È stato il figlio |
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Un film di Daniele Ciprì.
Con Toni Servillo, Giselda Volodi, Alfredo Castro, Fabrizio Falco, Aurora Quattrocchi.
continua»
Drammatico,
durata 90 min.
- Italia 2012.
- Fandango
uscita venerdì 14 settembre 2012.
MYMONETRO
È stato il figlio
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Evviva i buoni film!di Maria F.Feedback: |
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martedì 26 novembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Famiglia meridionale che vive arrangiandosi. Da sempre tirano a campare con un unico introito. Senza grandi pretese. Si accontentano di quei pochi “piccioli” che il capofamiglia racimola vendendo ferro estratto da imbarcazioni in disuso. Insomma, sopravvivono. Serenella di otto anni, la figlia prediletta con un carattere volitivo muore a causa di un proiettile vagante e la famiglia beneficia di un rimborso molto cospicuo messo a disposizione dallo Stato. Nell’attesa di riscuotere, contraggono debiti, per cui quando finalmente entreranno in possesso del denaro, al netto del dovuto, resterà loro una somma che insieme decidono di investire nell’acquisto di una Mercedes. Tancredi, il fratello maggiore invece, a causa del suo carattere schivo e discreto non è tenuto in molta considerazione, continuamente vessato dal padre, riesce ad avere una bella intesa solo col nonno, che lo accetta senza giudicarlo rispettando i suoi tempi e non facendolo sentire mai inadeguato per quel suo vivere la vita sempre con la testa fra le nuvole e a un ritmo lento rispetto all’ambiente di adolescenti del quartiere . La sua autostima è ai minimi termini . La sola volta che ha voluto dimostrare a se stesso di poter essere in grado di fare qualcosa di diverso, sollecitato a trasgredire dal cugino Masino - apprezzato da tutti per i suoi traffici, ha sottratto al padre le chiavi della Mercedes provocando l’ira selvaggia di questi che accortosi di quanto avvenuto, continuava come un ossesso a inveire e a pestarlo malamente, fino all’intervento di Masino che per interrompere quella violenza uccide l’inviperito padre. I Ciraulo restano così senza fonte di sostentamento. I membri della famiglia, rivelandosi tutti famelici, capeggiati dalla cinica nonna decidono che poiché Tancredi non sarebbe in grado di “camparli” dovrà sostituirsi all’assassino Masino che in cambio s’impegnerà a mantenerli tutti per tutta la vita. La figura del nonno in questa parte finale del film, scompare, facendoci intendere che per quanto amasse il nipote non avrebbe mai rinunciato all’opportunità di continuare a essere sostentato, e così il ragazzo abbandonato dalle persone che avrebbero dovuto proteggerlo, acconsente allo scambio di persona perché incapace di opporsi, e convinto che la sua inadeguatezza a mantenerli tuttti, sia un motivo valido di colpevolezza.
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