Max Payne

La 20th Century Fox ("Hitman: codename 47" e "Max Payne") non è la Columbia Pictures ("Resident Evil" e "Final Fantasy") sia per esperienza ma in questo caso anche quale e COME portare un videogioco sul grande schermo. Prendiamo per esempio il recente "Hitman" un film ISPIRATO e non BASATO sulla popolare saga di videogiochi della Io Interactive, la 20th ha dato l'ok solo quando lo sceneggiatore è riuscito a dare alla pellicola un che di originale e la stessa cosa è valsa per il "Max Payne" di John Moore. Gli elementi di base debbono essere per forza quelli della fonte (i videogiochi) e questi vanno elaborati e "ristrutturizzati" per fornire allo spettatore e/o al videogiocatore un' esperienza mai simile a quella che si è giocata seduti davanti lo schermo di un PC. La differenza tra le due case produttrici sta che la Columbia opta per il classico blockbuster e seguendo la scia della "pseudo-trasposizione" da ai fans del videogame un prodotto vuoto e sopratutto senza riferimenti alla fonte (vedi il primo Resident Evil e il terzo e anche l' orribile Final Fantasy) mentre la 20th sembra aver più rispetto dell' opera originale creando trasposizioni che non sono solo una sequenza d' azione dopo l' altra ma hanno qualcosa di più professionale. Max Payne ha poco ha che fare con il videogame, i personaggi hanno gli stessi nomi ma non sono loro, le situazioni e le ambientazioni nemmeno a parlarne. Eppure l' atmosfera, la regia, la recitazione, la musica, la fotografia, gli effetti speciali, il montaggio e la sceneggiatura fanno il loro dovere e il risultato è un ottimo action con una punta di dramma che anche se non ha quasi niente in comune con il videogioco è la migliore trasposizione di tutti i tempi. In poche parole: è un bel film ma non è Max Payne.