Azione,
durata 84 min.
- USA 2006.
- 01 Distribution
uscita venerdì 27luglio 2007.
MYMONETROCrank
valutazione media:
2,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il killel professionista Chev Chelios(Jason Statham) si convince a smettere di lavorare per la mafia per amore della fidanzata Eve(Amy Smart) ma un giorno, dopo il suo risveglio, Chev è intontito, trova un dvd con scritto 'vaffanculo' e scopre che nel suo corpo circola un potente veleno che lo ucciderebbe se lui stesse calmo o fermo. Il veleno gli è stato iniettato dal boss criminale Verona(Jose Pablo Cantillo) come ricatto al suo 'licenziamento': Chev chiede aiuto al suo dottore e dopo che questi gli dice che l'unico modo per sopravvivere è non fermarsi mai, intraprende un'adrenalinico combattimento con gang mafiose, inseguimenti con diversi veicoli al fine di uccidere Verona e la sua banda criminale.
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Il killel professionista Chev Chelios(Jason Statham) si convince a smettere di lavorare per la mafia per amore della fidanzata Eve(Amy Smart) ma un giorno, dopo il suo risveglio, Chev è intontito, trova un dvd con scritto 'vaffanculo' e scopre che nel suo corpo circola un potente veleno che lo ucciderebbe se lui stesse calmo o fermo. Il veleno gli è stato iniettato dal boss criminale Verona(Jose Pablo Cantillo) come ricatto al suo 'licenziamento': Chev chiede aiuto al suo dottore e dopo che questi gli dice che l'unico modo per sopravvivere è non fermarsi mai, intraprende un'adrenalinico combattimento con gang mafiose, inseguimenti con diversi veicoli al fine di uccidere Verona e la sua banda criminale. Uscito in ritardo di due anni qui in Italia rispetto alla distribuzione USA, Crank riscrivere le regole dell'action move in stile 'punto di non ritorno' come già aveva fatto, con strabiliante successo, Jan De Bont con il suo Speed. Aggiungiamo poi al film degli esordienti Mark Neveldine e Brian Taylor una dose di ironia sproporzionata, scene d'action di irriproducibile perfezione e uno stile da cinefumetto improbabile ma estremamente efficace e otterremo il risultato: una pellicola rozza al punto giusto, definita 'la più tamarra dell'anno' dalla rivista Ciak e più 'parolacciara' di sempre. Tra gli indimenticabili inseguimenti, le provocazioni alle gang di quartiere e al finale ironico/action/drama(un mix spiazzante) Crank strappa al pubblico più di un sorriso e alla fine riesce a non essere banale e a consacrare definitivamente la sua star protagonista, Jason Statham, tra gli attori action odierni capace di reinventarsi in ruoli forse un pò simili tra di loro, ma con un briciolo di originalità. Come era già successo nel suo The Transporter, Statham è il protagonista assoluto, gli altri attori di contorno come la Smart, sono solo utili a colmare gli stereotipi del genere; ma anche qui, i registi colgono l'occasione per offrire 'il solito personaggio' all'interno di un contesto diverso. Questo è Crank: nulla più, nulla meno. Un cult dal successo(soprattutto Americano, non tanto al cinema, ma nel mercato dvd un campione) meritato è che ora sembra per essere riproposto con il sequel: Crank: High Voltage. Visti i risultati di pubblico la vittoria è già stata annunciata. Un titolo da recuperare.
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Adrenalinico e frenetico, film senza pause e senza soste dall'inizio alla fine.
La trama(originale)del film obbligava il protagonista a non fermarsi mai e a ricercare più adrenalina possibile e il film è tutto una corsa frenetica.
Indubbiamente
un film di azione,ma anche demenziale e parecchio ironico.
Ma la cosa migliore è la regia.
I registi, esordienti, cercano inquadrature veramente originali e con tecniche di ripresa finora mai viste(una scena è ripresa mentre il regista con i pattini è attaccato ad una moto!!!!).
Meritano un applauso.
