Urlo |
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Un film di Rob Epstein, Jeffrey Friedman.
Con James Franco, Todd Rotondi, Jon Prescott, Aaron Tveit, David Strathairn, Jon Hamm.
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Titolo originale Howl.
Drammatico,
durata 90 min.
- USA 2010.
- Fandango
uscita venerdì 27 agosto 2010.
MYMONETRO
Urlo
valutazione media:
2,91
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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"Dove i giovani pompavano ed erano pompati ..."di CobradevivoFeedback: 781 | altri commenti e recensioni di Cobradevivo |
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martedì 31 agosto 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Santo, santo,santo..oh santo Keruoac, santo Cassady..." recita Ginsberg nel'57 in un reading a San Francisco. Recita "Howl" il testo manifesto della Beat-Generation, la quale lo stesso Ginsberg ammetterà non esistere, bollandola come "Un gruppo di ragazzini che vogliono essere pubblicati". Siamo nell' America perbenista degli anni ''50, in pieno Maccartismo, in quell'America che ancora non riesce a scrollarsi di dosso gli orrori della guerra ed in questo clima di caccia alle streghe che a finire sotto accusa per oscenità è Ferlinghetti editore di "Howl". Il film si svolge su tre piani narrativi differenti: in uno vi è il processo dove una serie di critici letterari sezionano parola per parola le oscenità del testo, nell'altro in bianco e nero Ginsberg(James Franco) appunto recita a ritmo di jazz i suoi versi avanti ad un pubblico esaltato che si lascia andare alle parole come se stessero assistendo ad un concerto, il tutto accompagnato da sequenze animate che seguono la lisergica poesia creando un universo onirico, e nella terza parte Allen Ginsberg si lascia andare in un intervista fiume dove racconta la sua vita e la sua generazione seguendo un flusso di coscienza (il suo stile narrativo).Alla fine il giudice proscioglie Ferlingetti e dichiara "Howl" non osceno, sottolineandone anzi l'importanza sociale.Il suo compito è quello di liberare i giovani americani dal pudore e da una morale ormai inadeguata per i figli dei veterani, liberali dal terrore dell'atomica e insegnargli a lasciarsi andare ai propri istinti e sentimenti senza aver paure di dire quello che si prova. Il testo di Ginsberg in pratica come una catarsi cancella le vecchie paure e vecchi schemi e inaugura una nuova stagione quella di "On the road" e della Beat Generation, che a sua volta preparerà l'entroterra e fornirà una base ideologica alla generazione futura quella degli Hippy e degli anni 60 dove Ginsberg e i suoi coetanei diventeranno dei veri e propri guru.
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