Titolo originale The Mechanic.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 92 min.
- USA 2011.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 24agosto 2011.
MYMONETROProfessione Assassino
valutazione media:
2,69
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dai remake ci si aspetta sempre il peggio, ma fino a questo punto. Improponibile il pragone con l'originate, Statham è un buon attore , ritenuto erede dei tamarreschi commando, rambo e fetenzie peggiori.Additati come reazionari, ma si trattava solo di fumetti, ora con l'abbuffata di Dc comics e Marvel originali, il genere va aggiornato. Chiaramente non reinventato, i rischi vanno ridotti al minimo, attori sicuri, storie iperscontate, etc. Statham è ormai maturo per abbandonare il tamarresco, lo è sempre stato, ma il cinema con il quale è arrivato al successo è l'action di bassa lega. Questo inutile polpettone è soporifero quanto il minias.
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Dai remake ci si aspetta sempre il peggio, ma fino a questo punto. Improponibile il pragone con l'originate, Statham è un buon attore , ritenuto erede dei tamarreschi commando, rambo e fetenzie peggiori.Additati come reazionari, ma si trattava solo di fumetti, ora con l'abbuffata di Dc comics e Marvel originali, il genere va aggiornato. Chiaramente non reinventato, i rischi vanno ridotti al minimo, attori sicuri, storie iperscontate, etc. Statham è ormai maturo per abbandonare il tamarresco, lo è sempre stato, ma il cinema con il quale è arrivato al successo è l'action di bassa lega. Questo inutile polpettone è soporifero quanto il minias. Forsei oltre all'originale , qualcuno citerà Melville, per favore, uccidere il padre, il mentore, il tradimento del medesimo, una sceneggiatura mediocre, meccanica, noiosa. Per un film inutile, macanico, noioso.
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Discreto rifacimento di quel "The mechanic" con Charles Bronson, sostituito da un ottimo Jason statham, uomo forte degli action del momento. Simon west dirige alla grande senza concedere fiato e facendo parlare l'attore londinese dopo si minuti (per Bronson furono addirittura sedici!) al termine di una scena mozzafiatante e solo dopo aver messo su il Trio per pianoforte numero 2 in Mi bemolle maggiore di Schubert, proprio lo stesso utilizzato da Kubrick per "Barry London". Il meccanico è un antieroe che uccide criminali e gentaglia, ma ha anche un cuore che lo porterà ad addestrare il figlio dell'amico che aveva dovuto uccidere in precedenza. Rispetto all'originale prende il sopravvento il lato action a scapito di quello melo e di quello edipico e West, da buon artigiano, ci mette del suo nel rifacimento di un classico nero, seppur piccolo e dimenticato.
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Discreto rifacimento di quel "The mechanic" con Charles Bronson, sostituito da un ottimo Jason statham, uomo forte degli action del momento. Simon west dirige alla grande senza concedere fiato e facendo parlare l'attore londinese dopo si minuti (per Bronson furono addirittura sedici!) al termine di una scena mozzafiatante e solo dopo aver messo su il Trio per pianoforte numero 2 in Mi bemolle maggiore di Schubert, proprio lo stesso utilizzato da Kubrick per "Barry London". Il meccanico è un antieroe che uccide criminali e gentaglia, ma ha anche un cuore che lo porterà ad addestrare il figlio dell'amico che aveva dovuto uccidere in precedenza. Rispetto all'originale prende il sopravvento il lato action a scapito di quello melo e di quello edipico e West, da buon artigiano, ci mette del suo nel rifacimento di un classico nero, seppur piccolo e dimenticato. Statham si esalta in film come questi, l'Oscar probabilmente non lo vincerà mai. è un attore fisico e non di mimica o di pensiero, ma almeno la maggior parte delle scene le gira in prima persona e senza controfigura. Ne esce un action solido ma tamarro, in versione liberamente aggiornata rispetto a quello di Winner con Statham e Foster che in coppia funzionano a meraviglia. Ennesima dimostrazione che l'ex trasportatore di Besson è l'unico, vero erede di Stallone e Schwarzenegger, ben più di Diesel e The Rock e ottima occasione per riscoprire "The mechanic" uscito nel novembre del '72, una chicca andata pian piano sparendo. Foster interpreta il ruolo che fu di Jean-Michael Vincent, mentre la svedese Mini Anden sostituisce la fascinosissima Jill Ireland, vera moglie di Bronson.
