Niente da nascondere

Acquista su Ibs.it   Dvd Niente da nascondere   Blu-Ray Niente da nascondere  
Un film di Michael Haneke. Con Juliette Binoche, Daniel Auteuil, Annie Girardot, Maurice Bénichou, Bernard Le Coq.
continua»
Titolo originale Caché. Drammatico, durata 117 min. - Francia, Germania, Austria, Italia 2005. - Bim Distribuzione uscita venerdì 14 ottobre 2005. MYMONETRO Niente da nascondere * * * 1/2 - valutazione media: 3,57 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Liana Messina

D di Repubblica

Un po’ meno morboso del solito, ma altrettanto inquietante: Michael Haneke, regista austriaco adottato dalla Francia, non s’è smentito neppure col suo ultimo lavoro, Cachè, presentato a maggio al Festival di Cannes, dove s’è guadagnato il Premio alla miglior regia, aggiungendo i toni di un thriller crudele. Sinistri segreti incombono sulla vita dei protagonisti del film, il giornalista Georges-Daniel Auteuil (un simil Pivot che si occupa di libri in tv) e sua moglie Anne, interpretata da Juliette Binoche. Il loro ménage, più o meno tranquillo (unico neo un figlio adolescente e problematico) viene scosso e pian piano trasformato in un incubo. Non c’è una minaccia fisicamente violenta, ma piuttosto qualcosa d’impalpabile, imprendibile, inspiegabile. Videocassette lasciate sull’uscio di casa e una telecamera che non si sa come e non si sa per chi riprende tutto quello che fanno, insinuandosi nella loro privacy: anche se non rivelerà nulla di compromettente, finirà per metterli l’uno contro l’altro. Georges intuisce che questo fantasma riappare dal suo passato, è qualcosa di cui non ha mai parlato e non vorrebbe che riemergesse: un peccato da bambino, un episodio che ha coinvolto una famiglia algerina che viveva nella casa paterna durante gli anni ’60, per un ritorno al passato che porterà a un finale choc. Nessuno è davvero innocente, sentenzia Haneke, chiunque ha un rimorso sepolto. Sotto accusa ci sono gli individui ma anche governi e politici, visto che il sottofondo visivo del film mostra immagini contemporanee di guerre, scontri. «Il giallo mi è servito come strumento per proporre un racconto morale», dice il regista, «in una storia che è costruita come un incastro di bambole russe». Lo stile è quello usuale, inconfondibile: sfrutta l’uso di video e materiali documentari, mescolati su livelli non sempre distinguibili, per destabilizzare, stimolare lo spettatore. «Ho usato spezzoni di telegiornali del periodo in cui giravamo, l’Iraq e la Palestina facevano da eco ai documenti degli anni ’60, con le manifestazioni parigine degli algerini represse nel sangue. In realtà i riferimenti storici sono solo un pretesto, la guerra non è il vero soggetto: quel che mi interessava davvero sottolineare è il senso di colpa che tutti, in particolare noi ricchi occidentali, abbiamo verso il Terzo mondo. E le conseguenze della violenza, i rimorsi che lascia in chiunque ne sia stato protagonista. È un porre domande sulle scelte e sulle responsabilità, individuali, comuni». Anche il modo di costruire i protagonisti è assolutamente particolare: «Non m’interessa la psicologia, voglio mostrare dei semplici comportamenti. Non sono veri personaggi, piuttosto dei modelli “alla Bresson”; o forse schermi dentro cui chi guarda può proiettare le proprie idee, i propri fantasmi, le proprie angosce». Quando inizia a pensare una storia, lo fa quasi sempre avendo già in mente un attore preciso: con Juliette Binoche, già protagonista di Storie, c’è stato un atto di fedeltà, «il piacere di ritrovare qualcuno, non dovendo ricominciare tutto da zero». Auteuil invece era un’avventura nuova, «mi aveva sempre attirato il suo mistero, il suo essere poco inquadrabile. Un nonsoché d’impalpabile che hanno solo i grandi attori, il lato enigmatico che poi rende i personaggi più complessi. Non ho voluto conoscerlo troppo, fuori dal set: meglio mantenere il segreto, per poi sfruttarlo al momento giusto». La cosa s’è rivelata assai facile: «Non c’è stato bisogno di molte parole, lunghe spiegazioni, Daniel lavora soprattutto sulla tecnica, come me». Quel che ha apprezzato di più è stato l’approccio ludico: «Alcuni attori usano la sofferenza, lui fa l’inverso, sfrutta il piacere di recitare: vi sorprenderà ma anch’io preferisco questo modo di vivere le cose. Infatti, è probabile che sia assai più piacevole girare con me, che vedere un mio film».
Da D di Repubblica, 15 ottobre 2005


di Liana Messina, 15 ottobre 2005

Sei d'accordo con la recensione di Liana Messina?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
75%
No
25%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico
Niente da nascondere | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
Festival di Cannes (1)
David di Donatello (1)
Critics Choice Award (1)


Articoli & News
Link esterni
Sito ufficiale
Shop
DVD
Uscita nelle sale
venerdì 14 ottobre 2005
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità