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domenica 6 marzo 2022
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critica troppo “competente”:
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Ognuno di noi si presume sia esperto almeno in un settore, ovvero quello in cui lavora. Ci sono settori dove la valutazione di qualcosa è più o meno oggettiva ed altri, come nel caso di specie, in cui il valore di un prodotto ricopre aspetti emotivi e per tanto non sempre facile da catalogare in modo razionale e analitico. Al di là del messaggio che avrebbe voluto far emergere il produttore o chi per lui, il film, emoziona “l’uomo della strada” come me. L’emozione è data da diversi aspetti. Il fatto che ci si può sempre risollevare è il primo, che bisogna buttarsi, tentare, cogliere l’occasione perché la vita ci riserva delle sorprese. In secondo luogo non sottovalutare l’incontro con qualcuno che può cambiarci la vita.
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Ognuno di noi si presume sia esperto almeno in un settore, ovvero quello in cui lavora. Ci sono settori dove la valutazione di qualcosa è più o meno oggettiva ed altri, come nel caso di specie, in cui il valore di un prodotto ricopre aspetti emotivi e per tanto non sempre facile da catalogare in modo razionale e analitico. Al di là del messaggio che avrebbe voluto far emergere il produttore o chi per lui, il film, emoziona “l’uomo della strada” come me. L’emozione è data da diversi aspetti. Il fatto che ci si può sempre risollevare è il primo, che bisogna buttarsi, tentare, cogliere l’occasione perché la vita ci riserva delle sorprese. In secondo luogo non sottovalutare l’incontro con qualcuno che può cambiarci la vita. E poi mille altre sfaccettature. L’onestà intellettuale, la moralità, l’ etica (il personaggio è un buono che lascia 50 euro ad un barbone nonostante le sue vicissitudini), ma non è stupido (vedere atteggiamento con Velardi e il giornalista). È stato poco furbo in passato, e poco malizioso ma forse la vita gli da una seconda chance. La canzone è bella e anche Belen e recitano molto bene mi sembra. Anche Fabrizio si riscatta e manda a quel paese lo squalo produttore. Così il figlio del defunto e l’altro componente della band possono trovare una nuova dimensione di vita. Anche la moglie, nonostante tutto si ricrede. Lui si riscatta per tutti quelli che sono caduti e si sono rialzati o sperano di farlo. È un rochy Balboa de no artri. Forse il film voleva dire molto di più e per questo la critica lo penalizza.. ma quello che esprime e’ sufficiente all’ “uomo comune” di apprezzarlo.
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paosesto
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venerdì 23 marzo 2018
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sorpresa..
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ho visto questo film solo poco tempo fa, non lo conoscevo e non ne avevo sentito parlare, e questo mi stupì molto perché è diventato uno dei miei film preferiti e ogni volta lo rivedo con lo stesso piacere e commozione! Sì, lo ammetto, quando Cicala canta finalmente la "sua" canzone al pianoforte, davanti a quel pubblico che lo aveva anche deriso per la sua goffaggine.. io piango sempre!
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paosesto
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venerdì 23 marzo 2018
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sorpresa..
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ho visto questo film solo poco tempo fa, non lo conoscevo e non ne avevo sentito parlare, e questo mi stupì molto perché è diventato uno dei miei film preferiti e ogni volta lo rivedo con lo stesso piacere e commozione! Sì, lo ammetto, quando Cicala canta finalmente la "sua" canzone al pianoforte, davanti a quel pubblico che lo aveva anche deriso per la sua goffaggine.. io piango sempre!
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enzo70
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martedì 29 novembre 2016
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una storia intelligente e gradevole
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C appuccio utilizza ingredienti che funzionano, la Puglia, la musica, un po' di nostalgia e Belen. Ma gli va dato il merito di aver trovato le giuste dosi perché il rischio di un film melenso era oggettivamente alto; invece, anche grazie all’ottima interpretazione di Emilio Solfrizzi riesce a proporre una bella storia. Piero Cicala è un cantante che è diventato famoso per una sola canzone, “Io tu e il mare”.