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Film senza grosse sbavature, con una trama sicuramente non troppo articolata e per menti semplici, che regala una buona ora e mezza tra omicidi, vendette e sparatorie. Statham, ormai uno dei migliori attori dei film d'azione insieme a Vin Diesel, si cala come pochi nella parte del duro e puro, un assassino senza pietà, che quando si trova incaricato di uccidere il proprio mentore, lo fa senza pensarci troppo. Ma al suo funerale, impietosito dal figlio sbandato e senza più la figura paterna a causa sua, lo accoglierà nel proprio rifugio, per insegnargli il mestiere e riuscire a dare un senso alla sua misera vita, ma tenendogli nascosto da chi suo padre possa essere stato ucciso.
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Film senza grosse sbavature, con una trama sicuramente non troppo articolata e per menti semplici, che regala una buona ora e mezza tra omicidi, vendette e sparatorie. Statham, ormai uno dei migliori attori dei film d'azione insieme a Vin Diesel, si cala come pochi nella parte del duro e puro, un assassino senza pietà, che quando si trova incaricato di uccidere il proprio mentore, lo fa senza pensarci troppo. Ma al suo funerale, impietosito dal figlio sbandato e senza più la figura paterna a causa sua, lo accoglierà nel proprio rifugio, per insegnargli il mestiere e riuscire a dare un senso alla sua misera vita, ma tenendogli nascosto da chi suo padre possa essere stato ucciso. Quando il protagonista scoprirà la verità sull'infausto incarico assegnatogli dalla propria agenzia, sarà lui stesso insieme con il "nuovo" assassino a cercare vendetta. [-]
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Professione Assassino (The Mechanic), film (2011) di Simon West con Jason Statham, Ben Foster, Tony Goldwyn, Donald Sutherland, Jeff Chase, Mini Anden, John McConnell, Stuart Greer, Lance Nichols, David, Leitch, Christa Campbell, James Logan
Come catalogare questo magnifico film? Thriller? Noir? Action movie? Western contemporaneo? Non basta una sola definizione: sembra la summa e il meglio di tutti. Nessuna esagerazione: il film comincia con una confessione da parte del protagonista che non lascia dubbi sulla sua professione già preannunciata nel titolo italiano e che nonostante la sua inaccettabilità morale stabilisce subito con lo spettatore un rapporto empatico.
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Professione Assassino (The Mechanic), film (2011) di Simon West con Jason Statham, Ben Foster, Tony Goldwyn, Donald Sutherland, Jeff Chase, Mini Anden, John McConnell, Stuart Greer, Lance Nichols, David, Leitch, Christa Campbell, James Logan
Come catalogare questo magnifico film? Thriller? Noir? Action movie? Western contemporaneo? Non basta una sola definizione: sembra la summa e il meglio di tutti. Nessuna esagerazione: il film comincia con una confessione da parte del protagonista che non lascia dubbi sulla sua professione già preannunciata nel titolo italiano e che nonostante la sua inaccettabilità morale stabilisce subito con lo spettatore un rapporto empatico. Questo killer professionista, bello, prestante e dallo sguardo gradevole, come un meccanico eccellente che armonizza tutti i congegni affinché il motore funzioni alla perfezione, senza alcuna possibilità di errore, non va mai in panne; ogni operazione predisposta a puntino, è portata a termine con successo e soddisfazione da parte dei mandanti e del killer che intasca il cospicuo compenso ai danni della vittima eliminata nella maniera più brutale. Questo killer è diverso da quelli Pinteriani di The Dumb Waiter, niente di quanto dice è banale o ridondante, tutto è misurato come in una ricetta scientifica che può solo avere risultati indiscutibili. Mostro credibile, non è tutto nero, infatti se ne indovina un piccolo tallone d’Achille: non è completamente sordo ai richiami del cuore e per questo non si può non restarne affascinati, rimanendo bloccati davanti allo schermo, sperando che la sua storia vada avanti all’infinito. Elegante, non dimentica il bene ricevuto, per questo non svolge volentieri il mandato che gli impone l’eliminazione del suo mentore, da cui tutto ha imparato e che lo porterà a restituire il favore al figlio di quello, quando chi chiederà di ”lavorare “ nello stesso settore. Splendide azioni rocambolesche, che a tratti ricordano, quelle di Spiderman per l’agilità dei due interpreti principali, numerosi e imprevedibili colpi di scena tolgono il respiro e stregano lo spettatore perso nella bella colonna sonora. Applausi!!!!!!!!!!!!!
