North Country - Storia di Josey

Roberto Nepoti

Se il soggetto - persecuzioni e abusi sessuali sul posto di lavoro - è dei più gravi, il modo che North Country ha di portarlo sullo schermo non si può certo dire rivoluzionario. Garante la didascalia, l'ennesima, "ispirato a una storia vera", il film di Niki Caro si presenta come uno dei tanti mélo blindati all'americana: tema serio, struttura a flashback, mozione degli affetti, esito catartico, supporting cast di ferro e un'attrice da candidare agli Oscar (e Charlize Theron lo è; anche se la Huffman di Transamerica la lascia indietro di leghe).
Ragazza-madre picchiata dal marito, Josey torna in Minnesota, dove il padre fa il minatore. Anche lei entra in miniera, affrontando un lavoro durissimo. Quello che non intende sopportare sono le continue angherie cui i lavoratori maschi sottopongono le operaie, troppo timorose di perdere il posto per ribellarsi. Dopo l'ennesima molestia, la donna reagisce e intenta causa alla compagnia mineraria, maschilista dalla base ai vertici, senza distinzione. In un tipico schema di sola-contro-tutti, riuscirà a ribaltare la situazione.
North Country è il tipo di film dove tutto dipende dal potere di persuasione delle parole; con l'aggiunta di personaggi di umile condizione socioculturale che, appena aprono la bocca in un'aula di tribunale, prendono a parlare con arte oratoria consumata.
Da La Repubblica, 10 febbraio 2006


di Roberto Nepoti, 10 febbraio 2006