|
giovedì 18 settembre 2008
|
quando si sta male si diventa improvvisamente atte
|
|
|
|
Quando si sta male si diventa improvvisamente attenti a tutto....
da marta lari
"Mi piace guardare fuori ....
mi piace guardare gli altri che vivono...
chi sono, dove vanno....
diventano gli eroi delle storie che m'invento..."
E' la frase che un bellissimo ragazzo parigino pronuncia alla sorella.
Lui ex ballerino dopo una visita medica scopre che a breve potrebbe morire, lei - Juliette Binoche - un'assistente sociale decide di stargli vicino con i figli ai quali spiega (in una toccante scena, assolutamente non patetica, come non è patetico il film grazie ai dialoghi) cosa sta accadendo allo zio.
La sua condizione gli offre una nuova visuale su tutte le persone che incrocia.
[+]
Quando si sta male si diventa improvvisamente attenti a tutto....
da marta lari
"Mi piace guardare fuori ....
mi piace guardare gli altri che vivono...
chi sono, dove vanno....
diventano gli eroi delle storie che m'invento..."
E' la frase che un bellissimo ragazzo parigino pronuncia alla sorella.
Lui ex ballerino dopo una visita medica scopre che a breve potrebbe morire, lei - Juliette Binoche - un'assistente sociale decide di stargli vicino con i figli ai quali spiega (in una toccante scena, assolutamente non patetica, come non è patetico il film grazie ai dialoghi) cosa sta accadendo allo zio.
La sua condizione gli offre una nuova visuale su tutte le persone che incrocia.
Nel film "Parigi" dalla locaton-protagonista della pellicola si intrecciano le storie di tante persone che il giovane incontra giorno dopo giorno, persone che a loro volta s'incontreranno, interagiranno....per formare la storia, vero gioiellino per chi ama i film francesi
Scritto molto bene, il film è lo specchio di quanto possa essere debole l'animo umano, uomini e donne all'apparenza spavaldi che scoprono di essere incapaci di agire, come il professore universitario saccente che dopo aver visto una studentessa molto bella sa di non esserne all'altezza ed entra in crisi
Interessante poi come la normalità di una persona, di una cosa, di un'esistenza sia qualcosa di indefinito "cosa significa essere normale?" chiede uno dei protagonisti alla moglie e lei risponde "non significa niente" alla fine è la normalità che deve esser curata non il contrario
Non c'è nulla di patetico nella storia, il film pieno di dialoghi scritti molto bene, tende a raccontare la storia di un gruppo di persone dalla fornaia all''architetto, dal senzatetto all'assistente sociale, dal ballerino al clandestino alla modella, alle prese con la difficoltà e allo stesso tempo il fascino di una vita che ogni giorno presenta sorprese sempre inaspettate che se ci travolgono ci rendono più ricettivi socialmente e disponibili nei confronti degli altri
Curiosa la scena della reggia accostata al deserto....
Un film di dialoghi (molti, come moltissime le scene e le location, noi avremmo levato gli attori del mercato) con sfondo una Parigi sempre presente, non quella di "Io vi troverò", ma quella stile cartolina dove tutti (compreso chi vi scrive) vorrebbe abitare per sempre
Per chi ama i film francesi imperdibile (p.s. non è un film sentimentale, non è un film drammatico, non è una commedia, è un film fatto di tante storie..)
dal regista de L'Appartamento spagnolo e Ognuno cerca il suo gatto
Voto 6 1/2
[-]
[+] inno a parigi
(di mela)
[ - ] inno a parigi
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
achab50
|
giovedì 18 agosto 2022
|
film in una notte di mezza estate
|
|
|
|
Questa opera appartiene al genere di film che vanno approcciati con una certa disposizione d'animo, tipo una notte di mezza estate aspettando un temporale rinfrescante. Qui il regista riesce a raccontarci una città, un modo di vivere, animando numerosi personaggi, mai fuori dalle righe, che svolgono la loro vita e si dibattito sotto l'occhio disincantato di un ballerino cui resta (probabilmente) poco da vivere. Ognuno ha uno sguardo diverso nelle medesime situazioni, per cui coralmente viene restituita una città in maniera indiretta.
Bellissima la colonna sonora che parte da Satie (Gimnopedie) passando per Bach (WTC) con incursioni nell'attualità.
Fotografia degna di nota non cadendo mai nel depliant da agenzia turistica.
[+]
Questa opera appartiene al genere di film che vanno approcciati con una certa disposizione d'animo, tipo una notte di mezza estate aspettando un temporale rinfrescante. Qui il regista riesce a raccontarci una città, un modo di vivere, animando numerosi personaggi, mai fuori dalle righe, che svolgono la loro vita e si dibattito sotto l'occhio disincantato di un ballerino cui resta (probabilmente) poco da vivere. Ognuno ha uno sguardo diverso nelle medesime situazioni, per cui coralmente viene restituita una città in maniera indiretta.
Bellissima la colonna sonora che parte da Satie (Gimnopedie) passando per Bach (WTC) con incursioni nell'attualità.
Fotografia degna di nota non cadendo mai nel depliant da agenzia turistica.