Rita Branca [-]
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Il pubblico più giovane difficilmente lo conosce, eppure Charles Bronson è stato 'il duro dagli occhi di ghiaccio' per eccellenza in un lungo periodo che va dagli anni '50 ai primi anni '90, con picchi di popolarità durante gli anni sessanta e settanta, grazie a western come I magnifici sette e C'era una volta il west. Ma Bronson è rimasto nell'immaginario collettivo anche e soprattutto nei film dal setting contemporaneo, come la fortunata serie de Il giustiziere della notte e Professione assassino. Quest'ultimo, uscito nel '72 e ad oggi cult di genere, lo voleva come un infallibile assassino, la cui abilità nell'uccidere in maniera 'pulita' e senza destare sospetti lo rende una leggenda del settore, fino al giorno in cui insegnerà tutti i trucchi del mestiere al figlio di una sua vittima.
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Il pubblico più giovane difficilmente lo conosce, eppure Charles Bronson è stato 'il duro dagli occhi di ghiaccio' per eccellenza in un lungo periodo che va dagli anni '50 ai primi anni '90, con picchi di popolarità durante gli anni sessanta e settanta, grazie a western come I magnifici sette e C'era una volta il west. Ma Bronson è rimasto nell'immaginario collettivo anche e soprattutto nei film dal setting contemporaneo, come la fortunata serie de Il giustiziere della notte e Professione assassino. Quest'ultimo, uscito nel '72 e ad oggi cult di genere, lo voleva come un infallibile assassino, la cui abilità nell'uccidere in maniera 'pulita' e senza destare sospetti lo rende una leggenda del settore, fino al giorno in cui insegnerà tutti i trucchi del mestiere al figlio di una sua vittima...
L'attuale remake del film, firmato da Simon West (Con Air e il primo Tomb Raider), riprende a grandi linee la trama dell'originale ma con un'ambientazione moderna e un'interprete d'eccezione: Jason Statham, attuale re del cinema action d'oltreoceano. La formula è naturalmente svecchiata e modernizzata, non solo come ambientazioni ma anche come tempistiche e tipo di scene d'azione, ma questo non si traduce -per fortuna- in una pellicola dalla freneticità insensata come ci si potrebbe aspettare. West, memore dei ritmi cadenzati di certi film con Bronson, punta all'impatto emotivo prima che a quello visivo, che pur resta altamente soddisfacente anche per il pubblico più dedito all'azione. La psicologia dei personaggi è ben delineata, e anche se il rapporto tra i personaggi di Statham e del suo 'pupillo' Ben Foster si dispiega in un arco di tempo forse troppo breve, Professione Assassino non manca di sottolineare il controverso legame umano che li accomuna.
Crudo, conciso, efficace: The mechanic è un action thriller senza fronzoli, che va dritto al cuore senza divagare. Come un perfetto assassino.