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Film d'azione sotto steroidi, Crank non è altro che una continua, forsennata, ininterrotta (forse alla lunga estenuante) corsa contro il tempo: la sua trama si riduce a questo e per il resto si preoccupa solamente di aggiungere scene al cardiopalma su scene al cardiopalma. E’ inarrestabile, velocissimo e cattivo, proprio come il suo protagonista. E lo deve essere, pena la morte (fuor di metafora, l’afflosciamento, anticamera della noia).
Esordio alla regia cinematografica di due pubblicitari (inutile dire che risulta evidente), Crank è girato per l’appunto con una frenesia e un’ansia che ricordano immancabilmente quelle dei videoclip più ipercinetici.
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Film d'azione sotto steroidi, Crank non è altro che una continua, forsennata, ininterrotta (forse alla lunga estenuante) corsa contro il tempo: la sua trama si riduce a questo e per il resto si preoccupa solamente di aggiungere scene al cardiopalma su scene al cardiopalma. E’ inarrestabile, velocissimo e cattivo, proprio come il suo protagonista. E lo deve essere, pena la morte (fuor di metafora, l’afflosciamento, anticamera della noia).
Esordio alla regia cinematografica di due pubblicitari (inutile dire che risulta evidente), Crank è girato per l’appunto con una frenesia e un’ansia che ricordano immancabilmente quelle dei videoclip più ipercinetici. I due autori hanno trovato il meccanismo perfetto (per quanto folle) per far accettare allo spettatore (ben disposto) il susseguirsi ininterrotto di azione violenta, sparatorie, incidenti e sbudellamenti, perché Chev Chelios non si può fermare. Chev Chelios deve andare avanti, a tutti i costi. Deve mantenere costantemente in circolo l’adrenalina (anche con i metodi più inconsulti, vedi il caso di una certa scena di sesso [forse persino geniale nella sua premeditata follia]). Ma, soprattutto, Chev Chelios deve vendicarsi degli orridi bastardi figli di puttana che gli hanno fatto quel che gli hanno fatto. Criminali, ovviamente, sempre cattivissimi, pura carne da macello offerta alla furia dell’irrefrenabile protagonista. Furia vendicativa che non conosce ostacoli, e che lo fa correre di gran carriera, procedere a lunghi passi verso il baratro, verso un epilogo totalmente inaspettato (ancora una volta, per via della sua premeditata, totale, completa assurdità, la sua irresistibile, canzonatoria sfacciataggine [ma in questo verrà battuto dal pretesto poi utilizzato per la realizzazione del secondo capitolo, perché un secondo capitolo c’è eccome]).
Costato un nonnulla, piuttosto scarso su qualsiasi altro fronte che non sia quello dell’azione, Crank rimane pur sempre un perfetto divertimento per gli appassionati ma anche per chiunque sia nella giusta predisposizione mentale. Che tuttavia appare fin quasi moderato se paragonato al suo seguito. Un seguito assolutamente delirante, ovvero Crank 2: High Voltage (2009), che a ragione si potrebbe considerare uno degli apogei del trash. [-]
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Chev Chelios è un killer professionista, Eve la sua bella nuovissima fidanzata che se scoprisse le sue attività si affretterebbe a diventare ex. Chev ha una sola possibilità, smettere. Ma Ricky Verona non è d'accordo e trova un modo assai originale di ribadire il suo punto di vista. Un modo sottile di quelli che entrano nelle vene, e si piantano nel cuore. L'epinefrina è l'antidoto mentre l'adrenalina scandisce il tempo rimasto, e riempie i vuoti che possono esser mortali. Opera prima di due pubblicitari che alla fine girano un serratissimo clip, questo "Crank" è davvero interessante.