Ben recitato, benissimo diretto, sempre scorrevole e senza cadute di tensione, è consigliabile per chi Parigi l'ha visitata almeno una volta.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a achab50 »
[ - ] lascia un commento a achab50 »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 8 marzo 2020
|
dietro la torre eiffel...
|
|
|
|
Se recitassero attori normali diretti da un regista normale, in una città normale, sarebbe un film mediocre. Ma qua ci sono Romain Duris, Juliette Binoche, Fabrice Luchini e Mélanie Laurent diretti da Cédric Klapisch... Dunque, il discorso si fa interessante, anche perchè la storia non si svolge in una città qualsiasi, ma a Parigi, dove il grande Claude Sautet ha girato i suoi capolavori assoluti. Anche Klapisch subisce il fascino della Torre Eiffel, di tutta questa magica città che da sola aiuta la sceneggiatura, di per sè neppure troppo originale, a rendere intriganti le storie raccontate, vicende umane di persone qualsiasi alle prese con i problemi normali dell'esistenza.
[+]
Se recitassero attori normali diretti da un regista normale, in una città normale, sarebbe un film mediocre. Ma qua ci sono Romain Duris, Juliette Binoche, Fabrice Luchini e Mélanie Laurent diretti da Cédric Klapisch... Dunque, il discorso si fa interessante, anche perchè la storia non si svolge in una città qualsiasi, ma a Parigi, dove il grande Claude Sautet ha girato i suoi capolavori assoluti. Anche Klapisch subisce il fascino della Torre Eiffel, di tutta questa magica città che da sola aiuta la sceneggiatura, di per sè neppure troppo originale, a rendere intriganti le storie raccontate, vicende umane di persone qualsiasi alle prese con i problemi normali dell'esistenza. Ci sono gli altri attori, bravissimi anche loro, nella partita, ma i quattro citati prima sono i pilastri portanti. L'unico attore poco convincente è il compianto Maurice Benichou nei panni dello psicologo. Pierre (Romain Duris) è un ballerino a cui viene diagnosticato un male che lo porta ad abbandonare in pratica i suoi sogni. Non è una situazione facile da acccettare, ma lui si inventa nuovi passatempi per ingannare l'attesa per un trapianto. Elise (J. Binoche), sua sorella, va a vivere con lui per aiutarlo, visto che Pierre ora si affatica per davvero poco. Elise non crede più nell'amore, ma nel finale dovrà ricredersi. Pierre passa molto tempo a guardare la vita frenetica di Parigi che passa sotto la sua finestra. Osserva i passanti, cerca di identificarli in una sorta di puzzle da ricomporre giorno dopo giorno, immagina e fantastica sulle loro vite. Chi sono questi sconosciuti? Dove vanno? Si recano al lavoro oppure dall'amante? Sono felici o si accontentano della mediocrità? Sono annoiati, stressati oppure felici? La storia di Pierre è predominante, ma anche quella di Roland (Fabrice Luchini) è altamente curiosa. Questo Roland è un professore di mezza età che si innamora perdutamente di una sua allieva, Laetitia (una stupenda Mélanie Laurent). In modo goffo cerca di solleticare l'interesse di lei, con un artificio degno di un quattordicenne: le invia degli SMS anonimi, alcuni neppure troppo eleganti, e le sue sedute per bere qualcosa nel bistrot nell'attesa che lei si accorga di lui sono uno spasso unico. Di questi SMS ne parla a cena con degli amici, i quali ovviamente trovano l'espediente infantile e farsesco. Ma Roland insiste e l'incredibile succede! Laetitia si accorge di lui: all'inizio è terribilmente seccata e lo distrugge verbalmente, facendolo sentire una persona squallida. Poi però accetta la sfida e si reca in casa sua, dove Roland, reduce da un periodo di astinenza amorosa, vince la sfida sorprendendo la studentessa. Non solo, la storia con Laetitia rinvigorisce Roland che si trasforma in un amante portentoso e pure divertente. E qua bisogna citare una scena esilarante: mentre Laetitia lo guarda, Roland si mette a ballare in salotto con musiche dance dove si improvvisa ballerino talentuoso, tanto da accennare anche un passo di "moonwalk" alla Michael Jackson... Intanto al mercato del pesce Elise incontra un uomo con lo sguardo triste ma divertente (Dupontel) e verso la fine del film tra i due succederà qualcosa di inaspettato per entrambi. Roland continua il suo menage con Laetitia anche se sa che la cosa non può durare: e infatti una delle scene più tristi è la scoperta di Laetitia in un bistrot in compagnia di un suo coetaneo, non solo amico ma qualcosa di più. Se ne fa tuttavia una ragione. Le musiche sono scelte con cura e senza dubbio la più adatta al film risulta essere "Seize the Day", di Wax Tailor con la voce inconfondibile di Charlotte Savary. Una melodia lenta e affascinante che si adatta perfettamente alla malinconia dei personaggi (Pierre soprattutto). Il finale è davvero sorprendente per leggerezza e incisività. Pierre chiama un taxi per recarsi in ospedale. Lungo il tragitto attraversano i luoghi più conosciuti di Parigi, Pierre scambia a bassa voce qualche parola con il tassista e intanto guarda, pensa, osserva soprattutto alcuni passanti e riflette, pensando che dovrebbero essere felici per il fatto stesso che possono camminare e vivere una vita normale, loro infatti non sono incappati in un male improvviso come il suo che stravolge i piani di tutta una vita. Straordinari attori, bravissimo regista, splendida Parigi, magica come sempre. - di "Joss" -
[-]
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|