Turistas |
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Un film di John Stockwell.
Con Josh Duhamel, Melissa George, Olivia Wilde, Desmond Askew, Beau Garrett.
continua»
Horror,
durata 89 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 1 giugno 2007.
MYMONETRO
Turistas
valutazione media:
2,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fiacca pellicola, nè horror nè nient'altro...di nick castleFeedback: 17468 | altri commenti e recensioni di nick castle |
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lunedì 7 giugno 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un po' un miscuglio eterogeneo, questa pellicola. Abbiamo dei ragazzi, adulti in teoria, che arrivati in Brasile in autobus e successivamente a un incidente stradale si ritrovano in una spiaggia isolata, con un bar che serve bevande alcoliche narcotizzate. I ragazzi all'inizio si risvegliano e scoprono di essere stati derubati, mentre già due di loro sono nelle grinfie dei cattivi. Tra una cosa e l'altra e con il falso aiuto di un ragazzo del luogo, che sembra avere rimorsi di coscienza, finiscono anche loro elle mani del sadico di turno. Il finale è fin troppo buonista. Non si capisce dove voglia andare a parare questo film, che poco sa di horror e poco sa di altro. In questo caso non si può definire un genere particolare. Potrebbe anche essere scambiato per drammatico, oppure per qualcosa di socialmente impegnato. Non si capisce chi siano i cattivi e chi siano i buoni, ma forse lo sono entrambi, gli inglesi che in questo film si comportano come americani boriosi e cazzoni, infatti il chirurgo brasiliano parla come se d esse per scontato che tutti i turisti che arrivano in Brasile siano americani, e in qualche battuta li chiama persino americani, oppure la facciamo semplice e i cattivi sono i brasiliani? Appunto, sarebbe farla troppo semplice, facendo finta che gli inglesi siano come gli americani (e sappiamo che realmente non è così, perchè gli inglesi hanno differenze culturali ben profonde rispetto agli statunitensi), e il tutto sia comandato dal Dio denaro, allora la questione dei trapianti diventa, dalla parte dei Brasiliani, anche se non giustificata, non totalmente in torto. Mentre per chi pensa che l'omicidio è sempre omicidio è valga uguale in qualunque caso lo si ponga, allora i brasiliani sono in torto marcio. Tutto questo però nel film manca, nella pratica il film è un banale pretesto per urtale almeno in parte lo spettatore, proponendogli una pseudo morale politica-sociale, ma questo genere di argomenti hanno bisogno di ben più approfondimenti, invece di accenni pretestuosi e mal gestiti. Trucchi ed effetti speciali dignitosi, minimo apporto di animazioni digitali per le sequenze più difficoltose. Nel caso della regia si èuù dire che, il regista doveva almeno girare la scena, poi come, è tutto un altro discorso.
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