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Chev Chelios è un killer professionista, Eve la sua bella nuovissima fidanzata che se scoprisse le sue attività si affretterebbe a diventare ex. Chev ha una sola possibilità, smettere. Ma Ricky Verona non è d'accordo e trova un modo assai originale di ribadire il suo punto di vista. Un modo sottile di quelli che entrano nelle vene, e si piantano nel cuore. L'epinefrina è l'antidoto mentre l'adrenalina scandisce il tempo rimasto, e riempie i vuoti che possono esser mortali. Opera prima di due pubblicitari che alla fine girano un serratissimo clip, questo "Crank" è davvero interessante. Veloce, cattivo e niente affatto rassicurante, più che altro è un film che deve molto alla fotografia ed alla velocità con cui ci prende fin dal primo fotogramma. L'ambientazione patinata aggiunge un tocco surreale alla folle sceneggiatura, che si svolge come un tutto unico, dal risveglio del protagonista fino all'epilogo prevedibile, certo ma rinviato con gli stratagemmi peggiori che si possano immaginare. Chev deve restare sveglio e attivo per sfuggire alla morte, una metafora neanche tanto sottile a pensarci, ma che ci rende complici nella frenesia del racconto, ci fa battere il cuore come sotto un'iniezione al confronto della quale quella di adrenalina in "Pulp Fiction" sembra camomilla. Ci sono tutti gli elementi per un action ma non è solo quello che alla fine avremo visto. Siamo più dalle parti di un "Fuori Orario" post "Pulp Fiction", appunto. Le scene si susseguono senza nessuna pausa, neanche quelle necessarie al respiro del condannato protagonista, ed è per questo che l'affascinato spettatore sentirà progressivamente salire la tensione e nel contempo si augurerà che essa non scenda mai, pena la morte di Chev e l'inevitabile triste epilogo di tutta la storia. La corsa contro il tempo e la natura diventa il personalissimo ottovolante su quale il regista ci trascina e non saranno sufficienti massaggi cardiaci o dosi di epinefrina, quello che ci vuole è il sangue. Quello dei killer che hanno aperto le ostilità in maniera tanto subdola da meritare, appunto una caccia all'ultimo sangue, perchè è proprio dell'ultimo che stiamo parlando. E poi c'è lei, la bella Eve, causa inconsapevole della giostra su cui salirà senza neanche accorgersene, e in cui sarà complice di tutti gli stratagemmi messi in atti da Chev per mantenere alta l'adrenalina. Da quelli ortodossi, fino a quelli meno consigliabili, come l'esposizione di cose che con tutta la buona volontà meglio farebbero a restare tra le mura di casa. La pornografia di un corpo sotto continuo sforzo risulta persino più eccitante di due corpi che fanno sesso sotto lo sguardo sbigottito di un autobus pieno di giapponesi con macchine fotografiche. I modi che Chev userà per farsi giustizia ci sembreranno appropriati alla provocazione subita, e niente affatto eccessivi, come in realtà sono. I cattivi fanno spavento solo a guardarli e fanno ridere quando soccombono, con tutto l'armamentario alla furia di un uomo che è già morto ma rifiuta di accasciarsi. Le scene degne di un "Die Hard" sotto anfetamina richiamano i fasti di un cinema d'azione che non temeva rivali, di cui da tempo si sono perse le tracce. Le sparatorie dietro le spalle della bella Eve, ignara di tutto e per questo irresistibilmente ingenua, ci bloccano a metà di una risata che diverrà un sobbalzo alla scena successiva. [-]
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Mi è piaciuto davvero molto.
La prima volta che l'ho visto sono stato catturato dal ritmo frenetico e dalla "corsa" senza sosta del buon Chelios.
Inquadrature spettacolari e una trama originale sostengono alla grande la surreale sceneggiatura di un uomo costretto ad atti osceni in luogo pubblico e a violenza gratuita ,pur di sopravvivere.
Non che sia uno stinco di santo,è un killer professionista, ma insomma si finisce per "fargli il tifo".
Spiegare l'effetto che il film fa sullo spettatore è difficile,siccome è innovativo dovreste vederlo per capirne l'essenza.
Tutto di un fiato e senza respiro.
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Mi è piaciuto davvero molto.
La prima volta che l'ho visto sono stato catturato dal ritmo frenetico e dalla "corsa" senza sosta del buon Chelios.
Inquadrature spettacolari e una trama originale sostengono alla grande la surreale sceneggiatura di un uomo costretto ad atti osceni in luogo pubblico e a violenza gratuita ,pur di sopravvivere.
Non che sia uno stinco di santo,è un killer professionista, ma insomma si finisce per "fargli il tifo".
Spiegare l'effetto che il film fa sullo spettatore è difficile,siccome è innovativo dovreste vederlo per capirne l'essenza.
Tutto di un fiato e senza respiro.
Grande Statham.
Probabilmente sottovalutato dalla critica. [-]
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