50 e 50 |
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Un film di Jonathan Levine.
Con Joseph Gordon-Levitt, Seth Rogen, Anna Kendrick, Bryce Dallas Howard, Anjelica Huston.
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Titolo originale 50/50.
Commedia drammatica,
durata 100 min.
- USA 2011.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 2 marzo 2012.
MYMONETRO
50 e 50
valutazione media:
3,18
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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A volte non te lo aspetti.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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martedì 30 dicembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'ottimo Gordon-Levitt porta in scena Adam, redattore radiofonico che scopre di essere affetto da una rara forma di cancro alla spina dorsale. Il suo percorso attraverso le cure e il suo continuo confrontarsi con il rischio che la patologia comporta, sono gli elementi essenziali su cui verte la storia. Levine sceglie la via della commedia per raccontare la vicenda di Adam, almeno nella forma. Ne utilizza alcuni elementi tipici, infatti, come una certa leggerezza narrativa, l'inserimento di dialoghi allusivi e Seth Rogen. Il risultato è un film che riesce a coinvolgere nonostante una certa prevedibilità nei suoi risvolti. Il connubio tra i momenti comici e il dramma non riesce sempre, anche perché i primi sono utilizzati con parsimonia e vengono lasciati all'esuberanza di Rogen. Tuttavia l'aspetto umano della pellicola è sufficiente a dare il giusto tono, visto che il tema della malattia è affrontato senza cadere nel patetico, ma anzi rendendolo nel modo più efficacie, affrontandone le varie fasi senza mai essere sopra le righe. Il finale, seppur in parte scontato, costruisce la giusta dose di emotività, giocando a miscelare musica e immagini in modo da andare a toccare le corde giuste. In generale, tutto il film è ammantato da quella che sembra essere un'onestà di base e cioè nella ricerca di affrontare il tema pesante nel modo più sincero possibile. Al di la dello stile scelto dal regista per la sua messa in scena, infatti, anche gli attori si adeguano a quello che dev'essere un lavoro particolarmente sentito dalla squadra. E oltre all'interpretazione notevole di Gordon-Levitt, tutti affrontano il film con estrema applicazione, creando un'opera che sa cosa dire e come farlo. La pellicola di Levine è coraggiosa, a mio modo di vedere. Perché dalle parti di Los Angeles questi argomenti non vengono trattati facilmente e, quando questo avviene, spesso sono penalizzati da una pesantezza che li rende difficili da sostenere. Qui invece ci troviamo di fronte a un lavoro diverso, che sa trascinare. Una visione la merita.
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