The Fall

In un turbinio di colori solarizzati, squillanti e suoni di arie classiche, Tarsem fa narrare una leggenda d'invenzione, suggestiva ed irreale. L'irrazionalita' infantile da' la forza per sconfiggere il male dello spirito e del corpo, a cui l'uomo adulto razionalmente si rassegna, "cadendo" nella disperazione: questa morale conduce lo spettatore attraverso un visionario racconto, che preferisce stupire e non da' spazio alla meditazione. Tarsem scrive favole per bambini vietate ai minori (R-17 in USA), che gli adulti rischiano di vedere solo come stucchevoli storie, inconcludenti. Letto invece come un tentativo di uscire dalle regole del cinema commerciale, senza rottura, questo film acquista in valore: le scelte piu' estetiche che di contenuti, attraverso i sensi, arrivano ai sentimenti e fanno tornare bambini. La favola triste ha sfumature maliconiche che richiamano Il Giardino Segreto e persino Il Labirinto del Fauno. Inconfondibile l'impronta comunicativa di Tarsem (pubblicitario e regista di videomudicali), ma meno convincente e piu' scontata che nel suo film di esordio (l'eccentrico, sensuale e onirico thriller The Cell). Sempre indiano, sempre a Hollywood, ma agli antipodi di Tarsem, in quanto a stile e meditazione, c'e' Shyamalan.