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C appuccio utilizza ingredienti che funzionano, la Puglia, la musica, un po' di nostalgia e Belen. Ma gli va dato il merito di aver trovato le giuste dosi perché il rischio di un film melenso era oggettivamente alto; invece, anche grazie all’ottima interpretazione di Emilio Solfrizzi riesce a proporre una bella storia. Piero Cicala è un cantante che è diventato famoso per una sola canzone, “Io tu e il mare”. I tempi del successo sono, però, lontani; Piero vive in Puglia dove lavora nel ristorante che ha dovuto comprare alla moglie dopo il divorzio. L’occasione arriva con la defezione dei ricchi e poveri ad uno spettacolo televisivo di prima serata, Piero viene chiamato per partecipare al programma, può guadagnare 10.000 euro e riproporsi al grande pubblico. Ma la storia è quella del rapporto con una modella bellissima che casualmente Piero incontra a Roma nell’hotel dove alloggia e con la quale instaurerà un rapporto, breve ma intenso. Ripeto bravo il regista cui va dato il merito di essere riuscito anche a rendere possibile l’interpretazione di Belen.
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darkovic
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giovedì 10 settembre 2015
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gioiellino
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Questo film e' un piccolo gioiellino.La storia non e' poi cosi' banale e tutto scorre alla perfezione all'esterno delle magnifiche interpretazioni dell'ottimo Solfrizzi e della veramente brava Belen ,che mi ha stupito non lo nego,oltre che per la bellezza,forse eccessivamente mostrata ,anche per una buona espressivita'.Senza dimenticare anche gli atri bravi attori presenti.Tra l'altro un ottima colonna sonora ,con un pezzo ,che e' poi il pezzo sul quale gira il film,che ,secondo me e' molto bello e interpretato egregiamente da un veramente bravo attore ,quale e' Emilio Solfrizzi.Credo che nel panorama italiano cosi ricco di mattoni pseudosociali con attori che credono di essere anticonformisti mentre hanno il loro posto fisso nell'enstablishment de noiatri,che li mantiene con i nostri soldini nonostante un decennio di film inutili e brutti,criticare questo film vuol dire ,oltre capire poco di cinema,tarpare le ali alla freschezza artistica di tutti coloro che hanno contribuito a sfornare questo bel film,che non ci stanca mai di vedere.
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Questo film e' un piccolo gioiellino.La storia non e' poi cosi' banale e tutto scorre alla perfezione all'esterno delle magnifiche interpretazioni dell'ottimo Solfrizzi e della veramente brava Belen ,che mi ha stupito non lo nego,oltre che per la bellezza,forse eccessivamente mostrata ,anche per una buona espressivita'.Senza dimenticare anche gli atri bravi attori presenti.Tra l'altro un ottima colonna sonora ,con un pezzo ,che e' poi il pezzo sul quale gira il film,che ,secondo me e' molto bello e interpretato egregiamente da un veramente bravo attore ,quale e' Emilio Solfrizzi.Credo che nel panorama italiano cosi ricco di mattoni pseudosociali con attori che credono di essere anticonformisti mentre hanno il loro posto fisso nell'enstablishment de noiatri,che li mantiene con i nostri soldini nonostante un decennio di film inutili e brutti,criticare questo film vuol dire ,oltre capire poco di cinema,tarpare le ali alla freschezza artistica di tutti coloro che hanno contribuito a sfornare questo bel film,che non ci stanca mai di vedere.Certo, avesse avuto una fotografia un po' piu articolata,con un po' di riprese esterne che ci avessero mostrato le magneficenze che queste due terre ,la Puglia e Roma ,hanno da darci ,sarebbe stato perfetto .Bravo Cappuccio.bravi tutti!!
