ultimoboyscout
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mercoledì 23 gennaio 2013
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l'inchiostro che sa di verità.
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Morale: bisognaperdersi prima di trovare la propria strada. Ed è esattamente quello che succede a Paul Kemp/Johnny Depp, giornalista e scrittore in crisi, bevitore scellerato che trova lavoro presso un giornale di terz'ordine a San Juan di Porto Rico come compilatore di oroscopi. Tra colleghi e amicizie borderline e una certa predisposizione al balordone più totale, Kemp, sprofonda nella palude della moralità, finendo in un losco affare immobiliare e trovandosi innamorato senza freni della donna di un altro. Il fil è tratto dal romanzo "Cronache del rum" del giornalista Hunter S. Thompson ed è un tributo allo stesso autore autore e al suo linguaggio.
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Morale: bisognaperdersi prima di trovare la propria strada. Ed è esattamente quello che succede a Paul Kemp/Johnny Depp, giornalista e scrittore in crisi, bevitore scellerato che trova lavoro presso un giornale di terz'ordine a San Juan di Porto Rico come compilatore di oroscopi. Tra colleghi e amicizie borderline e una certa predisposizione al balordone più totale, Kemp, sprofonda nella palude della moralità, finendo in un losco affare immobiliare e trovandosi innamorato senza freni della donna di un altro. Il fil è tratto dal romanzo "Cronache del rum" del giornalista Hunter S. Thompson ed è un tributo allo stesso autore autore e al suo linguaggio. Depp lo interpreta al naturale , è un centro di passività che trova reazione e redenzione (solo alla fine) e che attrae verso di se un teatrino più che emblematico fatto di situazioni e personaggi tipici se non addirittura folkloristici qualu ubriaconi, maneggioni e smanettoni, yankee reazionari e latini incattiviti da un sistema che li esclude e li emargina. E' un ritratto dell'altra, sporca faccia della medaglia del sogno americano, un american dream al contrario, puzzolente e pieno di pustole che produrrà Nixon, colpi di stato e movimenti di reazione e liberazione. Il problema è che è tutto troppo prevedibile e che il regista rimane in superficie, giocando (facile) sul contesto e su una mitologia tardo-hemingwayana. Tecnicamente ineccepibile, bellissime e indovinate le musiche, è una vera goduria per gli amanti del vintage ma soffre la narrazione e la consequenzialitàdegli eventi è del tutto in agonia. E' una sorta di paura e delirio a Porto Rico in cui Depp è l'alter ego di Thompson (dopo averlo già impersonato proprio in "Paura e delirio a Las Vegas") e si muove nei suoi adorati Caraibi. L'attore è perfetto (chi meglio di lui poteva farlo?) ma è la solita storia di eccessi, stravizi, belle donne con pochissimi guizzi.
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tanus78
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mercoledì 24 ottobre 2012
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meglio andare a bere qualcosa al bar
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Un film assolutamente insulso, con tante belle immagini, buoni attori, buona messa in scena ma scritto malissimo, senza un solo "filo" dei tanti che venga svolto in maniera compiuta. Verrebbe quasi da pensare ad una marchetta per Depp se non fosse che vive più che bene grazie al pirata Jack Sparrow. Soldi buttati, meglio una televendita.
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g_andrini
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martedì 25 settembre 2012
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buon film.
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A mio parere è la parodia dell'industria cinematografica. C'è un po' di tutto, soldi, droghe, sesso. La prima parte del film è molto buona, poi la trama decade un po'. L'ambientazione è magnifica, con Depp su buoni livelli. Più che guardabile.
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alex2044
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venerdì 17 agosto 2012
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sconbinato ma simpatico
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Mezza stella in più per la simpatia degli attori,tutti bravi e credibili.
Inoltre ho visto il film in un cinema all'aperto molto gradevole.
Per il resto il film non è completamente riuscito faticando a trovare una cifra stilistica coerente. L'ambientazione e la ricostruzione storica sono corrette.Ci sono inoltre alcune battute azzeccate ed anche una gag durante la quale tutto il pubblico rideva. Per una sera d'estate sotto le stelle un piacevole passatempo.
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mr.zeus
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mercoledì 18 luglio 2012
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imperdibile sceneggiatura e cast
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Il film di buonissima sceneggiatura e un cast niente male che trova l'apice in Johnny Depp nel suo più pieno e maturo modo di recitare. L'ambientazione esotica che immerge in un paese ricco di varietà in una società sporca e corrotta. L'amore per la verità e la giustizia che si dibattono nel protagonista combattute dalla voglia di denaro e prestigio emergono lasciando lo spettatore in un primo momento insoddisfatto ma di seguito felice.
Nobile recitazione di una storia realmente accaduta accompagnata dalla tendenza viziosa del bere dei protagonisti nella quale, nonostante tutto, sembra trovino ispirazione e coraggio per far emergere le loro virtù.
