no_data
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martedì 4 marzo 2014
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la mattina andando alla messa...
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Il film rientra nel genere dei film brillanti .che non hanno bisogno di una trama particolare -per piacere e soddisfare il pubblico .
La trama si basa sull' eterna storia .che si intreccia tra un uomo e una donna ,quando scatta quella strana alchimia, che si chiama amore .
Fin dalle origini del cinema l' amore è stato uno degli argomenti preferiti .declinato nelle sue più diverse accezioni. Se il plot è quello ,che cosa fa di un film d' amore un bel film.? Se si declina nella versione della commedia brillante, come in questo caso, servono un ritmo narrativo serrato , una ricostruzione scenografica brillante e aderente al periodo evocato , un dialogo intrigante , personaggi credibili e.
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Il film rientra nel genere dei film brillanti .che non hanno bisogno di una trama particolare -per piacere e soddisfare il pubblico .
La trama si basa sull' eterna storia .che si intreccia tra un uomo e una donna ,quando scatta quella strana alchimia, che si chiama amore .
Fin dalle origini del cinema l' amore è stato uno degli argomenti preferiti .declinato nelle sue più diverse accezioni. Se il plot è quello ,che cosa fa di un film d' amore un bel film.? Se si declina nella versione della commedia brillante, come in questo caso, servono un ritmo narrativo serrato , una ricostruzione scenografica brillante e aderente al periodo evocato , un dialogo intrigante , personaggi credibili e...molto romanticismo, condito magari da una intelligente satira sociale, verso riti anacronistici che la buona borghesia francese pare voler perpetuare !
Ancor meglio se si tratta di amore tormentato perchè la differenza sociale pare insormontabile ma "amor omnia vincit " e i nostri due innamorati alla fine coroneranno il loro sogno !Bene tutto questo c' è in questo film, e c' è nella maniera migliore.Ma il vero atout del film è la recitazione di Fabrice Luchini, grande attore capace di convincere solo con lo sguardo . l' intonazione della voce, movimenti misuratissimi . Grandissimo nell' arte di togliere ogni orpello si dimostra pefetto nel ruolo di innamorato di una giovane donna bellissima perchè quando Luchini recita noi vediamo il suo animo , il che è solo dei grandi attori come accadeva a Marcello Matroianni , sorretto per altro da un gran fisico, qualità di cui Luchini mostra di non aver bisogno , perchè la vera recitazione è mimesi pura.
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angelo umana
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domenica 16 febbraio 2014
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"or non è più quel tempo e quell'età"
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"O cipressetti cipressetti miei lasciatemi ire or non è più quel tempo e quell'età": viene in mente il verso del Carducci guardando questo film, prodotto "appena corretto" come una delle alternative di giudizio di mymovies dice, definito "drammatico" dalle locandine mentre è una commedia che vuol fare un pò sorridere e un pò commuovere. Ma ne è passato di tempo dagli anni '60 perché ci si possa commuovere al pensiero di Francisco Franco che ancora domina in Spagna e le sue connazionali se ne vanno in Francia per fare le "serve" alle donne francesi. E' apprezzabile che il regista cominci il film accostando la vita del finanziere Luchini, ordinata nelle sue abitudini, nell'uovo alla coque che deve esser cotto per gli inderogabili tre minuti, i suoi scampanellii imperiosi e impazienti per chiamare e redarguire la serva di casa, spagnola, vita borghese perfino annoiata da desiderare di mischiarsi a spagnole di modi popolani.
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"O cipressetti cipressetti miei lasciatemi ire or non è più quel tempo e quell'età": viene in mente il verso del Carducci guardando questo film, prodotto "appena corretto" come una delle alternative di giudizio di mymovies dice, definito "drammatico" dalle locandine mentre è una commedia che vuol fare un pò sorridere e un pò commuovere. Ma ne è passato di tempo dagli anni '60 perché ci si possa commuovere al pensiero di Francisco Franco che ancora domina in Spagna e le sue connazionali se ne vanno in Francia per fare le "serve" alle donne francesi. E' apprezzabile che il regista cominci il film accostando la vita del finanziere Luchini, ordinata nelle sue abitudini, nell'uovo alla coque che deve esser cotto per gli inderogabili tre minuti, i suoi scampanellii imperiosi e impazienti per chiamare e redarguire la serva di casa, spagnola, vita borghese perfino annoiata da desiderare di mischiarsi a spagnole di modi popolani. Accosta i gesti rassicuranti di una borghesia francese, come i vernissages o le opere di bene dell'insulsa moglie di Luchini (fumatrice solo per onor di scena) o il té delle cinque con le amiche a sparlare di qualcuno ... e le chiamano giornate impegnative, mentre le donne spagnole, immigrate a servizio di famiglie francesi, fanno molte ore di lavoro e vivono nel 6° piano fatiscente del palazzo dove vive il finanziere. Uniche loro evasioni la messa alla domenica e qualche ritrovo a base di paella e sevillana (un ballo spagnolo) oppure ai giardini, né più né meno come le badanti nell’occidente attuale.