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xantoflores
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sabato 8 dicembre 2012
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i soliti snob
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Non appena nel cast appare il nome di Belen, i soliti critici ufficiali dei vari quotidiani, per partito preso, arricciano il naso e declassano il film in cui recita. Senza neppure avere l'umiltà di visionarlo con serena obiettività. In particolare mi riferisco al critico de "Il giornale".
Il film è molto carino, ben recitato e con una storia solida e per niente banale- Quanti Cicala si sono nel mondo? Artisti passati dalle stelle alle stalle. Cicala si è rassegnato al suo destino, al suo fallimento di artista e di uomo, ma mantiene la sua dignità. Sono gli amici a spingerlo a ritentare a lanciare i dadi e la fortuna nuovamente gli arride. Meritatamente, perchè dietro alla canzoncina estiva che lo aveva portato al successo 30 anni prima, c'è la sensibilità di un artista di buona levatura capace di scrivere le bellissime parole della canzone "Amami di più".
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Non appena nel cast appare il nome di Belen, i soliti critici ufficiali dei vari quotidiani, per partito preso, arricciano il naso e declassano il film in cui recita. Senza neppure avere l'umiltà di visionarlo con serena obiettività. In particolare mi riferisco al critico de "Il giornale".
Il film è molto carino, ben recitato e con una storia solida e per niente banale- Quanti Cicala si sono nel mondo? Artisti passati dalle stelle alle stalle. Cicala si è rassegnato al suo destino, al suo fallimento di artista e di uomo, ma mantiene la sua dignità. Sono gli amici a spingerlo a ritentare a lanciare i dadi e la fortuna nuovamente gli arride. Meritatamente, perchè dietro alla canzoncina estiva che lo aveva portato al successo 30 anni prima, c'è la sensibilità di un artista di buona levatura capace di scrivere le bellissime parole della canzone "Amami di più". Solfrizzi non è solo un ottimo attore, ma dimostra di essere un artista a tutto tondo. Brava davvero anche Belen.
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mikonos
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martedì 21 agosto 2012
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se sei cosi' ti lascio qui
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Indubbiamente la recensione è stata scritta in gran tono amicale per non ifierire, ma il riferimento al capolavoro "Léon" di Luc.Besson è quanto di più inappropriato per non dire "Blasfemo". Questa commedia (? non saprei come classificare il film) non ha nulla di buono o passabile e lo dico con grande rammarico in particolar modo per Tullio Solfrizzi, ottimo attore qui svilito e incredulo lui stesso, messo al servizio della starlett del momento che non ha nulla a che fare con il cinema, utilizzata come richiamo che non ha funzionato (il pubblico non è stupido). La domanda d'uopo è: "che bisogno c'era di fare di questa storia un film per il cinema , quando a malapena regge per la tv?".
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Indubbiamente la recensione è stata scritta in gran tono amicale per non ifierire, ma il riferimento al capolavoro "Léon" di Luc.Besson è quanto di più inappropriato per non dire "Blasfemo". Questa commedia (? non saprei come classificare il film) non ha nulla di buono o passabile e lo dico con grande rammarico in particolar modo per Tullio Solfrizzi, ottimo attore qui svilito e incredulo lui stesso, messo al servizio della starlett del momento che non ha nulla a che fare con il cinema, utilizzata come richiamo che non ha funzionato (il pubblico non è stupido). La domanda d'uopo è: "che bisogno c'era di fare di questa storia un film per il cinema , quando a malapena regge per la tv?". Non voglio indagare nei misteriosi meccasimi produttivi, ma questo è l'esempio lampante del film che non si doveva fare, realizzato per altri scopi. Chi è andato al cinema a vederlo faticherà molto nel tornare a spendere un biglietto per un film italiano, questo è il male peggiore alla fine perché di film italiani buoni ce ne sono tanti, ma misteriosamente vengono distribuiti da piccole società restando invisibili, al contrario di questi "capolavori" dei quali sarebbe meglio fare a meno.
