Max Payne

Il detective Max Payne è una persona spiccia e dai metodi bruschi che cerca costantemente da tre anni gli assassini della moglie e di suo figli. Dopo una congiura e altre morti diventa il sospettato numero uno della catena di omicidi e contro sua volontà è costretto a combattere contro poliziotti e criminali per cercare la verità. Buona trasposizione cinematografica di un videogame della Rockstar di indiscusso successo qui portato sugli schermi da John Moore(IL Volo Della Fenice). Il ritmo di montaggio è particolarmente lento e le sparatorie vengono innescate solo in determinate e alternate sequenze. Non un film d'azione ma bensì un poliziesco stile anni '80 stravolto da toni drammatici e colori che viaggiano sempre sul nero/blu/grigio e scenografie sempre innevate o piovose che trasmettono allo spettatore un'immagine cupa e violenta di Max Payne e degli altri personaggi. Moore ha avuto anche una buona trovata; difatti per rappresentare la morte si è servito di creature alate che impersonano il fato e si rendono visibili anche a chi assume la droga che provoca le morti di cui sembra essere coinvolto Payne. Più che una corretta e riuscita trasposizione videogico/film sembra un fumetto tridimensionale alla Frank Miller capace di creare atmosfera ed essere coerente allo sviluppo di trama. Corposo cast dove si trovano a loro agio soprattutto Mark Wahlberg, il ritrovato Beau Bridges e il piccolo ruolo di Olga Kurylenko, eletta nuova 'Bond Girl'. Tra gli altri Chris O'Donnell, Mila Kunis, Donal Logue, Ludacris e Kate Burton, perfida industriale senza scrupoli. Discreti incassi in USA, buon successo qui in Italia. Una particolarità: scena inedita dopo i titoli di coda che funge da proloco per un possibile sequel.