L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford |
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Un film di Andrew Dominik.
Con Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Shepard, Mary-Louise Parker, Paul Schneider.
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Titolo originale The Assassination of Jesse James By the Coward Robert Ford.
Azione,
durata 160 min.
- USA 2007.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 21 dicembre 2007.
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Il West senza mito
di Giuseppe MarinoFeedback: |
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mercoledì 6 febbraio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quel che si suol dire un film crepuscolare, con la storia di Jesse James a storia finita. Molto belle alcune scene, come l'assalto al treno. Una luce e del rumore che filtrano fra gli alberi, un'abitudine fra l'onirico e il deja-vu, per i banditi provati fisicamente e psicologicamente. Belle alcune attese nel grano, la grandezza del cielo e la costruzione di personaggi deboli e indefiniti, dove il titolo stesso rimarca l'essenzialità della predestinazione e la prevalenza del racconto sulla vita. Rispetto al personaggio eroico, i cui tratti sono definiti da poche azioni da tutti conosciute e giudicate, il film di Dominik preferisce soffermarsi su tutto ciò che non ha contribuito a creare il mito, ed è quindi estraneo all'idea dell'eroe. Il film ha numerosi riferimenti nel western "contemporaneo", e anche se gli manca uno slancio per arrivare al livello dei modelli, sembra comunque un'opera piuttosto riuscita e sincera. La famosa crisi del western non è certo da imputare ai cavalli, o alle rocce o al cielo Inglobante, ma al fatto che i western non hanno ancora (ri)trovato un significato. Qui ritroviamo la neve de I Compari di Altman, la sospensione del racconto fra due individui del Pat Garrett & Billy the Kid di Peckinpah, le descrizioni e i paesaggi de I Giorni del Cielo di Malick, un po' degli antieroi de I Cancelli del Cielo di Cimino (che ha chiuso l'epoca). Non a caso tutti film (immensi capolavori) anni '70, legati poco al genere e molto al genio degli autori, che hanno trovato una cornice per la loro arte. Li si può ricordare, però, diciamocelo, queste cose le hanno inventate loro, e le sapevano fare meglio. L'ultimo western (che poi andrebbero scritti tutti fra virgolette, "western") a questi livelli, che io ricordi, è Dead Man di Jarmusch (anche da qui, per Jesse James, le foreste che sovrastano l'uomo e i duelli impacciati), anche questa un'opera fortemente personale, forse l'espressione più alta all'interno di una filmografia coerente nelle sue aspirazioni e nelle sue ossessioni.
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