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fede81
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sabato 11 febbraio 2012
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se sei così ti dico sì
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Bella commedia malinconica e pacata, recitata con sicurezza da Emilio Solfrizzi e con buona volontà da Belen Rodriguez. Si possono leggere tra le righe anche riferimenti più alti, come The Wrestler, Tony Manero e Lost In Translation, in questa storia di un eroe sconfitto, umile e umano.
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ignazio vendola
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sabato 3 dicembre 2011
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solfrizzi e belen confermano il loro talento
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Film godibile, con Solfrizzi e Belen che dimostrano grandi doti da attori. E per chi voglia visitare la location in Puglia, può concedersi un pranzo sul mare al ristorante "Il Polpo Re" (di P. Cicala nella finzione filmica) che esiste davvero a Savelletri (BR).
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ultimoboyscout
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martedì 30 agosto 2011
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piero cicala is back!
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La commedia d'autore di Cappuccio è atipica, pervasa di amara ironia, nostalgia e un fondo di malinconia. Era del tempo che il cinema nostrano non rifletteva, seppur in maniera leggera, sullo scomodo mondo dello spettacolo, sulle sue croci e sulle sue delizie. E con sapienza e buon gusto "Se sei così ti dico si" mette in scena questo mondo fatto di fenomeni, successi presunti e successi sciupati, consacrazioni troppo veloci e già dimenticate. E lo fa attraverso la storia di un cantante pugliese, Piero Cicala, in voga solo per un'estate all'inizio degli scintillanti anni '80, che ebbe un successo tanto fulmineo quanto fugace, sufficiente a fargli sperperare tutto (Cicala, mai cognome fu tanto azzeccato.
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La commedia d'autore di Cappuccio è atipica, pervasa di amara ironia, nostalgia e un fondo di malinconia. Era del tempo che il cinema nostrano non rifletteva, seppur in maniera leggera, sullo scomodo mondo dello spettacolo, sulle sue croci e sulle sue delizie. E con sapienza e buon gusto "Se sei così ti dico si" mette in scena questo mondo fatto di fenomeni, successi presunti e successi sciupati, consacrazioni troppo veloci e già dimenticate. E lo fa attraverso la storia di un cantante pugliese, Piero Cicala, in voga solo per un'estate all'inizio degli scintillanti anni '80, che ebbe un successo tanto fulmineo quanto fugace, sufficiente a fargli sperperare tutto (Cicala, mai cognome fu tanto azzeccato...) e a farlo ricadere nell'anonimato e nell'oblio della provincia. A Roma, invitato ad una trasmissione in diretta ed in prima serata, incontrerà la diva del momento, la più sexy e paparazzata della televisione. Solfrizzi, con grande maestria, interpreta un personaggio che sembra uscito dai tempi del duo Toti e Tata, una maschera più che una macchietta, prima appesantita dagli anni e poi tirato a lucido per il grande rientro in TV. Lei, Belen, invece fa recitare il suo corpo e la sua strabordante presenza fisica piuttosto che le sue dubbie qualità e i due personaggi rappresentano i due lati della fama, stella e meteora, che incontrandosi generano una storia, forse un'avventura,, improbabile ma irresistibile e travolgente. Fama si diceva, quella che il regista racconta in un paese dove tutto è reality, attraverso intrecci cho odorano di sentimenti e stracult, tra gossip e malinconica nostalgia dei tempi dei Righeira con un Solfrizzi impeccabile che balla e canta i suoi tormentoni, tentando di elevare a star cinematografica l'argentina più famosa d'Italia in una parte alla Paris Hilton (non è che sia un complimento, ne che ci sia da vantarsi...), una famosa che brilla non per luce propria, contanto di contorno di disillusioni TV. Nell'attesa di capire se c'è o ci fa...
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[+] se questa è una commedia d'autore ....
(di mikonos)
[ - ] se questa è una commedia d'autore ....
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