Sarà capace, Luchini, di legare con queste donne, interessarsi delle loro cose comuni, versatilità forse inaudita a quel tempo e ancora adesso ma l’interesse sociologico che il film accende finisce lì. Tutto è sembrato un pretesto per coltivare la storia d’amore del consulente finanziario di successo – che riesce bene a imbonire e rassicurare i suoi clienti e le sue clienti ereditiere che affidano i loro patrimoni alla sua società – con una delle serve, Maria da Burgos , la più carina e la più capace di farsi apprezzare. Un motivo per lui di cambiar vita, ma il senso perché ciò succeda, creato in “Confidenze troppo intime” è lontano anni luce.
E’ proprio un film “passato”, oltreché del passato, non una foto dei sessanta ma i sessanta presi a pretesto, per fare un filmetto appena gradevole nel 2011, frasi come “I padroni devono stare insieme ai padroni” o “Quando si trova un uomo è meglio non lasciarselo scappare” sono ormai vuote e senza senso. Spiritosaggini come le serve che puliscono casa ballando al ritmo di qualche canzone e che guardano Les Echos per scegliere i titoli dove investire i loro risparmi, ne fanno solo una bella storiella di cui non ci si riesce a rallegrare.
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kondor17
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sabato 4 gennaio 2014
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una piacevolissima commedia
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Il sig Jobert è direttore di un'agenzia finanziaria, ereditata dal nonno e dal padre, come pure la casa in cui, al 5° piano, è nato ed abita, assieme alla moglie Suzanne, provinciale che vive all'ombra del marito e che mal si amalgama all'ambiente snob di una parigi in gran spolvero. Fatto sta che la vecchia madre del sig Jobert è recentemente passata a miglior vita e la fedele domestica, affezionatissima alla signora e considerata ormai una persona di casa, se ne va di casa per evidenti discrepanze con Jobert e consorte. Entrambi abituati alla servitù, i due si trovano spiazzati, anche perché incapaci a far fronte ai più semplici lavori domestici.
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Il sig Jobert è direttore di un'agenzia finanziaria, ereditata dal nonno e dal padre, come pure la casa in cui, al 5° piano, è nato ed abita, assieme alla moglie Suzanne, provinciale che vive all'ombra del marito e che mal si amalgama all'ambiente snob di una parigi in gran spolvero. Fatto sta che la vecchia madre del sig Jobert è recentemente passata a miglior vita e la fedele domestica, affezionatissima alla signora e considerata ormai una persona di casa, se ne va di casa per evidenti discrepanze con Jobert e consorte. Entrambi abituati alla servitù, i due si trovano spiazzati, anche perché incapaci a far fronte ai più semplici lavori domestici. Ma la fortuna bussa alla loro porta e recapita loro Maria, una domestica giovane e molto brava, appena migrata dalla Spagna, in pieno regime franchista. Nel sesto piano ci sono solo loro, le domestiche spagnole, a cui la portiera si rifiuta anche di portare la posta. Di fronte e in mezzo a questo nuovo mondo latino, il metodico sig Jobert inizia a convertirsi, a divertirsi, sempre con garbo e con pudore, suscitando però i sospetti e le ire della moglie, che lo accusa di tradimento e lo mette alla porta. Lui però non va poi molto lontano e si trasferisce di un piano, in una stanzetta ancora libera, priva di bagno e lavabo, come le altre del resto. E così là riceve i figli e respira di nuovo, finalmente, aria di flamenco e di Libertà.
Le Guay ci fornisce prova delle sue grandi qualità di regista e sceneggiatore, tratteggiando un film ricco di gioia e di passione, dove alla fine trionfa solo l'amore. Ottimi tutti gli attori. Film divertentissimo da 4+
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jacopo b98
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giovedì 2 gennaio 2014
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un bel film interpretato da un ottimo cast
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A Parigi nei primi anni ’60 l’austera vita del ricco Jean-Louis (Luchini) cambia quando la serva che stava con la sua famiglia da oltre vent’anni se ne va e è assunta la giovane e bella spagnola Maria (Verbeke). Jean-Louis si invaghisce di lei e comincia ad interessarsi alle donne del sesto piano: il piano delle serve spagnole di case di lusso, dove vive Maria. La sua vita cambierà per sempre. È una commedia romantica agrodolce francese con molta Spagna dentro: non a caso il cast di attrici spagnole comprende la Maura e la Dueñas, muse di Almodòvar e del cinema spagnolo in generale. È un piccolo film divertente e commovente che ha i suoi punti di forza nella puntualità della sceneggiatura e nell’ottima direzione d’attori, tutti bravissimi nel rendere credibili i loro personaggi, in particolare Luchini e la Maura, personaggio di struggente bellezza.