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andrea bazzarini
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domenica 24 giugno 2012
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the rum diary
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Quando insieme ai titoli di testa di The Rum Diary parte Volare sembra per un attimo di essere a vedere il nuovo Woody Allen, ma qui canta Dean Martin e non Modugno. Johnny Depp ricorda l'amico (gonzo) giornalista Hunter S. Thompson con questo adattamento cinematografico, di cui è anche produttore e che in America è stato un flop, di uno dei suoi primi romanzi.
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Quando insieme ai titoli di testa di The Rum Diary parte Volare sembra per un attimo di essere a vedere il nuovo Woody Allen, ma qui canta Dean Martin e non Modugno. Johnny Depp ricorda l'amico (gonzo) giornalista Hunter S. Thompson con questo adattamento cinematografico, di cui è anche produttore e che in America è stato un flop, di uno dei suoi primi romanzi. Il freelance Paul Kemp (Depp) crede nella lotta sovversiva del reporter ma finisce per dedicarsi agli oroscopi, alloggia all'hotel Xanadu e si sveglia con occhi iniettati di sangue causa abuso di alcol e droghe. Puerto Rico negli anni '60 è in fermento rivoluzionario, imperi nati da speculazioni edilizie si affacciano vicino alla spiaggia, mentre il visionario Kemp profetizza che in America l'irlandese (JFK) vincerà le elezioni ma lo faranno fuori. I problemi cominciano quando dal mare della prima luna spunta la sirena Chenault, Amber Heard, fiancée del faccendiere politico due facce Aaron Eckhart.
Lo spirito folle e innocente di Thompson rifiuta la corruzione e viene riportato al cinema da Depp dopo Paura e delirio a Las Vegas del 1998, in una Puerto Rico che fa strike con le bottiglie di rum al posto dei birilli, dove i giornali sono in perdita fallimentare proprio come ai giorni nostri, e Kemp a caccia del reportage scandalo mostra l'aspetto più debole e autodistruttivo degli uomini come lui, rifugiandosi nell'alcol e finendo per fare del male solo a se stesso. Depp pare finalmente levarsi di dosso i panni di Jack Sparrow e combina un vibrante duetto con la bellezza bionda in ascesa di Amber Heard, sole cuore e amore del film.
Tattile trip allucinato a base di mescalina e misteriose droghe liquide che gocciolano negli occhi; i combattimenti dei galli fanno da sfondo a questa vita maledetta oltre i confini del mondo, lenta e nostalgica visione di una realtà che sta per scoprire il forziere fantasma. "Dritto alla meta e conquista la preda" diceva Captain Jack, qui invece si cita Oscar Wilde ("si conosce il prezzo di tutto ma il valore di niente") e, anche se lo humour non punge come vorrebbe, il film si ciba avidamente di colori caldi e della presenza di Amber Heard, si adegua al sensazionalismo del postmoderno (lingua a forma di serpente che esce dalla bocca), e subisce il solito pessimo sottotitolo postumo aggiunto dalla distribuzione italiana. La frase da dire: "Sei strafatto amico, beviti del rum".
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giacomogabrielli
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venerdì 1 giugno 2012
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alcolizzato. **
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Johnny Depp torna in un filmetto guardabile dai tratti brillanti anche se non troppo. Il regista di 'Shakespeare a Colazione' ripiomba sul grande schermo dopo 20 anni (il suo ultimo film da regista risale al 1992), dirigendo un prodotto sì anche evitabile, ma al contempo non poi così malaccio. Anche se presenta momenti fiacchi ed una durata non proprio leggera, il tutto più o meno scorre grazie a situazioni che vedono un Depp inedito e come sempre bravo, che però alla fin fine deviano quello che poteva essere un risultato migliore, con una storia che potenzialmente più attaccata al motivo per cui il protagonista sta a Puerto Rico e non limitarsi a sketch 'comici' tra i vari protagonisti, seppur divertenti.
