La ragazza del lago

Visto ieri con un po' di ritardo. La trama si muove tra stilemi tipici del noir e, in particolare, di quel noir ambientato tra l'ipocrisia e la falsa morale della provincia, di cui Simenon è stato il principe indiscusso. Temi certamente non nuovi, come quelli della mancanza di innocenza e della casualità della giustizia, uniti ad un risvolto narrativo, quello dell'altro crimine che emerge sotto quello principale, pure già sperimentato. Pure con ingredienti già cucinati, poteva comunque trarsene un qualcosa di interessante. Ma la trama rovina quasi tutte le premesse con un finale abborracciato e di poco senso, cui sarebbe stata preferibile la mancata soluzione dell'intreccio. Toni Servillo è un fuoriclasse, ma non basta a sollevare le sorti di un film spesso approssimativo nella costruzione dei personaggi, tendenti allo stereotipo più che alla profondità