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A Parigi nei primi anni ’60 l’austera vita del ricco Jean-Louis (Luchini) cambia quando la serva che stava con la sua famiglia da oltre vent’anni se ne va e è assunta la giovane e bella spagnola Maria (Verbeke). Jean-Louis si invaghisce di lei e comincia ad interessarsi alle donne del sesto piano: il piano delle serve spagnole di case di lusso, dove vive Maria. La sua vita cambierà per sempre. È una commedia romantica agrodolce francese con molta Spagna dentro: non a caso il cast di attrici spagnole comprende la Maura e la Dueñas, muse di Almodòvar e del cinema spagnolo in generale. È un piccolo film divertente e commovente che ha i suoi punti di forza nella puntualità della sceneggiatura e nell’ottima direzione d’attori, tutti bravissimi nel rendere credibili i loro personaggi, in particolare Luchini e la Maura, personaggio di struggente bellezza. Non è un capolavoro Le donne del 6° piano ma è un piccolo film che scalda il cuore e diverte. L’ideale per una tranquilla serata casalinga di rilassamento puro. Meritato premio Cèsar per l’attrice non protagonista (Carmen Maura).
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pamby
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lunedì 17 settembre 2012
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nonostante le buone intenzioni il film non parte
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Nonostante le buone intenzioni il film non parte. L'ho trovato conformista nel suo anticonformismo, stucchevole e prevedibile. Un pappone di 2 ore difficile da digerire.
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ultimoboyscout
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martedì 28 agosto 2012
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il padrone innamorato.
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Il film di Philippe LeGuay, ambientato nella Parigi degli anni '60, mette a confronti due mondi e due culture diversi e lontanissimi. Il rigido e bacchettone padre di famiglia scopre, apprezza e finirà per abbracciare il mondo delle domestiche spagnole chi vivono al sesto piano del suo palazzo. Fabrice Luchini interpreta in maniera sublime il ricco borghese padrone di casa, anestetizzato da una vita familiare piatta, noiosa, opprimente, routinaria, fredda e austera e scopre di avere ancora sogni e desideri grazie all'esuberante gruppo di spagnole ed è bravissimo, anche solo col minimo movimento del sopracciglio, a mostrare il suo entusiasmo per il ritorno alla vita.
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Il film di Philippe LeGuay, ambientato nella Parigi degli anni '60, mette a confronti due mondi e due culture diversi e lontanissimi. Il rigido e bacchettone padre di famiglia scopre, apprezza e finirà per abbracciare il mondo delle domestiche spagnole chi vivono al sesto piano del suo palazzo. Fabrice Luchini interpreta in maniera sublime il ricco borghese padrone di casa, anestetizzato da una vita familiare piatta, noiosa, opprimente, routinaria, fredda e austera e scopre di avere ancora sogni e desideri grazie all'esuberante gruppo di spagnole ed è bravissimo, anche solo col minimo movimento del sopracciglio, a mostrare il suo entusiasmo per il ritorno alla vita. Il film, eliminando clichè e banalità, celebra con forza e leggera ironia il potere rigenerante delle donne e la comunione possibile di classi sociali e culture differenti, facendo assaporare anche allo spettatore il dolcissimo gusto della libertà. E' una commedia sentimentale che mixa alla perfezione raffinatezza e popolarità e che affronta con estremo garbo, tatto e leggerezza temi che possono celare trappole e lasciarsi andare a facile e inutile retorica come pregiudizio e integrazione. Luchini, forse il miglior attore francese della sua generazione (ho fatto una bella ricerca in merito!), da noi pressochè sconosciuto, aiuta il regista in maniera determinante per la riuscita del film e nel mandare e far arrivare il suo messaggio, quei suoi piccoli, quasi impercettibili, cambi di espressione valgono più delle parole e accontano tutti i disagi e i desideri di un uomo senza (apparenti) qualità. Da scoprire, non solo Luchini, ma anche questo film e più in generale il cinema di qualità di LeGuay.
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francesco2
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giovedì 9 agosto 2012
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i due figli
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Da un lato, ragazzini viziati e non educatissimi; dall'altro, contro Franco e De Gaulle, che addirittura equiparano.