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Leggendo Jason Statham tra i nomi degli attori e sapendolo il protagonista uno si fa un'idea sulla base dei sui film precedenti. Ma qui l'aspettativa viene tradita in pieno e decisamente questo è uno di quei film che non giovano alla sua carriera. Remake banalizzato dell'originale con Charles Bronson si sviluppa lungo una trama scontata vivacizzata qua e la solo da qualche scena obiettivamente ben pensata. Ma non basta, perché il film è caratterizzata da una piattezza che tocca l'apice nella caratterizzazione di tutti i personaggi, tutti individui atteggiati da uomini vissuti e sicuri fino a renderli macchiette. Non uno che lasci scappare un sorriso accennato, non una battuta che possa stemperare un clima talmente sempre teso e serioso che appare fin troppo costruito.
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Leggendo Jason Statham tra i nomi degli attori e sapendolo il protagonista uno si fa un'idea sulla base dei sui film precedenti. Ma qui l'aspettativa viene tradita in pieno e decisamente questo è uno di quei film che non giovano alla sua carriera. Remake banalizzato dell'originale con Charles Bronson si sviluppa lungo una trama scontata vivacizzata qua e la solo da qualche scena obiettivamente ben pensata. Ma non basta, perché il film è caratterizzata da una piattezza che tocca l'apice nella caratterizzazione di tutti i personaggi, tutti individui atteggiati da uomini vissuti e sicuri fino a renderli macchiette. Non uno che lasci scappare un sorriso accennato, non una battuta che possa stemperare un clima talmente sempre teso e serioso che appare fin troppo costruito. Persino i personaggi secondari si comportano e parlano come eroi navigati di lungo corso. Aggiungiamo che il doppiaggio in italiano toglie ancora punti, sia per la voce assegnata a Statham, che non è la solita a cui siamo abituati e che appare molto meno azzeccata del solito, sia per le altre voci degli altri personaggi, anche queste poco indovinate.
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Sono andato al cinema con l'intento di vedere un film carino,uno di quelli che vai a vedere durante l'estate proprio perchè non c'è nient' altro,ma devo dire di essere uscito dalla sala abbastanza soddisfatto. Arthur Bishop (Jason Statham) è un assassino; un professionista che non sbaglia mai,colpendo la sua vittima sempre senza farsi notare e con precisione impeccabile.Ma quando il suo grande amico e mentore Harry (Donald Sutherland) viene assassinato, Bishop non può fare a meno di lasciarsi coinvolgere a livello personale. E così stavolta sarà lui a scegliere il suo successivo incarico: trovare i responsabili della morte del suo amico.
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Sono andato al cinema con l'intento di vedere un film carino,uno di quelli che vai a vedere durante l'estate proprio perchè non c'è nient' altro,ma devo dire di essere uscito dalla sala abbastanza soddisfatto. Arthur Bishop (Jason Statham) è un assassino; un professionista che non sbaglia mai,colpendo la sua vittima sempre senza farsi notare e con precisione impeccabile.Ma quando il suo grande amico e mentore Harry (Donald Sutherland) viene assassinato, Bishop non può fare a meno di lasciarsi coinvolgere a livello personale. E così stavolta sarà lui a scegliere il suo successivo incarico: trovare i responsabili della morte del suo amico.La missione si fa più complicata quando Steve (Ben Foster), il figlio di Harry, gli rivela l'intenzione di vendicare da solo la morte del padre.Bishop ha sempre agito da solo, ma questa volta non può certo voltare le spalle al figlio di Harry.
Una trama apparentemente semplice, tuttavia raccontata con intelligenza e condita con buone scene d'azione. Ottima la colonna sonora e buona scenografia, su livelli molto postivi anche la recitazione. Due colpi di scena finali che fanno sicuramente piacere; unica pecca: dopo un po' la prima parte del film potrebbe diventare noiosa,ma si riprende completamente superata la metà. In conclusione un buon film d'azione estivo,godibile al cinema e ottimo per trascorrere una serata davanti al grande schermo.
Voto: 6/7 [-]
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