reservoir dogs
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sabato 22 gennaio 2011
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il cinema che racconta la realtà
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Un pastore malato (Fuda) probabilmente ai polmoni accetta da una sacrestana un "antico rimedio" che cura le malattie con la terra raccolta nella chiesa.
Alla morte del pastore, le pecore che l'uomo accudiva saranno seguite da altri che perderanno l'agnello staccatosi dal branco poco dopo la sua nascita (ripresa in diretta).
L'abete su cui l'agnello si nasconderà dopo essersi perso verrà tagliato per essere utilizzato ad una festa paesana, finita la festa verrà lasciato a due carbonai (Timpano) che bruciandolo lo trasformeranno in carbon fossile; carbon fossile che ci era stato inizialmente presentato.
Frammartino dopo "Il Dono", alla sua seconda opera torna nell'entroterra calabrese rappresentando i quattro stati dell'essere (umano-animale-vegetale-minerale) attraverso una forma di regressione espressiva; rumori ed assenza di dialoghi e spazio alla Natura che svolge infinitamente il suo circolo.
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Un pastore malato (Fuda) probabilmente ai polmoni accetta da una sacrestana un "antico rimedio" che cura le malattie con la terra raccolta nella chiesa.
Alla morte del pastore, le pecore che l'uomo accudiva saranno seguite da altri che perderanno l'agnello staccatosi dal branco poco dopo la sua nascita (ripresa in diretta).
L'abete su cui l'agnello si nasconderà dopo essersi perso verrà tagliato per essere utilizzato ad una festa paesana, finita la festa verrà lasciato a due carbonai (Timpano) che bruciandolo lo trasformeranno in carbon fossile; carbon fossile che ci era stato inizialmente presentato.
Frammartino dopo "Il Dono", alla sua seconda opera torna nell'entroterra calabrese rappresentando i quattro stati dell'essere (umano-animale-vegetale-minerale) attraverso una forma di regressione espressiva; rumori ed assenza di dialoghi e spazio alla Natura che svolge infinitamente il suo circolo.
Particolarmente vicina al cinema di Flaherty, quella di Frammartino è una ricerca filosofica ma non didattica, dove il cinema rinasce come strumento che impressiona la vita e racconta la realtà: il cinema (e l'immagine) fine a se stesso.
Campi lunghissimi, panoramiche e piani sequenza sono gli unici elementi per Rappresentare un nascosto mondo arcaico, la semplicità e la bellezza di un parto animale e il vento che scuote le chiome degli alberi (Repas de bébé dei fratelli Lumière) emoziona più di qualsiasi altro elaborato artificio.
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(di francesco_81)
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carloalberto
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venerdì 10 dicembre 2021
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capre, uomini, alberi e carbone
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I protagonisti di questo film, senza dialoghi e con un sonoro in presa diretta a cogliere la realtà bucolica della vita quotidiana di un piccolo borgo calabrese, sono un vecchio pastore, un capretto, un pino ed il carbone. Potrebbero essere i personaggi di una fiaba, ma è la vita nuda e cruda ad essere rappresentata. Dura la solitudine del pastore, che si cura i polmoni bevendo la polvere raccolta in chiesa dalla perpetua santona sciolta nell’acqua, segnato il destino del capretto, che, smarritosi sulle montagne, morirà di freddo ai piedi del pino, pino utilizzato prima da palo in una festa paesana e poi trasformato in carbone. Il carbone, infine, uscirà come fumo dal caminetto.
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I protagonisti di questo film, senza dialoghi e con un sonoro in presa diretta a cogliere la realtà bucolica della vita quotidiana di un piccolo borgo calabrese, sono un vecchio pastore, un capretto, un pino ed il carbone. Potrebbero essere i personaggi di una fiaba, ma è la vita nuda e cruda ad essere rappresentata. Dura la solitudine del pastore, che si cura i polmoni bevendo la polvere raccolta in chiesa dalla perpetua santona sciolta nell’acqua, segnato il destino del capretto, che, smarritosi sulle montagne, morirà di freddo ai piedi del pino, pino utilizzato prima da palo in una festa paesana e poi trasformato in carbone. Il carbone, infine, uscirà come fumo dal caminetto. Al termine di ogni vita, umana, animale, vegetale, minerale, Frammartino fa calare il buio, un sipario nero che si chiude sulla scena come segno di momentaneo lutto, per poi riaprirsi alla luce di un nuovo giorno, che continua per i viventi rimasti al mondo. Gli uomini appaiono indifferenti, come le capre, gli alberi ed il carbone, alla sorte toccata ai loro simili, indifferenti alla loro stessa sorte, immemori, sempre, di essere parte del gioco della vita e della morte, in un ciclo continuo che si evolve come le volute di fumo che fuoriescono dal camino sul tetto nell’ultima scena.
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