Sono i personaggi più sfumati, e le cui reazioni sono meno prevedibili. Per il resto, il film non offre spunti interessanti: ad eccezione, forse, del rapportoc he Maria (Non) ha col figlio. All'ultimo, le strade intraprese dai due giovani(ssimI) non saranno le stesse: ulteriore conferma di una disomogeneità, anche nel s nso che rispetto agli altri protagonisti non sono un grupp(ett)o uni(fi)c(at)o, ma due soggetti che mantengono la propria individualità. Non si può dire lo stesso delle cameriere: avete notato la frase "Vieni ANCHE TU, che sei atea"?
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paride86
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domenica 27 maggio 2012
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carino
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Commedia romantica e molto inverosimile - il protagonista è privo di qualsivoglia fascino tale da giustificare gli eventi ce seguono!
In ogni caso ha il pregio di avere uno splendido cast almodovariano e una bella galleria di personaggi.
Interessante anche il ritratto che si fa del contrasto proletariato-borghesia degli anni '60, almeno finché lo zucchero non prende il sopravvento nella storia.
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Commedia romantica e molto inverosimile - il protagonista è privo di qualsivoglia fascino tale da giustificare gli eventi ce seguono!
In ogni caso ha il pregio di avere uno splendido cast almodovariano e una bella galleria di personaggi.
Interessante anche il ritratto che si fa del contrasto proletariato-borghesia degli anni '60, almeno finché lo zucchero non prende il sopravvento nella storia.
Strepitosa Carmen Maura, impossibile non amarla.
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giuseppe tumolo
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domenica 1 aprile 2012
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inaspettato per un film fracese
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Non sono mai stati un profondo assertore del cinema francese, troppo lento a dipanarsi, ma in questo caso sono stato contraddetto. Se si riesce a superare il primi quindici minuti, tipico di un film francese, di un succedersi lentamente la storia comincia ad essere interessante con un coinvolgimento delle spettatore al di la di qualsiasi aspettativa. I ruoli degli attori sono interpretati magistralmente, senza far emergere la loro figura ma la loro personalità. Si contrappone l’ingessatura della media borghesia degli anni ’60 con i loro subalterni, spesso coloriti e pieni di vita sebbene apparentemente, per i primi, immotivatamente felici di esserlo. Il contrasto del lavoro basato sull’intelligenza con quello prodotto dalle braccia come soddisfazione di vita.
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Non sono mai stati un profondo assertore del cinema francese, troppo lento a dipanarsi, ma in questo caso sono stato contraddetto. Se si riesce a superare il primi quindici minuti, tipico di un film francese, di un succedersi lentamente la storia comincia ad essere interessante con un coinvolgimento delle spettatore al di la di qualsiasi aspettativa. I ruoli degli attori sono interpretati magistralmente, senza far emergere la loro figura ma la loro personalità. Si contrappone l’ingessatura della media borghesia degli anni ’60 con i loro subalterni, spesso coloriti e pieni di vita sebbene apparentemente, per i primi, immotivatamente felici di esserlo. Il contrasto del lavoro basato sull’intelligenza con quello prodotto dalle braccia come soddisfazione di vita. Mondi apparentemente lontani, che vivono una loro vita comunque di nicchia, come se fossero dei mondi paralleli destinati a non incontrarsi mai. Ed ecco che, quando s’intersecano momentaneamente per farci porre sorridendo delle domande ci carattere esistenziale, ci assalgono degli atroci dubbi: è meglio una vita fatta di tanti errori ma mentalmente libera od una vita ingessata da un perbenismo da un atteggiamento che non ci appartiene e per questo ci rende meno liberi di molti altri, sebbene, apparentemente, per molti una siffatta vita sembri migliore di altre. Film molto bello, ne val la pena la visione anche perché alla fine per i suoi risvolti sociologici e di vita ci invita a riflettere molto anche sulla nostra.
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notedo
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lunedì 5 marzo 2012
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una serata spensierata
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Peccato non averlo visto prima! L'intelligenza del regista Le Guay ha maturato un film molto divertente e leggero e dal quale trasudano tutti i sentimenti: dal rispetto all'integrazione. Quanta semplicità e quanto amore. Viva i genitori di Fabrice LUCHINI; se non si fossero trasferiti dall'Italia in Francia,Roberto (dopo ha cambiato il suo nome con Fabrice,)avrebbe anche lui venduto legumi in Umbria ed invece guarda un po che grande attore è diventato.Ottimo anche il cast femminile con tanta compostezza e con simpatica esuberanza spagnola.
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