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Scrittrice fobica che soffre di attacchi di panico se ne sta chiusa in casa ad inventare mirabolanti avventure per l’eroe dei suoi romanzi: l’emula di Salgari descrive mondi lontani senza aver messo il naso fuori la porta. Ma le cose cambiano quando arriva l’sos di una bimba cresciuta su un’isola insieme a pellicani, iguane e otarie perchè il papà biologo è stato travolto da una tempesta in mezzo al mare e non ha fatto più ritorno. Tratto da un racconto di Wendy Orr, “Alla ricerca di Nim” mescola realtà e fantasia affidandosi alla computer graphics che per l’occasione trasforma animali esotici in perfetti cuccioli domestici, mentre la piccola Robinson allontana i turisti sbarcati sulla spiaggia. Magia di un natura che vuole restare incontaminata persino quando il capitalismo cerca di mettere radici, il film girato a quattro mani da Jennifer Flackett e Mark Levin è solo un pretesto per raccontare le paure di ognuno ed il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Coraggio e fiducia in se stessi, il mondo non è poi così cattivo se si ha la forza di affrontare l’imprevisto e così anche la scrittrice che soffre di agorafobia può aprirsi alla vita quando una persona è in pericolo dall’altra parte del globo. Niente più detergente in quantità industriale né terrore degli spazi aperti: le angosce di una donna fragile che si è creata un alter ego nei romanzi d’avventura sono solo un vecchio ricordo.
Antonello Villani
(Salerno)
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