delle multinazionali che hanno i propri interessi in paesi poveri da qualche parte nel mondo è sicuramente un argomento non nuovo e già trattato in altri film. Anche qui il tema principale è dunque il potere del Dio denaro: una multinazionale provoca un attacco di tifo in un paesaggio e per coprire tutto, per evitare perdite di milioni, uccide tutti, appoggiata dall’esercito locale che, alimentato dai soldi sporchi di tale società, non si risparmia di fare il lavoro sporco per cancellare tutte le tracce. Per fortuna, come spesso accade, per ogni cattivo vi è una contrapposizione, una buona persona che decide di combattere i potenti. In questo caso i buoni sono due e hanno i volti di Andy Garcya, un ex agente C.I.A. dall’oscuro passato, e Forest Whitaker. Anche qui, in questo film, in nome del potere, in nome del denaro, assistiamo a ciò che purtroppo vediamo anche nella vita reale e non solo nei film: persone che sono al potere che senza scrupoli sacrificano le vite di innocenti per il proprio tornaconto; certo è una vecchia storia, in altri film si è parlato dello stesso argomento ma è un discorso che non finisce mai di interessare, se poi nel film il cast comprende attori di un certo calibro allora il film ne guadagna in interesse. La sceneggiatura e il montaggio del film sono molto ben curati e anche nelle scene di sparatorie, tra cecchini e inseguimenti in auto, si capisce bene lo sviluppo della trama senza confusione. Si conclude con una leggera tiritera sul perché gli uomini si comportano in un certo modo, sul passato che ritorna e sul fatto che per soldi si fa tutto. Finale un po’ al miele!!!
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