Detachment - Il distacco |
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Un film di Tony Kaye.
Con Christina Hendricks, Adrien Brody, James Caan, Lucy Liu, Bryan Cranston.
continua»
Titolo originale Detachment.
Drammatico,
durata 97 min.
- USA 2011.
- Officine Ubu
uscita venerdì 22 giugno 2012.
MYMONETRO
Detachment - Il distacco
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La nuova frontiera dell’insegnamento americanodi EugenioFeedback: 33648 | altri commenti e recensioni di Eugenio |
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lunedì 13 agosto 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Atarassia e solipsismo ovvero freddezza e individualismo.Indicazioni di malattie dell’animo umano spesso trascurate che portano, nei casi più estremi, a manifestazioni acute di violenza sociale. Detachment ovvero Distacco di Kaye rappresenta, sotto le mentite spoglie di un mondo a noi ben noto e cioè quello scolastico, l’esemplificazione dei succitati termini contestualizzati alla figura dell’insegnante, il supplente Henry Barthes (Brody). Trasferito in un’istituzione scolastica non meglio identificata,emblema del degrado che contraddistingue un universo culturale in declino, il solitario insegnante dovrà affrontare, “sferzato” dai fantasmi del passato che non gli lasciano requie (il suicidio della madre a seguito di massiccia dose di farmaci e la pazzia del padre relegato in una casa di riposo), una classe di studenti disagiati, trascurati dai genitori spesso troppo inesistenti. Una sfida assai impegnativa considerando il carattere introverso del giovane docente che avrà modo comunque di migliorare ma, soprattutto di aprirsi al mondo scoprendo anche personalità dalla profonda sensibilità spesso incomprese. Con tinte drammatiche accese, l’American Historiano Kaye utilizza ritardi narrativi tipici di spot pubblicitari e ritmi da lunghi piano sequenza per descrivere la crisi di un uomo solo contaminato dal male dell’angoscia che trova il suo naturale contrappunto nel paesaggio studentesco americano inquinato da una generazione senza ideali.Van Sant già in Elephant mostrava il massacro in un liceo americano perpetrato da due studenti come evento eccezionale atto a rompere la noia quotidiana obbligando lo spettatore a comprendere il senso del Male che alberga in psicolabili ragazzi. Kaye con Detachment si allontana dai dettami delle stragi americane mostrando tuttavia una possibile genesi “motivazionale”: ne è esempio la figura del ragazzo uccisore di gatti e della disadattata sociale Meredith incapace di esprimere i propri sentimenti dinanzi al professore nei cui panni Brody non riesce a essere convincente. Maschera di un personaggio emaciato per eccellenza, l’attore newyorkese figlio dei Queens premio Oscar per “il Pianista”, è perfetto nella sua torbida accettazione dello stato degli eventi ma mostra segni di artificiosità evidenti nel classico (ma mai banale) discorso agli studenti sull’importanza del loro futuro sulla forza dirompente della cultura (suggestiva, in questo senso, è la lettura della caduta della Casa degli Usher di Poe) con il rischio di essere troppo “innaturale”. Detachment intraprende una via difficile da narrare senza stereotipi: è immediata l’associazione mentale al maestro Perboni di Cuore per la vena pessimistica che pervade i due personaggi, il Villaggio di Io speriamo che me la cavo per il contesto disagiato incontrato oppure Begaudeau del recente La classe per l’enfasi retorica delle citazioni letterarie oltre che per il comportamento anti-conformista. Troppe somiglianze con molti (più o meno ) illustri personaggi passati hanno come conseguenza il prevedibile risultato di non riuscire ad assumere sufficiente espressività e forza: Henry appare debole, precario, sconvolto da eventi che pur gravi, lo lasciano indifferente.Va segnalata l’abilità di Kaye nel frammentare le immagini e a intarsiare vita privata con istituzione pubblica; una descrizione dai contorni documentaristici, “un diario di viaggio” dell’equilibrio precario delle fondamenta scolastiche americane.
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