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Johnny Depp torna in un filmetto guardabile dai tratti brillanti anche se non troppo. Il regista di 'Shakespeare a Colazione' ripiomba sul grande schermo dopo 20 anni (il suo ultimo film da regista risale al 1992), dirigendo un prodotto sì anche evitabile, ma al contempo non poi così malaccio. Anche se presenta momenti fiacchi ed una durata non proprio leggera, il tutto più o meno scorre grazie a situazioni che vedono un Depp inedito e come sempre bravo, che però alla fin fine deviano quello che poteva essere un risultato migliore, con una storia che potenzialmente più attaccata al motivo per cui il protagonista sta a Puerto Rico e non limitarsi a sketch 'comici' tra i vari protagonisti, seppur divertenti. Per il resto la realizzazione è ben riuscita, con ottime location sfruttate bene, bella fotografia con toni 'da rum' e un cast capace. Se l'azione principale del film, bere del rum, può sembrare assurda, è invece tutt'altro che stupida: è il fattore attorno al quale ruota tutto, che colora, gestisce i colpi di scena e determina le varie direzioni che prende via via il film. Dunque, se nella storia Depp fallisce la sua missione, il film invece si salva, restando un prodotto che può ritagliarsi un posto tra i film che riescono a conciliare una certa autorialità con l'intrattenimento. ALCOLIZZATO **
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ando_89
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martedì 22 maggio 2012
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alberghi, flirt e lsd
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The Rum Diary è il racconto dell'esperienza di Hunter S. Thompson a Porto Rico nel 1960. Si intrecciano una storia d'amore ("non confondere l'amore con la lussuria, è come l'ubriachezza con il giudizio"), una riflessione critica socio economica e l'amicizia di due giornalisti scapestrati con una sfrenata passione per l'ebbrezza. Forse la troppa carne al fuoco rischia di far perdere forza al complesso ma trovo che abbia comunque molti meriti. Ho trovato saggia l'invettiva verso lo sfruttamento turistico dell'isola e le critiche verso un certo tipo di giornalismo, divertenti le gag di Kemp e Sala tra sbronze. inseguimenti. galline e sperimentazioni di misteriosi liquidi allucinogeni, un pò debole l'avventura con la monrosissima Ambrer Heard.
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The Rum Diary è il racconto dell'esperienza di Hunter S. Thompson a Porto Rico nel 1960. Si intrecciano una storia d'amore ("non confondere l'amore con la lussuria, è come l'ubriachezza con il giudizio"), una riflessione critica socio economica e l'amicizia di due giornalisti scapestrati con una sfrenata passione per l'ebbrezza. Forse la troppa carne al fuoco rischia di far perdere forza al complesso ma trovo che abbia comunque molti meriti. Ho trovato saggia l'invettiva verso lo sfruttamento turistico dell'isola e le critiche verso un certo tipo di giornalismo, divertenti le gag di Kemp e Sala tra sbronze. inseguimenti. galline e sperimentazioni di misteriosi liquidi allucinogeni, un pò debole l'avventura con la monrosissima Ambrer Heard. Menzione d'onore per un folle Ribisi. Concordo con la definizione "omaggio classicheggiante" ma l'estetica bella e fredda e il rum che scalda i cuori trovano un insolito connubio. Si cerca anche una rivalsa contro i potenti speculatori edilizi ma finisce tragicamente (o gloriosamente?) con un furto nell'albeggiare caraibico.
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doni64
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venerdì 11 maggio 2012
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film scialbo...poco appassionante
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Forse perche' vedendo il trailer al cinema mi aspettanto molto di piu' ma onestamente lo giudico un film scialbo...inutile...che...non lascia traccia..voto 6+
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dario85
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mercoledì 9 maggio 2012
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dare un prezzo alle cose e non conoscere il valore
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Che bella storia!!! Quanti buoni propositi nei sogni di un uomo e kemp arriva a Puerto Rico per realizzarli, i suoi nella realtà e i nostri nell'immaginario. Un giornalista bevitore, un fotografo, un alcolizzato, una donna bellissima e disinibita, uomini senza scrupoli, sono le persone che popolano l'isola negli anni '60 nel nostro racconto. Bruce Robinson con grande maestria disegna le scene del film lasciandoci incantati per i colori, i suoni, le speranze disilluse. Una magnifica fotografia, splendidi costumi, gli oggetti d'epoca e la bravura di tutti gli attori ci fanno sognare, ci fanno rivivere un'isola, la storia e mille sogni. Un grande jhonny Depp, che muovendosi tra citazioni indimenticabili e su automobili bellissime, ci regala umorismo e grasse risate, ma anche il piacere delle speranza e del continuare a lottare per un ideale.
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Che bella storia!!! Quanti buoni propositi nei sogni di un uomo e kemp arriva a Puerto Rico per realizzarli, i suoi nella realtà e i nostri nell'immaginario. Un giornalista bevitore, un fotografo, un alcolizzato, una donna bellissima e disinibita, uomini senza scrupoli, sono le persone che popolano l'isola negli anni '60 nel nostro racconto. Bruce Robinson con grande maestria disegna le scene del film lasciandoci incantati per i colori, i suoni, le speranze disilluse. Una magnifica fotografia, splendidi costumi, gli oggetti d'epoca e la bravura di tutti gli attori ci fanno sognare, ci fanno rivivere un'isola, la storia e mille sogni. Un grande jhonny Depp, che muovendosi tra citazioni indimenticabili e su automobili bellissime, ci regala umorismo e grasse risate, ma anche il piacere delle speranza e del continuare a lottare per un ideale. Assolutamente da non perdere.
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